Scrittore svedese (Växjö 1891 - Danderyd, Stoccolma, 1974). Figura tra le più rappresentative del panorama letterario svedese della prima metà del 20° sec., molta della sua produzione è stata animata da [...] , raffigurante il dramma dell'uomo moderno, posto al bivio fra bene e male, assetato di fede nel trascendente eppure irrimediabilmente scettico. Degli ultimi romanzi, centrati tutti su temi biblici, ricordiamo il già segnalato Sibyllan e Mariamne ...
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Nacque il 28 gennaio 1828 a Casteldidone, in provincia di Cremona; di là passò fanciullo a Mantova, dove fu avviato al sacerdozio; nel 1863 fu nominato canonico della cattedrale e nel 1866 insegnante di [...] col caso e con l'arbitrio irrazionale, ogni necessità astrattamente a priori e ogni finalismo per parte di una Provvidenza trascendente. Il concetto a cui mirava era quello dell'autonomia, come attività che, non avendo fuori di sé la legge del ...
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RELIGIONI, Storia delle (XXIX, p. 29)
Alfonso M. Di Nola
Definizione e fase critica di sviluppo. - Una definizione della s. d. r., nell'attuale sviluppo, non può eludere il problema della crisi d'identità [...] che il creatore". In effetti Jung, in questa nuova fase del suo pensiero, ha fatto del Selbst una realtà ipostatizzata e trascendente l'individualità umana e, per dirla in termini più chiari, ha attribuito al Selbst i caratteri propri della divinità ...
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Filosofo positivista, nato a Montpellier il 19 gennaio 1798, morto a Parigi il 5 settembre 1857. Di famiglia cattolica e realista, dopo aver frequentato il liceo e il politecnico a Montpellier, si recò [...] nel 1842. In quest'anno si separò dalla moglie. Intanto, nel 1833, era stato nominato ripetitore di analisi trascendente e di meccanica razionale ed esaminatore dei candidati alla Scuola politecnica di Parigi. Ma nel 1845 perdette quel posto ...
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NUṢAIRĪ
Giorgio Levi Della Vida
Ī Setta musulmana sciita, che, per la sua teologia estremista e le sue pratiche, imbevute di elementi liturgici estranei alla legge islamica, sta quasi al difuori dell'Islām, [...] per eccellenza). In realtà il loro sistema è opposto al monoteismo inteso come concezione di una divinità unica trascendente il mondo creato, ed è invece espressione di quelle correnti gnostiche orientali, le quali si colorarono, in territorio ...
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Tonelli, Luigi
Giuseppe Giacalone
Critico letterario (Teramo 1890 - Roma 1939), insegnò letteratura italiana all'università di Roma e alla Cattolica di Milano. La sua vasta attività di critico si è [...] il T. il divino è appunto il campo proprio dell'ineffabile, e comprende tutti i misteri dell'Infinito, dell'Assoluto, del Trascendente, insomma di Dio. Secondo il critico, l'ineffabile è tale solo riguardo ai mezzi ordinari; l'estasi è incomunicabile ...
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RENOUVIER, Charles
Antonio Banfi
Nato a Montpellier il 1° gennaio 1815, morto a Prades il 1° settembre 1903, fu il fondatore dell'indirizzo filosofico francese che prese il nome di neocriticismo. Egli, [...] fonda quella di un ordine morale, che si rivela nel dovere, e su di questa quella dell'esistenza di Dio come personalità trascendente, a cui s'ispira la concezione della vita umana come la redenzione, per opera della libertà, della moralità e della ...
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I cenacoli intellettuali/2: dalla Conciliazione al concilio
Fabio Milana
Marginalità e oltranza
Il mutato clima religioso dell’Italia del primo dopoguerra appariva già ai contemporanei immediatamente [...] essa – simboli e dottrine, stati e itinerari di perfezione – riuscendo nella più classica, in certo senso più oltranzistica ‘trascendenza vuota’ del modernismo poetico54. «Nello spazio steso fra l’assenza e la poesia era lecito riconoscere come unico ...
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Arte contemporanea e iconografia religiosa
Demetrio Paparoni
La grande trasformazione che ha dato vita al pensiero del nuovo secolo è la rivoluzione telematica. Come la rivoluzione industriale oltre [...] inerti che aspettano di essere disvelati.
La preghiera è una delle espressioni del desiderio dell’uomo di mettersi in contatto con il trascendente, ma è anche il modo con cui l’uomo chiede aiuto o perdono a Dio. La scultura Him (2001) di Cattelan ...
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Gentile e il nichilismo
Gennaro Maria Barbuto
Storiografia
Se si scorrono le pagine sulla storia del nichilismo, come quelle di Franco Volpi (1996), o le diverse testimonianze filosofiche sul nulla, [...] , p. 461). Ma la stessa filosofia moderna, che pure è conquista di un Soggetto libero, qualora concepisca una realtà trascendente o una realtà esterna, ha reso il pensiero «niente».
Compito gentiliano, dunque, è di salvare il Soggetto da qualsiasi ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendentismo
s. m. [der. di trascendente]. – In filosofia, ogni dottrina che comunque si orienti verso l’idea della trascendenza, considerando cioè come trascendente la realtà assoluta, o il supremo valore.