TURISMO (XXXIV, p. 556)
Cesare CHIODI
Fenomeno essenzialmente pacifico, il turismo è sensibile a tutti i turbamenti dell'orizzonte economico e politico internazionale. Ne dànno la prova le statistiche [...] e metterne i benefici alla portata di tutti, in primo luogo dei giovani. Si è compreso che per l'uomomoderno è indispensabile la conoscenza diretta del proprio paese, completata possibilmente da qualche viaggio all'estero.
Turismo giovanile e ...
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Con tale termine (in tedesco Entmythologisierung) R. Bultmann (v. App. III, 1, p. 271) ha indicato - per la prima volta in uno scritto programmatico (Offenbarung und Heilsgeschehen) pubblicato a Monaco [...] Testamento, ma piuttosto dal desiderio d'interpretarlo, se possibile, in maniera adeguata alla mentalità non più mitica dell'uomomoderno. In questo senso la d. si configura, secondo quanto lo stesso Bultmann non si è mai stancato di sottolineare ...
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Di nobile famiglia biscaglina, nacque il 18 ottobre 1741 a Cadice, dove si vuole che avesse la prima educazione letterana nel Collegio dei gesuiti, di cui era rettore lo zio materno, il padre Mateo Vázquez. [...] , la mancanza di governanti e la necessità della redenzione col valore. Nella sua fine satira il Cadalso si svela uomomoderno, che ha slargato intellettualmente il suo orizzonte leggendo Voltaire, Montesquieu, Diderot e Rousseau, e, ispirandosi a un ...
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SAVARY, Jérôme
Biancamaria Mazzoleni
Attore, commediografo e regista francese, nato a Buenos Aires il 27 giugno 1942. Tornato con la madre in Francia (1947), ha studiato musica e arti decorative a Parigi. [...] S. fu di nuovo a Parigi con Les derniers jours de solitude de Robinson Crusoë, storia della solitudine e dell'incomunicabilità dell'uomomoderno. Nel 1974 S. interpretò al teatro di Strasburgo (diretto da A.-L. Périnetti) De Moïse à Mao, un testo che ...
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Scrittore, nato a Pola nel 1927. Ha studiato a Torino, dove si è laureato in lettere. Oltre all'attività di narratore svolge anche attività editoriale e giornalistica. La narrativa dell'A. si orienta inizialmente [...] 1975) la disgregazione del modello narrativo d'impianto tradizionale dà vita a una specie di allegoria della condizione alienata dell'uomomoderno. L'A. è anche autore di racconti, La babbuina e altre storie (1967) e 27 racconti (1968), che ricalcano ...
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Scrittore argentino. Nominato conservatore della Biblioteca centrale di Buenos Aires, negli anni dal 1950 in poi, B. poté sentir crescere nel mondo la sua celebrità, attraverso studi e traduzioni, mentre [...] Accanto a Kafka e ad altri maestri del surreale e dell'incubo, B. ha saputo estrarre dai terrori segreti dell'uomomoderno, e dal sempre più ossessivo regno della violenza, una nota di poesia universale, sia che parta liricamente dal paesaggio della ...
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Pittore, nato il 21 luglio 1858 a Tapiau (Prussia orientale), morto il 17 luglio 1925 a Zandvoort (Olanda). Nel 1876, uscito dall'accademia, andò a Königsberg, nel 1880 a Monaco presso il Loefftz e nel [...] è proprio delle epoche di religione profonda o di classicismo umanistico, ma si scorge con diletto quello che anche un uomomoderno può ricavarne di forza, d'espressione e di passione. Oltre alle pitture produsse moltissime acqueforti e litografie, e ...
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TUROLDO, David Maria
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta, nato a Coderno del Friuli il 16 novembre 1916. Sacerdote nella congregazione dei Servi di Maria (1940), pubblicò le sue prime poesie durante la [...] gli altri uomini: parola nel senso più alto, liturgico del termine. Ammonizione biblica e tragedie storiche dell'uomomoderno, profezia e realtà, tendono a riconciliarsi nell'unità del linguaggio poetico. Questi caratteri della poesia turoldiana si ...
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Poetessa austriaca, nata a Klagenfurt il 25 giugno 1926.
Dopo aver studiato filosofia a Vienna, dove si è addottorata con una tesi su Die kritische Aufnahme der Existentialphilosophie Martin Heideggers, [...] . coglie con estrema intensità di accenti e autentica originalità poetica, lontana da qualsiasi scuola, la situazione dell'uomomoderno, il suo tragico isolamento, la difficoltà del 'colloquio': così anche nel Monolog des Fürsten Myschkin scritto per ...
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MROŻEK, Sławomir
Pietro Marchesani
Prosatore e drammaturgo polacco, nato a Bozrgęcin il 26 giugno 1930. Scrittore satirico di grande talento, tradotto in numerose lingue, nelle sue prime raccolte di [...] realtà contemporanea. A partire da Tango (1964, in Sipario, 1967, n. 259), ritratto tragico della condizione dell'uomomoderno, con Rzeźnia ("Il mattatoio", 1974), Emigranci ("Gli emigranti", 1974), tende a spostarsi dal terreno dell'assurdo verso ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...