DEPERO, Fortunato
Simonetta Nicolini
Figlio di Lorenzo e di Virginia Turri, nacque a Fondo (Trento) il 30 marzo 1892. Trasferitosi a Rovereto con la famiglia, frequentò la scuola reale elisabettina [...] -Ritmi (Rovereto 1913) che l'artista illustrò con disegni affini allo spirito visionario di F. Rops e A. Martini. e scenografo: copertine per Vogue (1929) e Vanity Fair; trasformazione degli interni dei ristoranti Zucca ed Enrico and Paglieri a New ...
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CHIARUGI, Vincenzio (Vincenzo)
Ugo Baldini
Nacque ad Empoli il 17 febbr. 1759 dal medico Anton Gregorio, di famiglia mercantile d'origine pratese, e da Margherita Conti, che morì per il parto. S'iscrisse [...] o dermatologici, e consentì al suo sguardo affinato all'osservazione psichiatrica di cogliere determinate manifestazioni psichiche il Parere espresso sugli effetti climatico-sanitari della trasformazione in salina d'una zona paludosa costiera presso ...
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TESTI, Fulvio
Marco Leone
TESTI, Fulvio. – Nacque a Ferrara, dove fu battezzato il 23 agosto 1593, da Giulio, speziale originario del contado ferrarese, e da Margherita Calmoni.
Ebbe come fratelli Costantino, [...] della crisi del letterato primosecentesco alle prese con la trasformazione della propria identità, codificata peraltro da una trattatistica sul dell’epos che Testi non avvertiva come genere troppo affine, sono anche le più tarde prove, incompiute e ...
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LANZANI, Andrea
Rossella Faraglia
Nacque a Milano il 2 nov. 1641 da Giovan Battista e Caterina Bisnati (Casetta, p. 80). Le fonti, pur sottolineando la grande prolificità dell'artista, la fama presso [...] cui parteciparono anche Scaramuccia e Busca. Dello stesso anno e stilisticamente affine è il S. Pietro che cammina sulle acque di S. Pietro lombarda, peraltro, questo è un momento di trasformazione, in cui si evidenzia un rapido disinteresse da ...
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DOMENICO di Paris (detto Domenico del Cavallo)
Massimo Ferretti
Non si conoscono le date di nascita e di morte di questo scultore, originario di Monselice (prov. di Padova), attivo a Ferrara nella seconda [...] , dalla sensibile trasformazione dello scultore fiorentino rispetto ai suoi esordi padovani. Tale trasformazione si spiega ovviamente S.Giorgio, schiuso in un'articolazione di assi intimamente affine alle figure di Schifanoia. Anche nella sala degli ...
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MORETTI, Gaetano
Annunziata Maria Oteri
MORETTI, Gaetano. – Nacque a Milano, nella casa paterna in contrada San Damiano, il 26 luglio 1860, da Luigi e da Maria Monti. Il padre, di origini pavesi, era [...] , cui Moretti, per provenienza, si sentì sempre profondamente affine e per la quale elaborò le sue opere più originali anni, la tutela monumentale si misurava con le esigenze di trasformazione dei centri urbani, che spesso coincidevano – a danno dell’ ...
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MARTINETTI, Piero
Amedeo Vigorelli
– Nacque a Pont Canavese il 21 ag. 1872 da Francesco, avvocato, e Rosalia Bertogliatti, primo di quattro figli. Dopo avere frequentato il collegio civico di Ivrea, [...] metodo) e si indirizza verso un «idealismo critico» affine a quello neokantiano, ma con una più netta accentuazione specialmente la componente demagogica e totalitaria. Dopo la trasformazione nel 1923 dell’Accademia scientifico-letteraria di Milano ...
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BUONARROTI, Michelangelo
Luitpold Dussler
Enzo Noè Girardi
Nacque il 6 marzo 1475 a Caprese (od. Caprese Michelangelo) da Ludovico di Leonardo Buonarroti Simoni e da Francesca di Neri di Miniato del [...] da Iacopo della Quercia - gotico, ma a lui idealmente affine - da richiamarsi ad esse ancora nella Sistina. Forte sua cerchia di amici, bensì piuttosto nel senso di una decisa trasformazione di forme di culto ormai svuotate di contenuto in un sincero ...
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PALLADIO, Andrea
Guido Beltramini
PALLADIO, Andrea. – Figlio di Pietro detto ‘della Gondola’, nacque a Padova nel 1508.
Città e data di nascita sono state oggetto di discussione a partire dal Settecento. [...] antiquata (probabilmente a causa di preesistenze), è affine al tradizionale palazzo di campagna veneto più di quanto il 16 settembre, ma prefigurò i decenni successivi dedicati a trasformare la gotica Vicenza in una nuova Roma.
Alla liquidazione ...
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BONUCCI (Bonuccio), Agostino
Boris Ulianich
Nacque probabilmente a Monte San Savino (Arezzo) nel 1506. Nulla sappiamo dei genitori. Ancora fanciullo, quasi certamente nel 1514, fu accettato nel convento [...] et vicario generale con un grosso numero di forestieri, affine che tengano oppresso la natione bolognese". Stefano Bonucci e dottrina della doppia giustizia sostenuta dal Seripando? -, la trasformazione della volontà, la santità e la gloria dei figli ...
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processo
procèsso s. m. [dal lat. processus -us, propr. «avanzamento, progresso», der. di procedĕre «procedere»; il sign. giuridico è del lat. mediev. (ellissi di processus iudici «svolgimento del giudizio»); già classico invece il sign. anatomico...
stazione
stazióne s. f. (ant. m.: cfr. stazzone) [dal lat. statio -onis «modo di stare; fermata, dimora, riposo», der. di stare «stare, stare fermo, stare ritto»]. – 1. Con riferimento al corpo umano, modo di stare, spec. nella locuz. s. eretta,...