Ovidio, Publio Nasone
Francesco Ursini
Publio Ovidio Nasone
Il più moderno tra gli antichi
Ovidio è considerato uno dei poeti latini più apprezzati e più letti sia per i contenuti sia per lo stile: [...] Publio Ovidio Nasone si trasferisce presto a Roma per frequentare le scuole di retorica e diventare avvocato. Alla fine degli caratterizzano per la costante presenza di un elemento di ironia riguardo al tema trattato, ironia assente o comunque assai ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] scrivendo alcuni trattati in l., nella maggior parte della loro opera adottano le rispettive lingue nazionali; il trattatodi Rastatt, Nei 142 libri dell’opera storica di Livio rivive tutto il passato diRoma, in una visione celebrativa delle virtù ...
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Storia diRoma, dalla fondazione alla morte di Druso (9 a. C.), dello storico latino Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.). L'opera era originariamente composta di 142 libri, oggi in gran parte perduti, anche a [...] vanno dalla mitica fondazione diRoma a opera di Romolo (753 a.C.) fino all’anno 293 a.C., mentre la terza decade (libri XXI-XXX) è incentrata sugli eventi della seconda guerra punica, dal suo scoppio – con la violazione del trattatodi pace da parte ...
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Publio Elio Aristide Teodoro Eudemone (n. Adriani, Misia, 117 o 129 - m. 185 o 189 d. C.) fu retore ad Atene e in altre città di Grecia, Asia, Egitto e a Roma. Per quanto si proponesse Demostene come modello, [...] , che mostra come A. comprenda ed esalti la grandezza diRoma. Scrisse anche un trattatodi retorica. Il suo stile è spesso involuto. Si è riconosciuta l'immagine di A. in una statua seduta di filosofo della Biblioteca Vaticana: ritrae un uomo in età ...
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Erudito scozzese (m. tra il 1631 e il 1633). Della sua vita si sa pochissimo. La sua prima opera, Ciceronis Princeps, fu pubblicata anonima nel 1608: era un laborioso centone, ricavato da tutte le opere [...] De tribus luminibus Romanorum postumo, 1633), che doveva dare un'esposizione della storia diRoma secondo il metodo del De statu, tratta da Cicerone, Plinio e Seneca: ma B. ne scrisse solo la prima parte su Cicerone, che costituì poi l'ossatura ...
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Diplomatico pontificio e scrittore (Bologna 1570 - San Salvatore 1632). Accompagnò in Francia lo zio card. Filippo Sega nella sua legazione (1591) e poi il cardinale Aldobrandini nella sua ambasciata per [...] il trattatodi Lione e il matrimonio di Enrico IV (1600-1601), restando al suo servizio a Ravenna e a Roma (fino al 1615). Fu poi nominato vescovo titolare di Amasea e nunzio a Venezia da Urbano VIII (1623). Si dedicò a studî di astronomia (fu in ...
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Giurista ed erudito belga (Boscoducale 1586 - Roma 1656). Stabilitosi a Roma (1602) come avvocato di curia, ottenne vasta notorietà. Divenuto agente giuridico e politico del governo spagnolo in Italia, [...] rapporti sugli avvenimenti contemporanei, riuniti poi nel Diario diRoma per gli anni 1640-50. Della sua attività letteraria vanno inoltre ricordati il trattato De pietate romana (1625) e un ampio repertorio delle Famiglie romane nobili (pubbl. 1910 ...
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Storico ed erudito spagnolo (Palermo 1744 - Valenza 1817). Gesuita, per l'espulsione del suo ordine dalla Spagna, passò in Italia e visse a Ferrara e a Roma. Interprete della storia nazionale e nello stesso [...] ed errori tradizionali, peccando talora per un atteggiamento ipercritico. Scrisse un trattatodi estetica, Arte poética fácil (1801). Oltre a studî di numismatica ed epigrafia, compose liriche in italiano e tradusse poeti spagnoli (Ventidue ...
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Umanista (n. Castiglione 1395 circa - m. dopo il 1450). Almeno dal 1415 fu a Candia, dove ebbe a maestro Giovanni Simeonachi, protopapa dell'isola, poi a Costantinopoli, dove fu in rapporto personale con [...] cui il famoso trattatodi Archimede, De instrumentis bellicis et aquaticis. Tradusse varie opere di autori greci, tra i quali integralmente Esopo e parzialmente Luciano, Plutarco, Platone, Aristofane. Nel 1423 si stabilì a Roma e fu segretario nella ...
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Umanista (m. Crotone 1574). Figlio di Antonio Sebastiani, trasse il nome da quello che aveva anticamente la sua patria, Traetto, e che era anche cognome della sua ava materna. Maestro (1521) nello studio [...] pisano, fu poi a Roma. Vescovo nel 1559, prima di Ugento e poi di Crotone, partecipò al Concilio di Trento. Compose un trattatodi retorica in latino (De poëta, 1559) e, in volgare, Arte poetica (1563 circa), secondo Aristotele, interpretato nello ...
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di prossimita
di prossimità loc. agg.le 1. Che comporta la vicinanza, la presenza anche fisica e, nel caso di enti, istituzioni o servizi, l’aiuto e l’assistenza. 2. Detto di dispositivi o sistemi dotati di un microprocessore che può memorizzare...
mondo di mezzo
loc. s.le m. (fig.) Punto d'incontro tra interessi della politica e dell'imprenditoria e interessi della criminalità organizzata, in cui si organizzano e si trattano vantaggiosi affari illegali, che possono anche prevedere il...