Scrittore e uomo politico italiano (Firenze 1841 - Monsummano, Pistoia, 1928). Giornalista e insegnante, partecipò alla vita politica come militante dei liberali di sinistra: fu deputato, due volte ministro, [...] i suoi proverbî drammatici, in martelliani (Chi sa il gioco non l'insegni, 1871; Il peggio passo è quello dell'uscio, 1873; ecc.). Si diede poi al giornalismo, acquistando larga fama con cronache teatrali, artistiche e letterarie (firmate spesso con ...
Leggi Tutto
sinonimia biologia Nella sistematica zoologica e botanica, la posizione in cui viene a trovarsi il nome di un taxon dichiarato sinonimo rispetto al nome riconosciuto valido dai sistematici competenti, [...] lingue naturali; anche in casi come viso-volto-faccia, opposto-contrario, testardo-ostinato-caparbio-cocciuto, porta-uscio, ciascuna parola presenta caratteristiche proprie relative a componenti semantiche, livelli stilistici, ambiti d’uso, che la ...
Leggi Tutto
DEL GIOGANTE, Michele
Paolo Procaccioli
Nacque a Firenze nel 1387 da Nofri di Michele di Maso Del Giogante (Mato riporta F. Flamini; ma Maso è scritto all'inizio dell'Arte della memoria, autografo, [...] da altrettanti luoghi familiari all'autore (particolari della sua casa: "la pancha di fuori", "l'uscio di via", "la cassa grande allato a l'uscio", ecc.), raggruppati in venti "titoli" di cinque "luoghi" ciascuno, ad ognuno dei quali è associato ...
Leggi Tutto
CIONE di Baglione
Mario Pagano
Nacque a Firenze da un Baglione e da Ciuta figlia di Filippo di Lastra, presumibilmente verso la metà del sec. XIII. C. doveva essere diminutivo di "Uguic [c] ione" secondo [...] ". Né mancano sfumature parodistiche come nel sonetto 517 dove gli occhi "porgono piaciere dov'omo atende / e son d'entrare uscio, spiraglio e porta", o esempi di virtuoso tecnicismo come nel sonetto 519 "Per amore amaro pede tene in tana", fondato ...
Leggi Tutto
BATTISTA (Battisti, Batista, Batisti, Batisto), Giuseppe
Enzo Noè Girardi
Nato a Grottaglie (Taranto) l'11 febbr. 1610 da Cesare e Macedonia Fasano, perse ben presto i genitori, ereditandone molti debiti [...] ; e a Grottaglie cadde gravemente ammalato: ridotto "in sembianza di cadauero", per poco non giunse "a picchiare all'uscio dei morti". Non si sa quando tornasse a Napoli. Molte sue lettere, purtroppo prive di indicazioni cronologiche, sono datate ...
Leggi Tutto
Vincenzo Monti nacque ad Alfonsine di Fusignano (Ravenna) nel 1754. Dal 1778 risiedette a Roma, dove cominciò la carriera letteraria; nel 1797 si trasferì a Milano. Durante il regime napoleonico ebbe numerosi [...] o. In linea con la tradizione è la terza persona del passato remoto in -eo, -io, come poteo, perdeo, uscìo, aprìo, coprìo, fuggìo, morìo, sparìo, udìo.
Monti ripropone in modo clamoroso nella lingua poetica la costruzione, tipica del fiorentino ...
Leggi Tutto
BELLI, Francesco
Gian Luigi Beccaria
Nacque nel 1577 ad Arzignano, nel Vicentino, da nobile famiglia (per errore il Maffei, come più tardi il Quadrio, lo ha annoverato nella Verona illustrata fra gli [...] per quell'astuta, ma ormai letterariamente trita, invenzione di Germinia che non trova di meglio che nascondere l'amante proprio dietro l'uscio di casa fino a quando il marito, ad arte attratto dai profumi di un intingolo, non ne agevola la fuga. Del ...
Leggi Tutto
DALMISTRO, Angelo
Rosalba Galvagno
Nacque a Murano (Venezia), nella calle di S. Bernardo, il 9 ott. 1754, da Bartolomeo e Domenica Morasso originari di Maniago nel Friuli, trasferitisi nell'isola di [...] Si dedicò nella sua nuova ed ultima canonica a lavori di restauro e di giardinaggio e fece scrivere sopra l'uscio della sua biblioteca e sul frontone della porta rispettivamente due epigrafi latine emblematiche di tutta la sua esistenza: Otiun sine ...
Leggi Tutto
Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] (< lat. pre(he)ndere), e similmente il verbo uscire (lat. exīre), deve la vocale posteriore a contaminazione con uscio (lat. tardo ūstiu(m), variante di ōs «bocca, apertura»). Questi esempi mostrano anche che in genere la contaminazione colpisce ...
Leggi Tutto
Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] 17) Guarda piuttosto come ti sei sciupati gli occhi (ivi, p. 691).
Tra le scelte lessicali, notevoli capo, uscio, babbo «padre», piccino (nome), pinzo «punzecchiamento», seggiola.
La componente regionale e dialettale è misuratissima, essendo L’amica ...
Leggi Tutto
uscio
ùscio s. m. [lat. ōstium «porta, entrata», lat. tardo ūstium, affine a os oris «bocca, apertura»]. – 1. Sinon. di porta (apertura e serramento), usato ormai quasi esclusivam. in Toscana, dove indica in genere una porta di modesta apparenza...
usciata
s. f. [der. di uscio], tosc. – Colpo violento d’uscio che sbatte o viene sbattuto: si udì un’u.; chiuse la porta con un’u.; spesso come atto di rabbia o d’indignazione: fare, dare un’u. in faccia, sul muso, dietro le spalle a uno.