I glossari sono uno dei più antichi tipi di vocabolario, nato e sviluppatosi nel medioevo europeo, con qualche epigono più tardo. Si tratta di opere di varia natura, la cui struttura può variare dalla [...] (ms. 1329), Firenze, Accademia della Crusca.
Baldelli, Ignazio (1953), Il glossario latino-reatino del Cantalicio, «Atti e memorie dell’Accademia Toscana di scienze e lettere La Colombaria» n.s., 17, 3, pp. 367-406 (poi in Id., Medioevo volgare da ...
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L’italiano parlato a Torino condivide, con differenze diafasiche (➔ variazione diafasica), diastratiche (➔ variazione diastratica) e di frequenza d’uso, i principali tratti regionali delle varietà settentrionali. [...] già nel XV secolo, quando iniziarono a diffondersi, anche a livello popolare, i primi modelli di lingua a base toscana; furono specialmente le laudi e il teatro religioso di piazza a incoraggiare la produzione locale di testi toscaneggianti ...
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Eugenio Montale nacque a Genova nel 1896 da famiglia borghese e trascorse l’infanzia e l’adolescenza tra la città natale e Monterosso (nelle Cinque Terre). Non fece studi classici a scuola, ma fu sostanzialmente [...] freddi», con le varianti colte padule «palude», vanire «svanire», lito «lido»), con inserti più usuali e qualche voce toscana, assimilata negli anni fiorentini, che perdura nel terzo libro (il gasista, la cavolaia «tipo di farfalla», i mutilati ...
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PETROCCHI, Policarpo
Paola Manni
PETROCCHI, Policarpo. – Nacque il 16 marzo 1852 a Castello di Cireglio (una piccola località montana presso Pistoia), primogenito di Luigi e di Carolina Geri, che in [...] – relegata nella fascia inferiore (insieme con il lessico delle arti e dei mestieri e le voci delle altre città toscane) – «la lingua fuori d’uso» ovvero la lingua della plurisecolare tradizione letteraria italiana. Ne derivò un dizionario che può ...
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PEROSA, Alessandro
Giorgio Piras
PEROSA, Alessandro. – Nato a Trieste l’11 settembre 1910 da Lorenzo e da Alceste Olivetti, nel 1928 entrò come alunno alla Scuola Normale Superiore di Pisa; nel 1932 [...] visiting fellow dell’All Souls College e membro della Common room del Wolfson College di Oxford, socio effettivo dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria e dell’Accademia dell’Arcadia. Ottenne nel 1979 la medaglia d’oro ai benemeriti ...
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Persone appartenenti al popolo ebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] mantenne tollerabile: così, dal territorio della Repubblica di Venezia essi non furono mai totalmente scacciati; in Toscana godettero di particolare protezione; le loro attività commerciali furono protette in funzione antispagnola e antiolandese nell ...
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SCRITTURA
Armando Petrucci
(XXXI, p. 232)
Storia della scrittura. - Ove si considerino s. tutte le "tracce grafiche dotate di significati convenzionali" (G.R. Cardona) che gli uomini hanno adoperato [...] dello scritto molto vicine a quelle dell'alfabeto etrusco. La s. etrusca, diffusasi largamente in Italia a nord e a sud della Toscana, venne adottata da altri popoli italici; da s. italiche derivò a sua volta l'alfabeto runico, che era formato da 24 ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] e non [ˈsandə], [anˈgɔrə]) (➔ sonorizzazione).
(e) L’assenza degli infiniti tronchi, assai diffusi, invece, nell’alto Mezzogiorno e fino alla Toscana ([kanˈtari, kanˈtare] «cantare» e non [kanˈda], [ˈd:iʧiri, ˈti:ʧere] e non [ˈdiʧə] «dire», ecc.).
(f ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] motivo).
Per le forme cadute in disuso si rimanda al § 4. Citiamo qui il regionale punto, usato in Toscana come aggettivo (non ne ho punta voglia) e come intensificatore del pronome negativo (non ho mangiato punto; ➔ negazione; ➔ intensificatori ...
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Giambattista Vico nacque a Napoli il 23 giugno 1668, in una famiglia di modeste condizioni (il padre era libraio). Intrapresi gli studi di filosofia come esterno presso il collegio dei gesuiti di Napoli [...] allontanamento dalla lingua d’uso, facendo «non meno leva sulla sprezzatura napoletana che sulla ripatinatura antico-toscana» (ibid.: 301) della scrittura. In questo quadro, tendenze e soluzioni già sporadicamente presenti nelle opere precedenti ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...