In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] Nell’etica anglosassone, le teorie di G.E. Moore, H. Prichard, W.D. Ross e A. Ewing, contro la tendenza dell’utilitarismo a considerare la morale come una parte della scienza, ne hanno affermato l’autonomia riconoscendo nell’i. la forma di percezione ...
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Comunità Europea
Joseph H.H. Weiler
Introduzione
Il termine 'Comunità Europea' (CE) viene oggi correntemente usato sia in senso generale che come termine collettivo per indicare la Comunità Europea [...] le minacce straniere, come quella dei Turchi. In seguito ha assunto connotati ideali autonomi. La combinazione di utilitarismo e altruismo è comunque una caratteristica permanente dell'ethos dell'integrazione europea.Pietre miliari nella storia dell ...
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Darwinismo sociale
Tiziano Bonazzi
Introduzione
La locuzione 'darwinismo sociale' apparve negli anni ottanta dell'Ottocento per indicare l'applicazione dell'evoluzionismo allo studio delle società umane. [...] padre del darwinismo sociale. Anch'egli, al pari degli antropologi, prese le mosse dall'insoddisfazione nei confronti dell'utilitarismo, la cui ipotesi di una natura umana immutabile portava a postulare un'unica possibile soluzione ai problemi del ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Giustizia
Roberto Artoni
Il pensiero economico italiano ha dato notevoli contributi all’elaborazione del concetto di giustizia soprattutto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento. Mentre in epoche [...] mediazione. In questo contesto il riferimento all’etica è implicitamente e invariabilmente a concezioni etiche non utilitariste.
Accanto al problema etico questi ultimi autori si dividono rispetto ai marginalisti anche sul tema della contrapposizione ...
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MORELLI, Giovanni
Leonida Pandimiglio
MORELLI, Giovanni. – Nacque a Firenze nel 1371 da Pagolo e Telda Quaratesi, secondogenito di quattro figli, due femmine e due maschi.
Secondo quanto tramanda egli [...] Proprio per questo i comportamenti nella vita sociale e in quella politica devono essere improntati al pragmatismo e all’utilitarismo. Il fine della vita sociale deve essere quello di godere della stima altrui. Andranno curati i rapporti di vicinato ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Considerato un fenomeno provinciale di breve vita ed equivocato come la filosofia dell’uomo [...] il pragmatismo di Peirce, James e Dewey è qualcosa di più che una filosofia provinciale ed è anche altra cosa da un utilitarismo in salsa yankee (anche se va detto che c’è voluto molto tempo prima che riuscisse a scrollarsi di dosso questa immagine ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Cecilia Panti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’importanza di Lutero per la storia musicale è straordinaria, in quanto straordinario [...] in contesti funzionali e verbali di carattere lascivo può distorcere.
La musica deve accompagnarsi alla parola di Dio non per utilitarismo o per esserne redenta, ma perché la loro natura è affine. La musica, unita alla parola, è il mezzo naturale ...
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Pragmatismo
Tiziano Bonazzi
di Tiziano Bonazzi
Pragmatismo
Origini e significato
Il pragmatismo è un movimento filosofico che, sorto negli Stati Uniti negli ultimi decenni dell'Ottocento, vi ha conosciuto [...] , espresso in modo definitivo in Democracy and education del 1916, trova riscontro nell'insistente rifiuto di ogni etica utilitarista e nella concezione globale e unitaria dell'esperire che Dewey sviluppò negli anni fra le due guerre mondiali, quando ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Alessandro Manzoni
Salvatore Silvano Nigro
Alessandro Manzoni non fu un filosofo. Tuttavia attraversò le discussioni filosofiche del suo tempo alla ricerca costante di una conciliazione tra filosofia [...] nelle Osservazioni sulla morale cattolica (1819) e, narrativamente, nei Promessi sposi – sul vizio filosofico e sull’immoralità dell’utilitarismo che nei fatti (siano essi intimi e patologici, ed è il caso di don Abbondio e della sua vigliaccheria ...
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classica, economia
Scuola che ha dominato il pensiero economico a partire, convenzionalmente, dalla pubblicazione dell’opera La ricchezza delle nazioni (An inquiry into the nature and causes of the wealth [...] sistematicamente il pensiero dei suoi predecessori e sviluppò il principio della libertà degli individui e la teoria utilitaristica (➔ utilitarismo) che ne governa le azioni. La fine della scuola dell’e. c. è generalmente datata a partire dal ...
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utilitarismo
s. m. [der. di utilitario]. – Concezione filosofica che indica nell’utilità il criterio dell’azione morale e il fondamento dei valori; già presente nel mondo greco, si definisce tuttavia nel sec. 18° e trova in Jeremy Bentham...