Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Lorenzo Valla
Francesco Tateo
Nell’opera di recupero del pensiero e della lingua dell’antichità e nella revisione critica della cultura filosofica e storiografica del Medioevo, Lorenzo Valla occupa [...] ‘voto’ quale ‘promessa’ rivolta alla divinità da parte dell’uomo e la critica del ‘giuramento’ quale inutile atto (e anzi negare che la sua considerazione dell’uso antico e dell’uso moderno delle parole, e la stessa intenzione di ripristinare l’uso ...
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CHIARI, Pietro
Nicola Mangini
Nacque a Brescia, allora sotto la Repubblica di Venezia, il 25 dic. 1712. Sulla prima fase della sua vita non si conoscono altre fonti che i suoi scritti, ove peraltro [...] tomo una Dissertazione storica e critica sopra il teatro antico e moderno, in cui esponeva la sua ars poetica. Questi i Gli amanti in collera,El marìo cortesan,La donnadi spirito,L'uomo di buon cuore,La famiglia stravagante,Le vicende della fortuna). ...
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CENTOFANTI, Silvestro
Piero Treves
Nacque a Calci (Pisa) l'8 dic. 1794 da Giuseppe e Rosalia Zucchini, in una modesta famiglia di fattori del senatore Orlandini, che era, tuttavia, sufficientemente [...] storiografo e di lettore.
Lettore di libri antichi e moderni, e giudice, non imparziale forse, ma certo non impartecipe l'astrattismo fumoso di parecchi suoi luoghi, il C. era un uomo assai più concreto e pratico che non paresse a troppi suoi critici ...
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DALL'ONGARO, Francesco
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Mansuè di Oderzo (Treviso) il 19 giugno 1808 da Sante e da Elisabetta Fantin, piccoli dettaglianti originari della zona di Pordenone. Aveva già scritto [...] debbano avere la meglio sul giudizio critico: con il ricorso all'uomo e al patriota, non ci si può illudere di salvare l' i testi saggistici, Perché il poema di Dante sia il più moderno di tutti? Introduzione al corso di conferenze sull'Inferno di ...
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GUERRAZZI, Francesco Domenico
Zeffiro Ciuffoletti
Figlio di Francesco Donato, intagliatore in legno, e di Teresa Ramponi, nacque in un quartiere popolare della vecchia Livorno il 12 ag. 1804, proprio [...] ". Tutti e due i genitori erano, sempre a detta del figlio, irreligiosi: "mio padre, uomo di severe virtù, assai legato al Michelangelo Buonarroti moderno [cioè Filippo Buonarroti], che fu amico del Babeuf, non credeva in Dio". R. Guastalla, il ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Pietro Verri
Antonino De Francesco
Il profilo politico e culturale di Pietro Verri, il maggiore degli illuministi italiani, consente di leggere le modalità concrete mediante le quali le forze più vive [...] gentiluomo milanese, «Quaderni fiorentini per la storia del pensiero giuridico moderno», 2003, 32, pp. 583-98.
M. Isabella, », 2005, 13, 1, pp. 31-50.
B. Anglani, “L’uomo non si muta”. Pietro Verri tra letteratura e autobiografia, Roma 2012. ...
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BETTI, Ugo
Ferdinando Taviani
Nato a Camerino il 4 febbr. 1892 da Tullio, medico, e da Emilia Mannucci, trascorse l'infanzia e la giovinezza a Parma. Qui si laureò in legge nel 1914 con una tesi di [...] 1942, regia di N. Manzari).
Nel 1938, con Notte in casa del ricco,"tragedia moderna in un prologo e tre atti" (rappr. Roma, 15 nov. 1942, Comp. miscuglio di bene e di male che è nel cuore dell'uomo e a quello della pietà come unica forma di giustizia, ...
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MANZI, Alberto
Adolfo Scotto di Luzio
Nacque a Roma il 3 novembre del 1924, figlio di Ettore, tramviere, e di Maria (Rina) Mazzei, casalinga. I genitori ebbero anche un’altra figlia, Elena. Iscrittosi [...] bantu in Sud Africa. Il suo sarà il destino di un uomo doppiamente escluso. Scacciato dal mondo che pure lo aveva accolto bambino cruciale e irrisolto dell’impianto di un sistema scolastico moderno e di portata nazionale: la perifericità del mondo ...
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BRIGNOLE SALE, Anton Giulio
Gaspare De Caro
Nacque a Genova il 23 giugno 1605, da Giovan Francesco, che fu doge nel 1635, e da Geronima di Giulio Sale. Per testamento del nonno materno, privo di discendenza [...] ad avere un posto nella storia delle patrie lettere e del pensiero moderno" (Politici e moralisti, p. 304), raccoglie i discorsi da storico romano, "conciosiacosa che la inclinazione dell'uomo al malignare faccia oggidì credere chegli dica sempre il ...
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FUCINI, Renato
Domenico Proietti
Nacque l'8 apr. 1843 a Monterotondo, frazione di Massa Marittima, da David e Giovanna Nardi.
Il padre, carbonaro e anticlericale, si era stabilito nel piccolo centro [...] alla monografia di L.G. Sbrocchi, R. F.. L'uomo e l'opera, Messina-Firenze 1977, pp. 262-281, che 73; E. Guagnini, Dalla prosa odeporica tradizionale al "reportage" moderno. Appunti su forme e sviluppi della letteratura di viaggio dell'Ottocento ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...