virtù (vertù, virtute, virtude, vertute, vertude)
Philippe Delhaye-Giorgio Stabile
Sostantivo femminile, di altissima frequenza nelle opere di D., dove indica fondamentalmente una ‛ capacità naturale [...] della storia, la grandissima vertude delpopolo romano (Cv IV IV 11) pura (v. 88) ma solo quando è unita a sollazzo (v.), amore e opera perfetta teologali.
La cristianizzazione della nozione di virtù. In ebraico il concetto di v. non esiste, l'uomo ...
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Bibbia: la diffusione
Mario Cignoni
La situazione religiosa
La diffusione della Bibbia in Italia risente della situazione religiosa e culturale del Paese, situazione che si è formata nel corso dei secoli, [...] dal rendere comune ad ognuno delpopolo l’arbitrio di interpretare le 1861 al 1900
Con la proclamazione dell’Unità d’Italia e l’estensione dello 1990.
Per l’Antico Testamento il testo ebraico più utilizzato è quello della Biblia Hebraica ...
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scrittura (escrittura)
Antonio Lanci
Vincent Truijen
Vincent Truijen
Guy Dominique Sixdenier
Usato con una certa frequenza anche nella Commedia, ricorre soprattutto nel Convivio.
Il senso proprio [...] a 22 libri, quante sono le lettere dell'alfabeto ebraico, e cioè: la Legge, che comprende i del suo valore figurale. La Vergine d'Israele (il popolo 516 ss.
Per il § III e l'unitàdel problema allegorismo poetico-allegorismo scritturale, cfr. L. ...
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Sinodi, assemblee, convegni ecclesiali
Maria Teresa Fattori
L’attività sinodale e collettiva dei vescovi italiani non trova nel 1870 una data significativa: piuttosto occorre rifarsi alla lunga storia [...] dell’incontro deve rendere liturgicamente presente l’unitàdel Corpo di Cristo, attenuandone la sua del 1982 approvò un documento sull’ecumenismo dedicato ai rapporti tra Chiesa valdese e Chiesa cattolica romana, Chiese evangeliche, popoloebraico ...
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La scienza bizantina e latina prima dell'influsso della scienza araba. La concezione agostiniana del sapere...
Pasquale Porro
La concezione agostiniana del sapere e la tradizione neoplatonica latina
La [...] di 2 libri; il primo, in 32 capitoli, tratta dell'unità, del numero e delle sue divisioni; il secondo, in 54 capitoli, considera alla storia sacra; esse furono infatti inventate dal popoloebraico e soltanto in seguito trasmesse agli autori pagani. ...
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LUSSO
Carlo Borghero
Alessandro Roncaglia
Storia del concetto
di Carlo Borghero
Antichità e Medioevo
Il lusso, inteso come spesa fatta per soddisfare un bisogno raffinato e che quindi eccede i consumi [...] ). Anche nel mondo ebraico-cristiano prevale la condanna del lusso e la contrapposizione della frugalità delpopolo di Israele al lusso riprendere a produrre, perciò, deve cedere ad altre unità produttive parte almeno di questo prodotto e procurarsi ...
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Il modernismo e la sua repressione
Giacomo Losito
Introduzione
Il modernismo religioso1 d’inizio Novecento e il suo inseparabile nemico giurato, l’antimodernismo, hanno alimentato un’estesa produzione [...] o come Giovanni Boccardo de «La Liguria delpopolo» e i fratelli Scotton de «La ebraico, in Il modernismo tra cristianità e secolarizzazione, a cura di A. Botti, R. Cerrato, Urbino 2002, pp. 185-198).
2 Negli Stati Uniti si segnalano le attività del ...
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Ortodossia ed eterodossia
Enzo Pace
di Enzo Pace
Ortodossia ed eterodossia
Introduzione
L'origine del termine 'ortodossia' e del complementare concetto di eterodossia va ricercata nella storia del [...] che ha interesse a mantenere unita la comunità dei credenti, mettendola scopo di rifondare il sistema di credenze ebraico incrinato profondamente nelle sue basi durante gli delpopolo di Israele, dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme del ...
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Cristo
Kenelm Foster
Descriveremo e analizzeremo la figura e il tema di C. nelle opere di D., disponendole secondo il graduale sviluppo della cristologia dantesca che esse presentano. Un paragrafo conclusivo [...] Matt. 11, 29).
L'idea dominante del secondo libro è che il popolo romano, conquistando il mondo, ha fatto crocifissione e la colpa del Sinedrio ebraico il cui capo, ancora in Fiore CXVII 2 e 13, CLVIII 12; unito a quello di Gesù, in Pd XXXI 108 (Iesù ...
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L'Ottocento: biologia. L'antropologia fisica
Renato G. Mazzolini
L'antropologia fisica
È difficile concepire una dissonanza maggiore tra quanto affermò il farmacista e naturalista Julien-Joseph Virey [...] a favore dell'unità della specie del genere umano sulla del medesimo tipo fisico che, nonostante conquiste, migrazioni, rivoluzioni politiche e sociali, era caratterizzato da una continuità temporale: ne era un esempio significativo il popoloebraico ...
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arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...