MAIA MATERDONA, Gianfrancesco
Emilio Russo
Nacque a Mesagne, presso Brindisi, il 4 sett. 1590 da Pomponio Maia e da Ippolita Materdona, entrambi di famiglia nobile.
Fu destinato alla professione giuridica [...] o a nome altrui, tutte in occasione di feste, volevano mostrare l'abilità dell'autore nell'arte della variatio, esercitata su un contenuto sostanzialmente identico, di volta in volta declinato secondo necessità. La peculiarità consisteva nella ...
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GHISLANDI, Domenico
Maria Elena Massimi
Nacque intorno al 1620, probabilmente a Bergamo, dove fu attivo come pittore e decoratore. Le prime testimonianze documentarie attengono alla sua vita privata. [...] estremamente composito ed efficace. Gli elementi architettonici della sala rossa vengono qui sottoposti a un'estrosa variatio formale; il repertorio decorativo si infittisce sino a comprendere, nel fregio sotteso all'intera struttura, piccoli ...
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FRANCESCO Cieco da Ferrara
Jane E. Everson
Nacque verso il 1460 da padre ignoto. L'opera di F. non fornisce indicazioni sul luogo di nascita, l'anno o i rapporti di famiglia, e nella mancanza di documenti [...] , figlio di Rinaldo, e di Rinaldo stesso.
Nello svolgere il suo materiale F. si dimostra consapevole del principio della variatio, nella scelta di materia e nei cambiamenti frequenti di tono, cosicché il Mambriano si rivela molto superiore ai rozzi ...
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PERUZZI, Baldassarre
Alessandro Angelini
Mauro Mussolin
PERUZZI, Baldassarre. – Figlio di Giovanni di Silvestro, tessitore oriundo di Volterra, fu battezzato a Siena il 7 marzo 1481.
Nella biografia [...] ordine di slanciate paraste con capitelli dorici. Le studiate asimmetrie di pianta e alzato apportano felici elementi di variatio all’uniformità generale dell’insieme; serrato appare il dialogo tra l’edificio e il suo ‘viridario’ digradante verso ...
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MAZZEO di Ricco
Fortunata Latella
MAZZEO di Ricco. – Nacque nella prima metà del XIII secolo. L’indicazione del suo nome e della provenienza, Messina, proviene dai codici contenenti le sue liriche, [...] sistema.
Altrettanto compatto risulta il lessico, di cui è segno caratteristico «l’insopprimibile tendenza alla variatio e alla interscambiabilità sinonimica» (Ciccuto, p. 19): l’impiego di costellazioni terminologiche ricorrenti, disseminate facendo ...
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CASTRA (Messer Osmano)
Nicolò Mineo
Di un fiorentino di nome Castra fa cenno Dante nel De vulgari eloquentia (I, xi, 3), ricordandolo come autore di una delle molte "cantiones" che si scrivevano "in [...] altri elementi formali tali da dimostrare perizia tecnica e impegno espressionistico nell'autore: dalle allitterazioni all'iperbato, alla variatio sinonimica, alla metafora, dalle rime equivoche ai latinismi e ai francesismi. È stato anche messo in ...
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BONCOMPAGNO da Signa
Virgilio Pini
Nacque a Signa (Firenze) tra il 1165 e il 1175, e forse intorno al 1170 (nell'opera maggiore, il Boncompagnus, a proposito del suo primo scritto, V Tabule salutationum, [...] felicemente compiuti e relative congratulazioni, viaggi avversi e risposte di condoglianza, ecc.), ma larga parte è fatta alla variatio e all'uso dei pronomi, preposizioni, avverbi, ecc., nell'inizio delle formulee pistolari. Composto dopo il Cedrus ...
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MAFFEI, Raffaele
Stefano Benedetti
Nacque, secondo di quattro fratelli, il 17 febbr. 1451 da Gherardo di Giovanni e da Lucia Seghieri a Roma, dove il padre era segretario pontificio sotto Callisto III [...] sull'originale omerico, con la tendenza, tipica della prassi quattrocentesca, ad attenuare la formularità del testo attraverso la variatio lessicale e stilistica. Se ne trae un giudizio assai meno severo di quello dei contemporanei, che con Erasmo e ...
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ORIANI, Alfredo
Eugenio Ragni
ORIANI, Alfredo (Mario, Francesco, Pellegrino, Clemente). – Terzogenito di Luigi, avvocato possidente, e di Clementina Bertoni, appartenente a famiglia altoborghese con [...] racconti che costituiscono la parte centrale del volume non aggiungono quasi nulla all’Oriani narratore, che ripete in variatio tematiche e figure già praticate, offrendo invece una sorprendente prova di rigore formale e di spontaneità narrativa ...
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DEL VIRGILIO, Giovanni
Emilio Pasquini
Nacque a Bologna, secondo l'accessus del codice XIII. G. 33 della Biblioteca naz. di Napoli ("natione Bononiensis, habitans in Porta Nova ante ecclesiam Sancti [...] significato dei modelli, con una spiccata tendenza verso un "manierismo" a volte enigmatico: dove tuttavia il perseguimento della variatio ad ogni costo non si esaurisce nella mera ricerca formalistica, né tanto meno in una ricetta contro il rischio ...
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variatio
〈variàzzio〉 s. f., lat. (propr. «variazione»). – Latinismo usato nella critica letteraria e in retorica per significare un cambiamento di termini o di costrutti, in un breve contesto, per uno stesso contenuto concettuale ed espressivo,...
variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento nell’aspetto, nell’ordine, nell’andamento...