INFINITO
Ferdinando D'AMATO
Federigo ENRIQUES
(lat. infinitum, gr. ἄπειρον; fr. infini; sp. infinito; ted. Unendliches; ingl. infinite).
L'infinito nella storia della filosofia.
Questo concetto compare [...] un ordine; Kant accetta questa combinazione, ma aggiunge che l'idea non è d'origine né empirica né razionale, bensì trascendentale. Ciò significa che l'infinità non si può considerare come propria degli oggetti in sé, ma soltanto come propria del ...
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RELATIVISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale ogni concezione che considera la conoscenza come incapace di attingere la realtà nella sua assolutezza oggettiva. L'uso del termine [...] che, più o meno contraddittoriamente, vogliono concepire il soggetto in cui la realtà assoluta si fenomenizza come non trascendentale ma empirico, cioè come assolutamente incomparabile nella sua individualità e quindi come non erigibile a sistema di ...
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Filosofo, nato a Berlino il 17 febbraio 1798, morto nella stessa città il 1854.
I suoi scritti più significativi sono: Die neue Psychologie (1845), che può considerarsi come il suo testamento filosofico, [...] con Schleiermacher, Jakobi, Herbart, anche nel determinismo voluto nella fisica dei costumi in confronto con la libertà trascendentale di Kant.
Naturalmente anche la pedagogia dipende dalla psicologia. Con spirito pestalozziano il Beneke richiede un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Metafisica e ontologia antica e contemporanea: un dialogo possibile
Enrico Berti e Andrea Bottani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Metafisica [...] quale mantiene la metafisica generale, intendendola come la scienza delle condizioni di possibilità di qualunque conoscenza (il trascendentale logico), e critica le metafisiche speciali, in quanto prive di base empirica.
Nell’Ottocento la metafisica ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] della macchina da presa che ha guardato prima ciò che lo spettatore guarderà poi, costituendosi così come soggetto trascendentale, o meglio, fonte di una visione onniveggente. Così come l'immagine allo specchio permette al bambino di costituirsi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
I programmi figurativi della cristianita in Oriente
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nell’Impero romano d’Oriente l’arte [...] strumento potente d’influenza religiosa, destinato ad allontanare il credente dal mondo materiale per introdurlo a quello trascendentale. Al seguito dell’ufficializzazione del cristianesimo quale religione di Stato e della nomina di Costantinopoli a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Umberto Eco
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il termine analogia indica in genere una relazione tra più cose, aventi in comune qualche [...] di là degli aspetti tecnici, si apre in questo modo una via per cui anche la predicabilità delle nozioni prime (trascendentali) riposa sugli atti di conoscenza (più o meno chiari) e sulla volontà del soggetto - una concezione di evidente ispirazione ...
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FILIPPINI, Enrico
Federico Pietranera
Nacque a Cevio, capoluogo della Valle Maggia in Canton Ticino (Svizzera), il 21 maggio 1932. Suo padre, Federico, era capo degli ispettori scolastici; sua madre, [...] . 19) impegnandosi nella spinosa traduzione di E. Husserl: prima la Krisis (La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale, Milano 1961); poi il secondo e terzo libro delle Ideen (Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia ...
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oggetto
Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato. In questo senso, la [...] dei singoli soggetti empirici, in quanto relativo a strutture conoscitive valide per tutti e proprie quindi di una soggettività trascendentale («Ciò che nel fenomeno contiene la condizione di regola necessaria dell’apprensione è l’o.»). Ma in ...
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SEMIOLOGIA (v. semiotica, App. III, 11, p. 697)
Emilio Garroni
Per "semiologia" o "semiotica" s'intende in linea generale la scienza o, meglio, la teoria dei segni, di qualunque tipo essi siano, verbale [...] ma con ascendenze - da parte di Peirce - più fortemente ed evidentemente kantiane; simile, cioè, a un oggetto trascendentale che dobbiamo necessariamente postulare e del quale tuttavia non ha propriamente senso voler sapere qualcosa, dal momento che ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
trascendentalismo
s. m. [der. di trascendentale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che ponga a proprio fondamento l’idea del trascendentale, negli sviluppi che la teoria kantiana ha avuto nell’idealismo di Fichte e di Schelling e nelle altre...