CASALINUOVO, Giuseppe
Domenico Scafoglio
Nacque il 16 ag. 1885 da Vito e da Eleonora Nisticò a San Vito Jonio, in provincia di Catanzaro, dove il padre possedeva un podere. A Catanzaro, dove consegui [...] punto di riferimento Per il nuovo ceto di intellettuali di estrazione piccolo e medio-borghese, ostile al governo e al trasformismo, aperto alle idee socialiste e sensibile ai problemi economici e sociali della regione, in lotta con la vecchia classe ...
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GUASTELLA, Serafino Amabile
Giorgio Brafa Misicoro
Nacque a Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, il 6 febbr. 1819 dal barone Gaetano e da Maria Delizia Ricca di Tettamanzi.
Negli anni della prima formazione [...] manifestava accanito avversario del potere temporale dei papi e feroce nemico dei Borboni, segnalava le prime avvisaglie del trasformismo e, in polemica con i nuovi ordinamenti statali, avvertiva i segni della sconfitta del Risorgimento. Poi, spinto ...
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CASTELNUOVO, Enrico
Benito Recchilongo
Nacque a Firenze l'8 febbr. 1839, da famiglia ebraica. Aveva appena un anno e mezzo, quando suo padre abbandonò la famiglia per andare a vivere in Egitto; la madre [...] , guardava con amarezza la "terza Italia" che gli appariva dominata dai compromessi e dalla corruzione del trasformismo, e soprattutto dalla nuova aristocrazia finanziaria ed affaristica che emarginava via via la classe dirigente risorgimentale ed ...
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PISANI DOSSI, Alberto Carlo
Francesco Lioce
PISANI DOSSI, Alberto Carlo (Carlo Dossi). – Nacque a Zenevredo (Pavia) il 27 marzo 1849, da Giuseppe, ingegnere di nobile famiglia pavese, imparentata con [...] politico di rottura e non di conservazione, legato alla tradizione della Sinistra risorgimentale e perciò contrario al trasformismo di Depretis, al moderatismo della Destra e al clericalismo. Allo scapigliato tornato in diplomazia, Crispi non apparve ...
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Nacque ad Arezzo il 15 dic. 1798 da Pietro e da Agnese Albergotti.
Il padre, appartenente a una famiglia impoverita della piccola nobiltà e noto per aver scritto poesie in italiano e latino, aveva insegnato [...] , p. 181 e n. 85).
Il G. mantenne l'incarico di gonfaloniere anche durante la successiva restaurazione, stigmatizzando il vizio del trasformismo e del salto sul carro dei vincitori, con un'ironia amara e un virtuosismo metrico che distinguono la sua ...
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LORENZINI, Carlo (Collodi)
Domenico Proietti
Nacque il 24 nov. 1826 a Firenze, primogenito di Domenico, originario di Cortona, cuoco del marchese Carlo Leopoldo Ginori Lisci, e di Angiolina (Maria Angela [...] seguito ampliata (probabilmente nel 1867) con il titolo La coscienza e l'impiego, amara satira politica contro l'eterno trasformismo, e in novembre poté finalmente far rappresentare il dramma Gli amici di casa, rielaborato sul modello delle opere di ...
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BROFFERIO, Angelo (Michelangelo)
Enzo Bottasso
Nacque il 6 dic. 1802 a Castelnuovo Calcea (Asti). Il padre, Giuseppe, proveniva come la madre, Margherita Pavia, da una famiglia di medici e ricoprì a [...] tentativo di uno Stendardo italiano, gli successe nel settembre 1850 La Voce nel deserto col medesimo carattere politico-letterario, trasformata nel 1852 in Voce della Libertà (affidata alla direzione di G. La Cecilia) e finita nel secondo semestre ...
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BONGHI, Ruggiero
Pietro Scoppola
Nacque a Napoli il 21 marzo 1826 da Luigi, avvocato di origine bergamasca, e da Carolina de Curtis. Morto il padre nel 1836, il B. fu educato dal nonno materno Clemente [...] , in Problemi dell'Unità d'Italia, Atti del II Convegno di studi gramsciani, Roma 1962, pp. 407-440; F. Tessitore, Crisi e trasformazione dello Stato, Napoli 1963, pp. 72-90; A. C. Jemolo, Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni, Torino 1963 ...
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GIUSTI, Giuseppe
Zeffiro Ciuffoletti
Domenico Proietti
Nacque a Monsummano, presso Pistoia, il 13 maggio 1809 da Domenico, agiato possidente di campagna di recente nobilitato, e da Ester Chiti.
A dodici [...] satira sociale del G., dedicato "al signor di Talleyrand buon'anima sua", quintessenza e patrono dei voltagabbana e del trasformismo politico; A un amico (1840), contro l'ostentazione di una religiosità non sentita, che si traduce in romanticismo ...
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DE ROBERTO, Federico
Graziella Pulce
Nacque a Napoli il 16 genn. 1861. Il padre, Ferdinando, ufficiale di stato maggiore della piazza di Napoli, allora quarantenne, era discendente di illustre famiglia, [...] ; A. Di Grado, L'ultimo D., in Società e letteratura a Catania tra le due guerre, Palermo 1978, pp. 207-222; F. Erbani, Il trasformismo politico nella Sicilia di D. in Nord e Sud, XXVI (1979), pp. 110-120; F. D., in Galleria, XXXI (1981), 1-4, numero ...
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trasformismo
s. m. [der. di trasformare; nel sign. biologico, dal fr. transformisme]. – La tendenza a trasformare, a trasformarsi. In partic.: 1. In biologia, sinon. (non più in uso) di evoluzionismo. 2. a. Termine affermatosi nella pubblicistica...
trasformabile
trasformàbile agg. [der. di trasformare]. – Che si può trasformare: una poltrona t. in letto; un’autovettura t., la cui carrozzeria si può trasformare da aperta a chiusa. In matematica, si dice di ente (funzione, equazione, ecc.)...