Emilio Gentile
Il tramonto della modernità
Una carneficina senza precedenti (tra i 9 e i 13 milioni di morti): questo fu il primo conflitto mondiale, esploso nell’agosto del 1914. Dopo, l’Europa perse [...] : «Eravamo dei cittadini laboriosi, siamo diventati degli assassini, dei macellai, dei ladri, degli incendiari e roba simile».
L’uomomoderno, scrisse il poeta Paul Valéry nel 1919, è ora cosciente «che l’abisso della storia è grande abbastanza per ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] fondamento di base, non solo della letteratura, come pensava lui, ma della mentalità di un'epoca: "Se la retorica fa all'uomomoderno l'impressione di un fantasma che fa le boccacce, come pretendere di destare il suo interesse per la topica, di cui ...
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KERÉNYI, Károly
Angelo BRELICH
Storico delle religioni, nato a Temesvár (allora in Ungheria) il 19 gennaio 1897. Specializzatosi in filologia classica, sin dal principio della sua attività scientifica [...] egli è interessato al significato che la religione greca avrebbe anche fuori del tempo e quindi anche per l'uomomoderno. L'originalità nell'impostazione dei problemi, la sensibilità nutrita delle esperienze contemporanee del pensiero, della poesia e ...
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MARE
Kirti N. Chaudhuri e Tullio Treves
Mare e civiltà
di Kirti N. Chaudhuri
Introduzione
Le percezioni sociali del mare e i suoi rapporti con le civiltà, quali si trovano riflessi nelle fonti storiche [...] via via inseparabili. Senza gli scambi oceanici su larga scala di merci, prodotti industriali e carburante l'uomomoderno non potrebbe vivere. Le conseguenze economiche della navigazione a vapore e del nuovo sfruttamento del mare interagirono con ...
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La rottura liberale: i cattolico-liberali nell'Italia del Risorgimento
Francesco Traniello
Non un movimento, ma una costellazione
Sebbene l’attribuzione della qualifica di ‘liberale’ a personalità e [...] e il Risorgimento italiano, Firenze 1955, pp. 99 segg.
22 F. De Giorgi, Rosmini e il suo tempo. L’educazione dell’uomomoderno tra riforma della filosofia e rinnovamento della Chiesa (1797- 1833), Brescia 2003, pp. 437-525.
23 L. Pazzaglia, Chiesa ...
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STORIOGRAFIA DELL'OTTOCENTO E DEL NOVECENTO
RRoberto Delle Donne
Non diversamente da Giannone e da Voltaire, che avevano esaltato in Federico II il campione del giurisdizionalismo (v.) e l'antesignano [...] ai Saraceni, si era presto abituato a una valutazione e a un trattamento delle cose assolutamente obiettivi, il primo uomomoderno sul trono" (Die Kultur der Renaissance in Italien, in Gesammelte Werke, III, Basel 1955, pp. 2 s.). Alla rivendicazione ...
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Militarismo
GGolo Mann
di Golo Mann
Militarismo
sommario: 1. Definizione. 2. Origini storiche. 3. Militaristi e civili. 4. Filosofia. 5. Origini psicologiche e sociali. 6. Militarismo e politica. 7. [...] idee vennero ulteriormente sviluppate nell'opera Das Unbehagen in der Kultur.
Secondo Freud, l'uomomoderno è oltremodo incivilito, ma non per questo cessa di essere uomo, e la sua natura profonda resta ancora quella dei tempi antichissimi. Una volta ...
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La preistoria
Maria Arcà
Elisa Manacorda
Gli uomini più antichi del mondo
Com'erano fatti i nostri lontani progenitori, quelli che abitavano la Terra milioni di anni fa? Come vivevano, cosa mangiavano, [...] statura e il loro corpo era quasi interamente ricoperto da peli. Il loro cranio era più piccolo di quello di un uomomoderno, e avevano denti grandi e robusti, anche se si nutrivano soprattutto di vegetali. Gli scienziati che hanno trovato le tracce ...
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Assise di Capua
Aurelio Cernigliaro
Le Assise di Capua costituiscono il primo complesso normativo emanato da Federico II al rientro nel Regno dopo l'assenza per la conquista della corona imperiale e [...] quindi, preliminarmente indispensabile rimuovere tutte le interpretazioni che hanno inteso e sono tuttora inclini a presentarlo come "primo uomomoderno sul trono" (Burckhardt, 1860, ediz. 1876, p. 71). L'opera di mitizzazione della figura del re di ...
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Pietra, Età della
Sergio Parmentola
Quando gli uomini impararono a usare gli strumenti
Tra i vari periodi in cui viene suddivisa la presenza umana sulla Terra, l’Età della Pietra è il più lungo: è durato [...] ) e Homo sapiens (300.000 anni fa). Il primo, alto 150÷170 cm, con il cervello grande quasi come quello dell’uomomoderno, elaborò un linguaggio articolato (mentre Homo habilis si limitava al linguaggio gestuale) e dall’Africa si propagò in Asia e in ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...