CESTARO, Giacomo (Iacopo)
Renato Ruotolo
Nacque nel 1718 a Bagnoli Irpino (Avellino; cfr. De Rogatis, Sanduzzi); nel 1743 era ancora un pittore sconosciuto se De Dominici non lo cita nelle sue Vite dei [...] chiesa dell'Annunziata di Angri (1764), o nelle due tele della Congregazione del Salvatore, in Napoli.
La trasformazione del gusto in senso illuministico e preneoclassico, la ricerca di chiarezza compositiva e di "sublimazione formale", propugnate a ...
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CALDERARI, Enrico
Giuseppe Miano
Le prime notizie biografiche di questo architetto, attivo a Roma sotto il pontificato di Gregorio XVI e in parte di quello di Pio IX, risalgono al 20 genn. 1825 quando [...] esistente anche se rimaneggiato).
Sempre in qualità di architetto comunale il C. nell'anno 1849 fu impegnato nella trasformazione della parte interna del palazzo senatorio in Campidoglio per ospitarvi i nuovi uffici municipali, "ai quali si ha ...
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CUOMO, Ignazio
Giuseppe Fiengo
Di questo architetto, operoso a Napoli nel sec. XVIII, non si conoscono i dati anagrafici.
La sua notorietà è legata, quasi esclusivamente, alla realizzazione di una delle [...] natura.
Contemporaneamente, il C. fu impegnato, a Napoli, nell'arredamento dell'appartamento del Di Lecce (1746), nella trasformazione della residenza di Gaetano De Roberto a Chiaia (1748), nella ristrutturazione di quella di Gennaro Corletti sempre ...
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PIETRO di Oderisio
Stefano D’Ovidio
PIETRO di Oderisio. – Non si conosce la data di nascita di questo scultore romano, appartenente alla famiglia di marmorari degli Oderisi e attivo nella seconda metà [...] ’Oderisio sembra aver svolto un ruolo da protagonista tra i marmorari romani della seconda metà del Duecento, contribuendo alla trasformazione dell’opus Romanum in opus Francigenum (Claussen, 1990).
Fonti e Bibl.: Monferini, P. d’O. e il rinnovamento ...
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DUCCIO di Donato
Valerio Ascani
Documentato a Siena tra la fine del sec. XIII e il secondo decennio del successivo, non si conoscono i suoi estremi biografici (per i documenti citati all'interno della [...] Id., Une croix siennoise, in La Revue du Louvre, XXXIII (1983), 3, pp. 188-198; P. Leone de Castris, Trasformazione e continuità nel passaggio dello smalto senese da champlevé a traslucido, in Smalti traslucidi italiani, Atti della prima giornata di ...
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FINOGLIO (Finoglia), Paolo (Paolo Domenico)
Valentina Antonucci
Non si conoscono gli estremi biografici precisi di questo pittore che, secondo De Dominici (1743), nacque ad Orta d'Atella (Napoli) intorno [...] , 1988, p. 50), il F., terminato il suo apprendistato, approdò a Lecce, città che allora maturava una profonda trasformazione di gusto e di committenza artistica volgendosi dal tradizionale "venetismo" d'importazione ad un vivo interesse per la ...
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DE MARCHIS, Tommaso
Helmut Hager
Nacque a Roma nel 1693. La sua formazione di architetto avvenne presso Carlo Francesco Bizzaccheri, al quale rimase sempre legato (Missirini, 1823, pp. 225 s.; Mallory, [...] periodo era occupato in un altro progetto che ebbe poi una considerevole importanza per la vita culturale della città: la trasformazione di quella parte del palazzo Cenci nella via dell'Arco dei Ginnasi che i padri scolopi avevano acquistato il 24 ...
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CODAZZI (Codacci, Codazzo, Codozo, Codagora, Codaora, Codahorra), Viviano
Giuseppe Scavizzi
Nacque a Bergamo da Maffeo, anch'egli bergamasco, fra il 1603 e il 1604, nonostante un documento del 1657 [...] ed umile capacità di osservazione di una verità intima e popolare. Nel C. si ha così una completa trasformazione della tradizione architettonico-prospettica tardorinascimentale sotto l'effetto del realismo della tradizione caravaggesca; con lui si ha ...
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GHINELLI, Vincenzo
Fabrizio Di Marco
Figlio di Vincenzo, nacque il 28 marzo 1792 a Montescudo nel Forlivese (odierna provincia di Rimini).
La sua formazione di architetto avvenne presso lo zio Pietro [...] accantonato il disegno di G.B. Meduna. Il G., non limitandosi al disegno dell'edificio, elaborò una vera e propria trasformazione dell'area posta a connessione tra il mercatale e il palazzo ducale.
A Urbino il G. introdusse un'esedra prospiciente il ...
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FORTI, Nicola
Giuseppe Bonaccorso
Figlio del rigattiere Marco Giulio e di Lucrezia Mauri, nacque a Roma nel 1714. La sua formazione di architetto avvenne presso Nicola Michetti, uno dei massimi esponenti [...] Ripetta in Roma.
L'area era in gran parte già proprietà della chiesa, e i prelati incaricarono l'architetto di trasformare fatiscenti casette in un grande casamento d'affitto e di ridefinire l'ospedale delle donne partorienti annesso al convento. Il ...
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trasformazione
trasformazióne s. f. [dal lat. transformatio -onis, der. di transformare «trasformare»]. – 1. L’atto, l’azione o l’operazione di trasformare, il fatto di trasformarsi o di venire trasformato, che comporta un cambiamento, per...
trasformabile
trasformàbile agg. [der. di trasformare]. – Che si può trasformare: una poltrona t. in letto; un’autovettura t., la cui carrozzeria si può trasformare da aperta a chiusa. In matematica, si dice di ente (funzione, equazione, ecc.)...