Gabriella Spedini
Ominidi
Le origini dell'uomo: fossili e molecole si confrontano
L'antropologia molecolare
di Gabriella Spedini
30 marzo
Vengono pubblicati su Nature i risultati delle analisi condotte [...] studio, guidato da Igor V. Ovchinnikov dell'Istituto di Gerontologia di Mosca e da William Goodwin dell'Università di Glasgow, comprova che il materiale genetico degli uominidiNeandertal era sensibilmente diverso da quello delle popolazioni europee ...
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Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] La scoperta della calotta cranica diNeandertal (1856) rappresentò il punto di avvio di un settore specifico che avrebbe «sentimento dell’infinito», scaturito negli uomini dalla percezione della straordinarietà di certi fenomeni naturali (per es., ...
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(o Neandertal) Valle della Germania (Renania Settentrionale-Vestfalia), dove nel 1856 fu trovata, insieme ai resti di altre ossa dello scheletro di adulto, la calotta di un cranio maschile (fig. 1), che [...] in caverne e dell’introduzione di pratiche di inumazione, gli uominidi N. sono molto meglio documentati di altri Ominidi pleistocenici fossili. Si conoscono i resti di alcune centinaia di individui di età da neonatale a senile, provenienti ...
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PALEOANTROPOLOGIA (XXVI, p. 1; App. II, 11, p. 486)
Sergio SERGI
La preominazione (preumani e non preumani). - Nuove scoperte di primati fossili e la revisione del materiale già conosciuto hanno portato [...] . I condili sono più lunghi e più larghi di quelli degli uomini attuali. Le superfici articolari guardano in alto e sono le cosiddette sentinelle respiratorie di François-Franck. Il tipo diNeandertal in fase di paracme, cioè di declino, si estingueva ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Definizione di uomo. 2. Le caratteristiche di Pongidae. 3. Le caratteristiche di Hominidae: [...] più graduale da forme di tipo neandertaliano a forme più moderne.
L'uomo diNeandertal è essenzialmente limitato al fa.
Dal 1868 sono stati scoperti numerosi altri esemplari diuominidi questo tipo, che sembrano i diretti progenitori del moderno ...
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Evoluzione del genere Homo
Daniel E. Lieberman
(Department of Anthropology Rutgers University New Brunswick, New Jersey, USA)
Steven E. Churchill
(Department of Biological Anthropology and Anatomy Duke [...] , le analisi dei resti postcraniali indicano che sia l'Uomo diNeandertal sia i primi uomini moderni avevano gambe strutturalmente adatte ad alti livelli di carico, suggerendo un alto grado di mobilità (Ruff et al., 1993). La robustezza degli arti ...
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L'ominazione
Giacomo Giacobini
Phillip V. Tobias
Bernard Wood
Silvana Condemi
Il concetto di uomo negli studi sull'evoluzione umana
di Giacomo Giacobini
La pubblicazione del saggio di T.H. Huxley [...] descrizioni dell'epoca relative all'aspetto fisico e al modo di vita del Pitecantropo, dell'uomo diNeandertal e perfino dei più moderni uominidi Cro-Magnon. Si tratta di descrizioni in cui ricorrono i termini "scimmiesco", "pitecoide", "bestiale ...
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neandertaliano
agg. – Propr., della valle del fiume Neander (ted. Neandertal). In paleoantropologia, è termine usato con riferimento alle popolazioni umane («uomo di Neandertal») diffuse in Europa occid. e in Asia centr. (se ne sono trovati...
musteriano
(o mousteriano ‹mus-›) agg. e s. m. [dal fr. moustérien, der. del nome della località francese di Le Moustier, in Dordogna]. – In paletnologia, civiltà m., civiltà preistorica del paleolitico medio, iniziatasi nell’ultimo periodo...