Società primitive
Adam Kuper
Introduzione
Il termine 'primitivo' deriva dal latino primitivus, che significa 'primo in ordine di tempo'. In questa accezione è usato in varie lingue europee per indicare [...] sapiens avvenne in Africa circa 150.000 anni fa. Dopo aver raggiunto il Medio Oriente oltre 40.000 anni fa, l'uomomoderno fece la sua comparsa in Europa (circa 35.000 anni fa), dove sostituì la popolazione di Neanderthal. La cultura materiale dell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
L’illusione del nucleare
Fabio Catino
Il 26 aprile del 1986, alle 01:24 (ora locale) esplode l’edificio che contiene il reattore nucleare della centrale di potenza di Černobyl´ (Ucraina, allora Unione [...] qualche chilometro, tirati dal potente effetto camino, richiamano gli spettri prometeici che popolano il subconscio dell’uomomoderno dopo le esplosioni delle bombe nucleari di Hiroshima e Nagasaki.
Le conseguenze sulle prospettive del nucleare sono ...
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La Rivoluzione scientifica: i domini della conoscenza. La medicina
Andrew R. Cunningham
La medicina
Introduzione
Per inquadrare la trattazione della medicina del XVII sec. all'interno di quella che [...] infine egli sosteneva che rimuovendo la causa si eliminava la malattia. Tuttavia sarebbe inappropriato considerare van Helmont un uomomoderno che precorreva i suoi tempi o paragonare le sue teorie sulla natura delle malattie alle nostre.
Secondo la ...
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Evoluzione culturale
John Tyler Bonner
Introduzione
Con l'espressione 'evoluzione culturale' si intendono comunemente i mutamenti nelle attività culturali, il patrimonio culturale delle società umane. [...] , tra i quali una crescente quantità di segnali associati all'evoluzione del linguaggio vero e proprio. Il linguaggio dell'uomomoderno non può essere nato già perfettamente sviluppato dai grugniti e dai versi delle scimmie, ma deve aver seguito un ...
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Teorie dell’architettura
Paola Gregory
In un mondo in ‘liquefazione’ e superproduzione qual è il nostro sembrerebbe aporetico parlare di teorie dell’architettura. Eppure, come chiarisce Vittorio Gregotti [...] individualità, la differenziazione a emergere rispetto al presupposto della omologazione di ogni cosa in funzione di un ‘mitico’ uomomoderno. In quest’ottica si inscrivono, fra l’altro: il rifiuto di un funzionalismo ortodosso, l’importanza del sito ...
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Il caso del terremoto in Friuli (1976): «Lôr a jan dut, e non a roseâ la crodie»
Igor Londero
Specialità e ‘caso Friuli’
Ogni valutazione del rapporto tra la popolazione friulana e l’Ente Regione Friuli [...] di taglio antropologico, si può osservare come:
le reti delle appartenenze e le molteplicità dei ruoli in cui è invischiato l’uomomoderno si sciolgono d’incanto, ed emerge in tutta la sua importanza il legame del sangue e della terra; si accorre al ...
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La fine della vita
Maurice A.M. De Wachter
(Consultant in Bioethics, Waterloo, Belgio)
Affrontare l'inevitabilità della morte, termine ultimo della vita, rappresenta da sempre una sfida per l'uomo. L'uomo [...] è evitata o sfuggita finché la morte non sia imminente" (Bresnahan, 1996). La storia offre molti esempi di ars moriendi, ma l'uomomoderno non vuole seguirne le orme senza riserve e la medicina lo aiuta a posticipare sempre più la morte. l filosofi ...
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Nuovi paradigmi dell’immaginario
Marina D’Amato
Come si costituiscono e come si organizzano nel loro funzionamento le immagini sociali? Perché la civiltà occidentale, iconoclasta, ha moltiplicato le [...] rivalutando superstizioni e riti tribali.
Permangono tuttavia due strategie di comprensione del reale: da una parte, l’uomomoderno, quello legato alla cultura delle grandi ideologie, della fede, che risponde all’alterazione degli ordini conoscitivi ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bene comune e fraternità
Stefano Zamagni
Il risveglio europeo e l’eticadel bene comune
Tra 11° e 14° sec., la società e l’economia europee sperimentano una profonda trasformazione strutturale che vede [...] Stati nazionali (si rammenti che il pensiero di Hobbes si forma durante la terribile guerra dei Trent’anni) mostravano un uomomoderno liberato bensì dai lacci del feudalesimo ma incapace di dar vita a società pacifiche e felici. Davanti a un tale ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Tecnica (2013)
Aurelio Peccei e i limiti dello sviluppo
Roberto D. Peccei
Gli studi sul futuro
Gli studi sul futuro in Europa hanno le loro radici nella creazione negli anni Cinquanta negli Stati Uniti di vari think [...] 1970 con il titolo Verso l’abisso):
Nessuno sembrava percepire in tutta la sua profondità il dramma dell’uomomoderno; nessun gruppo o iniziativa pareva in grado di abbracciarne totalmente le dimensioni. Eppure una visione complessiva dei problemi ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...