Scrittore greco (Hiràklion 1883 - Friburgo in Brisgovia 1957). Ha affidato la sua fama soprattutto ad Ὀδύσσεια in versi ("Odissea", 1938; 1957), dove Ulisse, rimessosi in viaggio dopo il ritorno ad Itaca, [...] Οδύσσεια, 33.333 versi scritti in una lingua intrisa d'idiomatismi cretesi e di neologismi, compose un epos dell'uomomoderno che cerca, non senza contraddizioni, la propria libertà. Autore di numerose tragedie (Θεάϑρο, "Teatro", 3 voll., 1955-57), K ...
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Giornalista, romanziere e drammaturgo norvegese (Oslo 1902 - Hvaler, Östfold, 1979). Già nelle prime opere sono manifeste le sue doti di psicologo e stilista formatosi nella scuola di K. Hamsun; nei drammi [...] . Durante la guerra partecipò alla resistenza antinazista. Dopo la guerra riprese la sua analisi dell'uomomoderno, specie in racconti: Noveller om kjaerlighet ("Novelle sull'amore", 1952) e in romanzi: Lillelord ("Il signorino", 1955); De mørke ...
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Hartwig, Julia. – Poetessa polacca (Lublino 1921 - Gouldsboro 2017). Voce tra le più significative della letteratura polacca contemporanea, è stata autrice di versi eleganti, frutto di una densa ricerca [...] pożegnania («Senza commiato», 2004) e To wróci («Ritorna», 2007). Traduttrice (Opiewam nowoczesnego człowieka, «Canto l’uomomoderno», 1992; Wiersze amerykańskie, «Poesie americane», 2002), H. è inoltre autrice dei saggi critici Apollinaire (1961) e ...
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Andreoli, Vittorino. – Psichiatra italiano (n. Verona 1940). Laureatosi in Medicina presso l'Università di Padova, ha condotto ricerche sperimentali sull’encefalo presso l'Istituto di farmacologia dell'Università [...] di un medico della mente (2004); La vita digitale (2007); L'uomo di superficie (2012); nel 2013, I segreti della mente, il saggio e Insieme si vince; nel 2024, La dittatura del denaro e La società del pressappoco. La malattia dell'uomomoderno. ...
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Scrittore ceco (Brno 1929 - Parigi 2023). Nei suoi racconti e romanzi, che gli hanno procurato fama internazionale (tra di essi occorre segnalare Nesnesitelná lehkost bytí "L'insostenibile leggerezza [...] affrontato i temi dell'attualità politico-sociale del suo paese inserendoli nella più vasta problematica della condizione dell'uomomoderno. Importanti le riflessioni sul romanzo europeo contenute in L'art du roman (1986; trad. it. 1988). Dalle sue ...
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Drammaturgo francese (Bordeaux 1910 - Losanna 1987). Esordì nel 1931 con L'Hermine, la prima delle crude pièces noires, cui si contrappongono le brillanti pièces roses (successivamente A. fuse i due stili, [...] Médée, 1947): sono i drammi più interessanti di A., che attualizzano gli antichi miti, ritrovando in essi le contraddizioni dell'uomomoderno. Negli anni Cinquanta fuse i due stili (il rosa e il nero) in un singolare connubio di tragedia e melodramma ...
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Pseudonimo di Jean-Charles-Henri Petiot , poeta, romanziere, critico letterario e storico francese (Épinal 1901 - Chambéry 1965).
Vita e opere
Esordì col saggio Notre inquiétude (1927) in cui viene espresso [...] , 1938; Où passent les anges, 1942, ediz. accresciuta 1947), ha espresso il suo cammino spirituale dall'inquietudine di uomomoderno verso le certezze della fede (Quêtes de Dieu, 1946; La nuit du coeur flambant, 1947). Ha pubblicato inoltre: Jésus ...
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Scrittore e compositore (Jamaica, Long Island, New York, 1910 - Tangeri 1999). Allievo di V. Thompson e A. Copland, ha composto opere, balletti, musiche di scena, lavori sinfonici e da camera di eclettica [...] scrittura. Come romanziere si è affermato nel 1949 con The sheltering sky, che tratteggia efficacemente la posizione dell'uomomoderno in un mondo senza miti e senza valori. Al recupero del patrimonio culturale del Marocco, dove si è stabilito dagli ...
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Filosofo ebreo (Varsavia 1907 - New York 1972). Dal 1945 fu professore di etica e mistica ebraica nel Jewish Theological Sem inary di New York. Nel suo pensiero gli elementi della tradizione religiosa [...] ebraica sono elaborati per dare risposte alle problematiche esistenziali dell'uomomoderno. ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] è dominato anch’egli dal senso del concreto, pur ritenendo che l’uomo non domini la storia e che la sua virtù consista solo nel l’età di G.B. Vico, che getta le basi dell’estetica moderna, ed è anche l’età che dà vita alla storiografia intesa come ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...