SICILIA (A. T., 27-28-29)
Attilio MORI
Ramiro FABIANI
Fabrizio CORTESI
Mario SALFI
Biagio PACE
Giovanni PUGLIESE CARRATELLI
Gaetano Mario COLUMBA
Secondina Lorenzina CESANO
Carlo Alfonso NALLINO
Ernesto [...] uso di gridare il nome del morente, affetto da lunga agonia, in tre crocicchi del paese, o l'altro di lasciare socchiuso l'uscio di casa per tre notti dopo aver preparato un bel pane fresco, illuminato da un candeliere a tre luci nella prima notte, a ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Pierluigi Licciardello
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
All’insegna della letterarietà, l’epistolografia s’impone in età rinascimentale [...] per vedere se la se ne vergognassi. Venuta la sera, mi ritorno a casa, et entro nel mio scrittoio; et in su l’uscio mi spoglio quella veste cotidiana, piena di fango et di loto, et mi metto panni reali et curiali; et rivestito con decentemente entro ...
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PELEO (Πηλεύς, Peleus)
E. Paribeni
Eponimo del monte Pelion, come indica il nome, con ogni probabilità una antica divinità tessala, che presto ebbe figura e destino di un principe e di un eroe. Accanto [...] vaso François. In queste antiche immagini Teti è già nell'interno del palazzo dello sposo, mentre P. stante presso l'uscio semiaperto accoglie il corteo delle divinità auguranti. Altre volte la coppia è sul carro in mezzo agli dei festanti tra cui ...
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SEGRE, Dino
Francesca Ottaviani
(Pitigrilli). – Nacque a Torino il 9 maggio 1893, figlio unico di David, ex ufficiale dell’esercito di benestante famiglia ebraica, e di Lucia Ellena, cattolica.
Fin [...] e la sorella del duce Edvige Mussolini, gli evitò il confino a L’Aquila per un più mite soggiorno obbligato a Uscio sulla riviera Ligure (Magrì, 1999) che, come ricorda lui stesso, si protrasse per alcune settimane («La guerra mi condusse, per ordine ...
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PELLEGRINO di Giovanni
Maria Rita Silvestrelli
PELLEGRINO di Giovanni. – Figlio di Giovanni di Antonio e di Margherita, nacque a Perugia presumibilmente nel 1397. Il nonno, Antonio di Giovanni «Iohannini [...] , come una «pentura de la figura e finestra» (Silvestrelli, 2007, [ma 2008], p. 186) che stava sopra l’uscio dell’infermeria degli uomini (perduta). Dalla stessa istituzione, subentrando per alcuni mesi al defunto pittore Antonio di Cristoforo ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] (< lat. pre(he)ndere), e similmente il verbo uscire (lat. exīre), deve la vocale posteriore a contaminazione con uscio (lat. tardo ūstiu(m), variante di ōs «bocca, apertura»). Questi esempi mostrano anche che in genere la contaminazione colpisce ...
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È detto imperfetto storico (o imperfetto narrativo) l’➔imperfetto indicativo usato in un contesto che richiederebbe l’uso di un tempo perfettivo (➔ aspetto), come il ➔ passato remoto. Il brano seguente, [...] ne l’acqua cominciò a gridare: – Accurromo! –. Li vicini, udendo il romore, scendeano le scale per sapere che fosse; e quando erano all’uscio non poteano uscire fuori per l’acqua che era per le vie e per le case. Di che anco eglino cominciarono a ...
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amistà (amistade; amistate)
Emilio Pasquini
Questo sostantivo (le forme non apocopate sono meno frequenti della tronca e senza rilevanza semantica o stilistica, sì che risulta inutile distinguere percentuali [...] ' amerei assa' meglio l'amistate / del re di Francia che quella a colui [al povero mendicante] / che va caendo per l'uscio l'altrui; CXXXV 7 Sed egli amasse tanto l'amistate [qui con valore di " familiarità ", " intimità ", a sfondo lubrico e carnale ...
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Vincenzo Monti, Opere – Introduzione
Carlo Muscetta
I
In una lunga lettera del Monti diciannovenne all’abate Girolamo Ferri, suo maestro di eloquenza a Ferrara, si legge un energico appello che ci lascia [...] . Monti scrisse il più brutto e il più dimenticato dei suoi poemi, Il pellegrino apostolico. In premio fu ricevuto dal papa e ne uscì con le lacrime agli occhi. Meno male che, di lì a poco, il Cardinal de Bernis gli commise due cantate per la nascita ...
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altro
Domenico Consoli
Ricorre come aggettivo e come pronome.
I. Aggettivo: 1. " Diverso ", " differente ", " distinto " dalla persona o cosa già menzionata: è significato assai diffuso nelle opere [...] ); Così parlammo infimo al loco primo / che de lo scoglio l'altra valle mostra (XXIX 38); infili che l'altro sol nel mondo uscio (XXXIII 54); or che sarà di me ne l'altro / dolce tempo novello, " nella primavera prossima " (Rime c 66); e ancora in Cv ...
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uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.