Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] § 460, da cui deriva il ne avverbiale e partitivo) e il moderno ci < ecce hīc, di origine suppletiva; per la seconda persona valore di soggetto e oggetto (che < quem e quĭd: l’uomo che ride, il libro che ho comprato) e una usata per esprimere ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] letti ad es. gli enunciati seguenti:
(102) L’uomo non si potrà mai spogliare dell’amor di se stesso Cesati, pp. 1121-1137.
Renzi, Lorenzo (1988), Italiano antico e moderno: aspetti pragmatici a confronto, in Structure thème; rhème dans les langues ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] tempo della vita sua. E essa fu più calda e più fera che nullo uomo (Tesoro volgarizzato, libro 1, cap. 26, in OVI)
(55) Cornacchie forme si svilupperanno i clitici del fiorentino moderno e la conseguente possibilità di realizzare delle ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] un miracolo inconcepibile»; «si arriva alla convinzione che quest’uomo abbia con la sua lingua riscoperto il mondo» ( molesto, ha un significato più forte in Dante che in italiano moderno).
Il «contributo dell’esilio alla lingua di Dante» (Nencioni ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] di formazione di lessemi tra i più produttivi dell’italiano moderno. La maggior parte dei circa 34.000 composti formatisi in centrale già agli inizi del primo millennio a.C., è diventata uomo in fiorentino – e poi in italiano – senza che nessuno ...
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CESARI, Antonio
Sebastiano Timpanaro
Nacque a Verona il 16 (secondo i biografi; ma il 17 secondo una sua testimonianza in Lettere, a c. di G. Manuzzi, II, p. 236) genn. 1760 da Pietro, "primo scritturale" [...] e lettere di Milano per redigere un nuovo e più moderno vocabolario) il suo attacco principale; e, insieme col Perticari , A. C. giudicato…, pp. 323 ss.); ma ad un uomo che aveva un così geloso senso dell'intimità della corrispondenza epistolare come ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] il Cielo, il Mondo, gli Elementi, l’Anima, il Corpo, l’Uomo. Il titolo, anziché evocare il debito verso l’uno o l’altro scrittore pure ne erano la base), e lo integrarono con l’uso moderno, anche se le parole del fiorentino vivo erano documentate di ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] mi cadde, all’inizio dell’evangelo di Matteo, sull’immagine di un uomo (Umberto Eco, Il nome della rosa, p. 244)
(2) Ma te» (Corneille, Le Cid, Atto III, scena 4)
In francese moderno, non è grammaticale la sequenza * je me dois montrer, ma solo ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] Fornara: Fortunio 1999), e ne era autore un umanista e uomo di legge, Giovanni Francesco Fortunio, che si trovava allora in qualità scuole normali e tecniche). La Grammatica italiana dell’uso moderno di Raffaello Fornaciari (del 1879, tra le più ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] arabi come ‹rjl› tradotto per errata vocalizzazione «piede» e non «uomo» o, ancora, ‹yd› «mano» letto ‹bd› in betelegeuse di lettere e filosofia dell’Università di Chieti, Istituto di filologia moderna, a cura di A. Andreoli, Genova, Marietti, pp. 55 ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...