Tecnica e abilità di presentare gli argomenti adatti a dimostrare un assunto, a persuadere un interlocutore.
Filosofia
Il termine e il concetto di διαλεκτικὴ τέχνὴ, propriamemte «arte dialogica», risale [...] tornò a manifestarsi in I. Kant, che dopo aver studiato nell’«analitica trascendentale» il retto uso delle categorie nell’esperienza, considerò nella «dialettica trascendentale» gli errori e le antinomie a cui l’intelletto andava incontro quando ...
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SAITTA, Giuseppe
Filosofo e storico della filosofia, nato a Gagliano Castelferrato, Enna, il 7 novembre 1881. Dopo aver insegnato nelle università di Firenze, Cagliari e Pisa, tenne (dal 1932) la cattedra [...] e personalità umana, che il S. chiama "nuova coscienza illuministica", lo porta anche a risolvere l'Io trascendentale nella molteplicità degli individui empirici e ad accentuare motivi empiristici e feuerbachiani nel seno dell'"atto" del pensiero ...
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Bhattacharya (o Bhattacharyya), Krishna Chandra
Bhattacharya
(o Bhattacharyya), Krishna Chandra Filosofo indiano (Serampur, Bengala Occidentale, 1875 - ivi 1949). Nato in una famiglia brahminica di [...] ai successivi tre stadi. Si ascende al livello successivo negando il precedente; infine, il contenuto del pensiero trascendentale non può essere concepito se non come negazione, dato che ogni attribuzione lo definirebbe come un contenuto oggettivo ...
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durata
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con questo termine il periodo di tempo che una cosa occupa nella sua esistenza, in altre parole il suo ciclo [...] intorno al succedersi delle idee che si presentano nella mente, mentre Kant, pur all’interno della fondazione trascendentale, ritorna in qualche modo alla tradizionale definizione aristotelica allorché identifica la d. con una quantità misurabile ...
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Fisiologo, matematico e fisico (Potsdam 1821 - Berlino 1894). Figura di eccezionale complessità e profondità, contribuì in modo sostanziale all'evoluzione del pensiero scientifico del XIX secolo, compiendo [...] , formulava per la prima volta in termini generali il principio di conservazione dell'energia, convertendo in una deduzione trascendentale, da premesse analoghe a quelle dell'"estetica" di I. Kant, i risultati di esperienze da lui stesso eseguite ...
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Con questo nome si indica, in generale, ogni atteggiamento e funzione dell'umano conoscere che miri a distinguere nel proprio oggetto ciò che in esso ha, comunque, valore da ciò che valore non ha. ll nome [...] speciale fervore la teoria della lirica. L'idea del sublime di Burke, il rivissuto platonismo di Shelley, l'immaginazione trascendentale di Coleridge s'incrociano con altre tendenze: fra cui la più notevole è quella di Wordsworth, preludio a molto ...
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Musicista, nato a Weimar l'8 marzo 1714, morto ad Amburgo il 14 dicembre 1788, era il secondo dei figli sopravvissuti di G. Sebastiano e di Maria Barbara Bach - figlia di Giovanni Michele e nipote di Enrico [...] spirituale, fu fortuna per lui l'essere vissuto a lungo nel periodo in cui fiorirono primamente il virtuosismo trascendentale con Pietro Locatelli e la sentimentalità romantica con il Boccherini e che sperimentò il passaggio dal cembalo al pianoforte ...
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ontologico/ontico
Dal gr. tό ὄν «l’ente». Coppia di concetti risalenti alla filosofia greca: ontologico significa ciò che concerne gli aspetti essenziali dell’essere, ontico ciò che riguarda l’ente concreto, [...] ha pensato l’ontologico come «il più generale» e quindi come ciò che è più povero di determinazioni. Già nella visione trascendentale di Kant ci si orienta verso un livello più profondo rispetto a quello ontico: si va verso quella prospettiva della ...
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uno
Termine utilizzato (sia come sostantivo sia come aggettivo) in ambito logico per classificare l’elemento di un insieme o di una classe qualsiasi; in relazione alla serie dei numeri naturali, per [...] è compreso l’unum come proprietà che si aggiunge all’ente in quanto ‘modo’ dell’essere; in tal senso i trascendentali, e fra questi l’u., sono convertibili con l’ente (Tommaso, Summa theologiae, I, q. 93 a. 9; De veritate, q. I, a. 1). Tommaso ...
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riduzione erotica
riduzióne eròtica locuz. sost. f. – Nozione proposta dal filosofo francese Jean-Luc Marion (Le phénomène érotique, 2003) in merito alla questione fenomenologica della ‘riduzione’, ossia [...] , il me, il sé, ecc.). La riduzione si è presentata nella fenomenologia principalmente come riduzione epistemica (Husserl) e trascendentale, mirante a un’oggettività dei vissuti che ha i caratteri della quantificazione e della misura (ordo et mensura ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
trascendentalismo
s. m. [der. di trascendentale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che ponga a proprio fondamento l’idea del trascendentale, negli sviluppi che la teoria kantiana ha avuto nell’idealismo di Fichte e di Schelling e nelle altre...