cloroplasto
Organello caratteristico delle cellule vegetali, collocato nelle parti delle piante esposte alla luce (eccettuate le oloparassite, saprofite e Cianoficee). È di colore verde per la presenza [...] alghe verdi variano di norma da 85 a 292 chilobasi. Il numero di molecole di cpDNA in una cellula vegetale è molto variabile: dipende sia dal numero di molecole di cpDNA presenti in ciascun cloroplasto, sia dal numero di cloroplasto per cellula. Il ...
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Biologia
Diversità anticorpale In immunologia, la varietà di anticorpi che il sistema linfatico è in grado di produrre verso gli antigeni del mondo esterno all’organismo.
Le molecole di anticorpo vengono [...] riarrangiamento che si verifica nelle prime fasi della differenziazione linfocitaria). Per le catene pesanti (H) sono noti tre segmenti V: VH (variabilità), D (d.), JH (giunzione). Per le catene leggere (L, light) i geni per le regioni V (χ e λ) sono ...
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Gli organismi pluricellulari hanno la necessità di specificare numero e caratteristiche funzionali delle singole cellule che li compongono, organizzarle in tessuti e organi, e orchestrarne la funzione. [...] la cellula bersaglio i f. di c. si legano a uno o più tipi di recettori esposti sulla superficie cellulare con un'affinità variabile (in genere recettori a bassa affinità legano i f. di c. con una costante di legame nanomolare, vale a dire 10-6 moli ...
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Biochimico statunitense, nato a Provo (Utah) il 31 luglio 1918. Dal 1939 al 1943 è stato ricercatore all'università del Wisconsin e assistente fino al 1947 alla Stanford University. Dopo aver insegnato [...] , nelle membrane cellulari batteriche. Secondo l'ipotesi formulata da B., confermata poi dalle ricerche di Walker, il procedimento catalitico passa attraverso tre stati conformazionali caratterizzati dalla presenza di legami di forza variabile. ...
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Ritmi biologici
Hermann Remmert
di Hermann Remmert
Ritmi biologici
sommario: 1. Introduzione. 2. Prove dell'esistenza di un orologio fisiologico. 3. Sincronizzatori di orologi biologici. 4. Funzionamento [...] direttamente o essere il sincronizzatore di un ritmo annuale endogeno (v. cap. 7), e così pure la reazione a un fotoperiodo variabile può essere fondata su vari meccanismi: la misura del tempo in base all'orologio circadiale è solo uno di essi, anche ...
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Chimica
Prodotto ottenuto trattando cellulosa con acido solforico piuttosto concentrato; è sostanza colloidale che per diluizione con acqua diviene gelatinosa. Se al trattamento precedente si sottopone [...] a. osservabili sotto forma di ‘placche’ nei pazienti affetti da morbo di Alzheimer e sindrome di Down. Ha una lunghezza variabile da 39 a 43 aminoacidi e origina da una grande glicoproteina trans-membrana che viene considerata il suo precursore (APP ...
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ISTOLOGIA (XIX, p. 670; App. II, 11, p. 69)
Angelo BAIRATI
L'introduzione delle metodiche di analisi chimica, biofisica e di submicroscopia elettronica nello studio dei materiali differenziati e relativamente [...] proteica del tipo delle tonofibrille formano l'architettura generale di sostegno;
b) cellule gliali ectodermiche di forma molto variabile ed aventi stretti rapporti con i neuroni e con le fibre (vi si comprendono i gliociti protoplasmatici, satelliti ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] , il tempo reale di duplicazione cellulare non è noto e il tempo di duplicazione del volume tumorale, fra l'altro assai variabile da caso a caso, non è sempre un indice attendibile dei valori cinetici di una popolazione cellulare in mitosi (v. Steel ...
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Neuroscienze computazionali
Paolo Del Giudice
Giorgio Parisi
In questo testo sarà illustrata una famiglia di modelli che formalizzano idee e ipotesi sulla logica che presiede alla formazione di rappresentazioni [...] riproducibile in individui della stessa specie, dall'altro l'organizzazione delle rappresentazioni neuronali al loro interno appare variabile in funzione dell'esperienza individuale e del modo in cui la rete neuronale sfrutta la sua plasticità per ...
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IMMUNITÀ
Gino Doria
(XVIII, p. 893; App. II, II, p. 8; III, I, p. 844; IV, II, p. 155)
L'i. o resistenza dell'individuo verso le malattie infettive risulta dalla risposta dell'organismo contro l'invasione [...] (domains) di 110 aminoacidi. Le catene L, di cui esistono i tipi k e λ, possiedono due campi, di cui l'uno nella regione variabile (V) l'altro nella regione costante (C). Le catene H di tutte le Ig possiedono un campo nella regione V e 3÷4 campi ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...