POMPONAZZI, Pietro (latinizz. in Petrus Pomponatius)
Guido Calogero
Pensatore italiano del Rinascimento, nato a Mantova il 16 settembre 1462, morto a Bologna il 18 maggio 1525. Dopo avere studiato all'università [...] degl'intelletti attivo e passivo e della loro relazione con l'anima umana. Averroè infatti insistendo sul carattere di trascendenza dell'intelletto attivo, considerava quest'ultimo unico per tutti gli uomini e in sé immortale: e gli averroisti ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
La pena
Francesco Palazzo
Scienza penale ed esperienza giuridica
Due premesse sono utili a dichiarare in limine la coordinate di fondo, entro le quali si svolgerà la seguente rassegna della cultura [...] si riferisce: una realtà costituita tanto di entità materiali quanto soprattutto di interessi e valori sociali. Nessuna trascendenza assiologica, dunque, e anche un rapporto stretto tra ‘dentro’ e ‘fuori’, posto che il realismo interpretativo di ...
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Croce e Gentile storici della filosofia
Gregorio Piaia
Alla luce della comune ispirazione hegeliana, congiunta all’interesse (di matrice risorgimentale) per la tradizione filosofica nazionale, l’atteggiamento [...] della filosofia si riduce a una specie di marcia verso la conquista del concetto di immanenza, a una continua lotta fra trascendenza e immanenza, e questo schema viene applicato anche a periodi, come quello medievale, che meno si prestano a questa ...
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MASCHERONI, Lorenzo
Luigi Pepe
– Primo di quattro figli, nacque a Castagneta, frazione di Bergamo, il 13 maggio 1750 da Giovanni Paolo e da Maria Ceribelli.
Il padre, discendente da una modesta famiglia [...] ancora la questione della razionalità. Considerando che nell’Ottocento è stata dimostrata la trascendenza di e e di , e quindi la loro irrazionalità, la trascendenza o l’irrazionalità di γ rimane il più importante problema aperto in questo tipo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Filone di Alessandria e la sintesi tra pensiero greco ed ebraico
Francesca Calabi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Filone rappresenta [...] indurre a un’immagine di Dio presente nel mondo, attivo in prima persona. Questa immagine si scontra con la trascendenza di un Dio che è inconoscibile, invisibile, innominabile. L’essere eterno è immutabile, immobile, privo di determinazioni e di ...
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Prossemica
Michele Bracco
Il termine inglese proxemics, derivato di proximity, "prossimità", è stato introdotto dall'antropologo americano E.T. Hall negli anni Sessanta del 20° secolo per indicare lo [...] non riducibile alla semplice vicinanza spaziale di un io con il suo altro, si configura ancora una volta come trascendenza. L'altro, allora, resta assolutamente invisibile e tuttavia costituisce già da sempre la mia più antica 'ossessione', nel senso ...
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CECCONI, Angelo (pseudonimo Thomas Neal)
Carlo Coen
Nacque a La Ferruccia, frazione di Agliana (Pistoia) nel 1865. Ebbe un'educazione fortemente religiosa in collegi e seminari di Pistoia e Prato. Lo [...] (ibid.,7-8, pp. 1-24); nella sua polemica con l'idealismo crociano il C. ripropone il tema della trascendenza in contrapposizione a tutte le correnti della filosofia contemporanea.
Negli anni seguenti il C. entrò nel vivo dell'attività delle riviste ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] forte’, è il principio dell’e. come ‘critica’). Una ‘debolezza’ però che è comunque suscettibile di aprirsi all’elemento mitico-trascendente, anche religioso in senso ampio, che invece resta precluso all’altra prospettiva. Del resto, persa ogni e. di ...
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Modernità
David Frisby
Sebbene il concetto di m. abbia fatto la sua prima comparsa nel discorso sociologico solo alla fine del 19° sec., lo studio delle caratteristiche della struttura e dei processi [...] del concetto di territorialità e dell'idea della società come temporalmente condizionata che vada al di là delle riflessioni sulla trascendenza dello spazio e del tempo sviluppate da Marx e G. Simmel a proposito di media come il denaro (Harvey 1985 ...
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SIGIERI di Brabante
Guido Calogero
Pensatore del sec. XIII, massimo rappresentante dell'aristotelismo averroistico e antitomistico. Insegnò all'università di Parigi nella seconda metà del sec. XIII. [...] , quindi non sa nulla del mondo e non provvede ad esso; ecc. Altre tesi, come la dottrina della trascendenza totale dell'intelletto, non solo attivo ma anche passivo, rispetto all'anima umana risentono dell'interpretazione averroistica di Aristotele ...
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trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa accezione generale, l’opposto di immanenza,...
trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...