Poeta latino (Brindisi 220 a. C. - Taranto 130 circa a. C.), uno dei principali tragediografi. Nella produzione di P. già nel colorito drammatico dell'azione e nella stimolante sentenziosità che la punteggia [...] . Fu amico e ospite di C. Lelio, e frequentò il circolo di Scipione Emiliano. Ancora a ottant'anni fece rappresentare una sua tragedia, ma poco dopo si ritirò a Taranto, dove visse i suoi ultimi anni.
Opere
Di lui ci restano dodici titoli sicuri di ...
Leggi Tutto
Scrittrice spagnola (n. Valencia 1966). Dopo gli studi in un collegio di suore si è trasferita a Madrid, dove ha conseguito la laurea in filologia inglese. Autrice feconda e vicina alle problematiche giovanili, [...] ha posto al centro delle sue storie figure femminili complesse, indipendenti e trasgressive, alle prese con le tragedie della quotidianità e le fatiche della vita di relazione, raccontate con un linguaggio intenso, duro, a tratti crudo, ma venato da ...
Leggi Tutto
Letterato (Roma 1823 - ivi 1879). Combatté nella difesa di Roma del 1849; tra i massimi esponenti del movimento liberale romano, emigrò a Torino nel 1862, e ivi fu per alcuni anni il rappresentante del [...] movimento presso il governo italiano; fu deputato dall'VIII all'XI legislatura. Romantico di spirito niccoliniano, lasciò alcune tragedie (Grisemberga di Spoleto; Manfredi re di Svevia, 1839) e altri scritti politici e letterarî. ...
Leggi Tutto
Poeta statunitense (Jacksonville, Florida, 1906 - Charleston, South Carolina, 1968), direttore (1937-49) della rivista Poetry. Esordì col volume Boy in the wind (1927), e con Flowering stone (1931) vinse [...] nel 1932 il premio Pulitzer.Ha tradotto in inglese Les fleurs du mal diBaudelaire (con E. St. Vincent Millay, 2a ed. 1936) e alcune tragedie di Racine (Three plays: Andromache, Britannicus, Phaedra, 1961). ...
Leggi Tutto
Letterato (Ferrara 1504 - ivi 1573). Dapprima professò medicina e filosofia; poi lettere a Ferrara, Mondovì, Torino e Pavia. Fu uno dei maggiori assertori dell'aristotelismo letterario: propugnò un teatro [...] le regole aristoteliche, ma con fini morali, quali la riforma cattolica esigeva. Si ispirò soprattutto a Seneca nelle sue nove tragedie, tra cui più famosa è la prima, l'Orbecche. In esse, poeticamente mediocri, il G. portò sulla scena casi orribili ...
Leggi Tutto
Poeta (Firenze 1475 - Roma 1525), figlio di Bernardo e di Nannina, sorella di Lorenzo de' Medici; fattosi ecclesiastico, ebbe importanti incarichi da Leone X e Clemente VII. Era, quando morì, castellano [...] Castel Sant'Angelo: e G. G. Trissino da lui intitolò Il castellano, il suo dialogo sulla lingua italiana. Scrisse due tragedie classicheggianti, la Rosmunda e l'Oreste: alla prima, terminata agli inizî del 1516, e non priva di pregi, spetta, insieme ...
Leggi Tutto
Uomo politico e poeta inglese (Buckhurst, Sussex, 1536 - Londra 1608); entrato in parlamento (1558), fu elevato al grado di pari (1567) e tenne molte alte cariche ufficiali, tra cui quelle di lord tesoriere [...] univ. di Oxford. È ricordato nella letteratura per aver composto insieme a Th. Norton (1560) The tragedie of Gorboduc, considerata la prima tragedia inglese (rappresentata nel 1561), di cui scrisse probabilmente solo gli ultimi due atti, che sono tra ...
Leggi Tutto
Poeta tragico (Tolosa 1656 - ivi 1723); dedicatosi giovanissimo al teatro, entrò in seguito in rapporti con Racine; fu quindi al servizio del duca di Vendôme fino al 1713 (nel 1701 era stato accolto nell'Académie [...] Française). Assai fortunato e fecondo scrittore fu, in effetti, un superficiale anche se abile imitatore di Racine. Tra le sue tragedie si ricordano, per il successo riportato, Virginie (1683) e Tiridate (1691), ispirata dalla Phèdre di Racine. ...
Leggi Tutto
Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per [...] (1820) e subito dopo la risposta a V. Chauvet (Lettre à M. Chauvet sur l'unité de temps et de lieu dans la tragédie, finita nel luglio 1820, pubbl. nel 1823), che vanno ben oltre il problema delle unità pseudo-aristoteliche nel teatro, la lettera al ...
Leggi Tutto
Patriota e scrittore (Saluzzo 1789 - Torino 1854). Ebbe grande successo con la tragedia Francesca da Rimini (1815); si schierò poi con i romantici, e collaborò al Conciliatore. Aggregato alla Carboneria, [...] divenne amico e poi anche segretario dei marchesi di Barolo, che avevano fama di reazionari. L'insuccesso d'una nuova tragedia, Corradino (1834), persuase P. a non scriverne più; nel 1837 pubblicò invece due volumi di Poesie inedite (sette cantiche e ...
Leggi Tutto
tragedia
tragèdia (poet. ant. tragedìa) s. f. [dal lat. tragoedia, e questo dal gr. τραγῳδία, comp. di τράγος «capro» e ᾠδή «canto»]. – 1. a. Opera e rappresentazione drammatica che si caratterizza, oltre che per il tono e lo stile elevato,...
tragediabile
tragediàbile agg. [der. di tragedia], letter. – Di argomento (vicenda mitica, storica o d’invenzione) che si presta a essere svolto in una tragedia; è voce coniata dall’Alfieri: quel tema per sé stesso infelice, e non t. da chi...