Comico e conduttore televisivo italiano (n. Taranto 1945). Trasferitosi a Milano ancora bambino, negli anni Sessanta ha acquisito una discreta popolarità come cantante, per poi dedicarsi al cabaret a partire [...] (come Scherzi a parte), è stato ospite fisso di Che tempo che fa e La domenica sportiva, e ha portato avanti un’intensa attività teatrale (l’ultimospettacolo è Unplugged, del 2011). T. ha anche recitato in diverse pellicole cinematografiche, l ...
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televisione Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione immediata a distanza, per mezzo di un cavo elettrico o di un radiocollegamento, di immagini non permanenti di oggetti fissi o in movimento; [...] culturale che ha preceduto quello economico e politico. Ultima arrivata tra i grandi mezzi di comunicazione di massa certi programmi del pomeriggio dove il pettegolezzo sui divi dello spettacolo, della canzone e dello sport è l’argomento prevalente. ...
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Pubblicazione, registro o libro avente carattere giornaliero.
Editoria
Pubblicazione a stampa, composta di un numero variabile di pagine, che fornisce notizie di politica, economia, cronaca, attualità, [...] cultura, spettacolo e sport. Il termine fa riferimento alla frequenza quotidiana delle uscite, ma spesso è esteso 100 copie ogni 1000 abitanti, ciò che pone l’Italia agli ultimi posti in Europa. Fra le molteplici motivazioni addotte per spiegare il ...
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Attore e regista italiano (Roma 1940 - ivi 2020). Dopo il debutto nel cabaret e un'iniziale attività nel teatro sperimentale, si è imposto nella commedia musicale Alleluja, brava gente (1971), confermando, [...] hanno fatto uno dei personaggi più popolari del mondo dello spettacolo. In teatro, dove è passato con disinvoltura da Shakespeare a Avvocato Porta (1997-2000), Preferisco il Paradiso, 2010; L'ultimo Papa Re, 2013; Una pallottola nel cuore, 2014-18), ...
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Comunicazione
Carlo Marletti
sommario: 1. Lo sviluppo dei sistemi di comunicazione e i media come apparato sociale. 2. La neo-televisione e il declino della comunicazione di massa tradizionale. 3. I [...] all'India, si hanno ben 912 lungometraggi nel 1985 e 838 nel 1992 (ultimo dato riportato). I film indiani (la cui industria dello spettacolo è stata significativamente soprannominata 'Bollywood') hanno una certa penetrazione, oltre che nei mercati ...
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LIBRO
Guglielmo Cavallo
Armando Petrucci
Giuliano Vigini
Il libro nell'antichità e nel Medioevo
di Guglielmo Cavallo
Introduzione
Nel lungo arco di tempo dall'antichità al basso Medioevo il libro [...] in scrittura latina. Al termine di tale processo, durato dagli ultimi anni trenta del secolo fino a poco oltre il 1450 (per stanno giocando sul fronte della comunicazione e dello spettacolo televisivo, attraverso megafusioni da miliardi di dollari. ...
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Comunicazioni di massa
Wilbur Schramm
di Wilbur Schramm
Comunicazioni di massa
sommario: 1. L'era dei media elettronici. 2. Evoluzione storica dei media. 3. I media e il processo della ccmunicazione. [...] è uniforme. Uno sguardo alla tab. 11, che contiene le ultime cifre messe a disposizione dalle Nazioni Unite (purtroppo ferme al 1971 criterio che le guida è spesso quello di ciò che fa più ‛spettacolo'. Esiste uno studio (v. Lang e Lang, 1955) in cui ...
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Olimpiadi, cinema e televisione
Franco B. Ascani
I Giochi Olimpici e il cinema
Le Olimpiadi e il cinema sono accomunati nei loro destini fin dalla nascita, avvenuta praticamente nello stesso anno e [...] Gogh". Così, in questo racconto dei Giochi Olimpici, spettacolo ricorrente e familiare a milioni di persone nel mondo, on the ski bums (1969) e Snow job (1972), quest'ultimo diretto da George Englund, con Vittorio De Sica e Danielle Gaubert; Gustav ...
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Enciclopedia delle Scienze Sociali I Supplemento (2001)
Informazione, società della
Giancarlo Provasi
Origini e accezioni del termine
Il termine "società dell'informazione" (information society) risale ai primi anni sessanta. Una ricostruzione delle origini [...] e del Quarto mondo. Anche se la crescita economica globale degli ultimi anni sembra aver migliorato le condizioni di vita di alcuni paesi poveri nelle rappresentazioni cangianti ed emotive della politica spettacolo (v. Guéhenno, 1995). La società ...
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Cinema
Gianfranco Bettetini
Le origini del cinema: fra scienza e magia
Alle origini del cinema non si trova alcun progetto relativo all'universo dell'intrattenimento o dello spettacolo né, tanto meno, [...] storia della sua produzione di senso: quella fra la categoria mostra-spettacolo e la pregnanza del modello narrativo, di cui si è già cui parleremo nel cap. 8) e la semiotica. Quest'ultima, anzi, ha fatto del cinema un suo oggetto privilegiato ...
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spettacolo
spettàcolo s. m. [dal lat. spectacŭlum, der. di spectare «guardare»]. – 1. a. Rappresentazione di opere teatrali, liriche, cinematografiche, d’arte varia; in senso ampio, qualsiasi esibizione artistica che si svolge davanti a un...
ultimo
ùltimo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. ultĭmus, superlativo, der. di ultra «oltre»]. – 1. a. Che è in fondo a una sequenza formata da un numero qualsivoglia di elementi; che in una sequenza ordinata non è seguito da altri: l’u. giorno...