L’assimilazione è il fenomeno per il quale un suono (tecnicamente, un fono; ➔ fonetica) assume in tutto o in parte i tratti di un altro suono vicino (o di altri suoni vicini). Si tratta, quindi, della [...] cui il primo elemento è una nasale, una laterale o una vibrante. Essa si presenta principalmente in fenomeni di variazionediacronica e diatopica (in special modo nei dialetti meridionali) e interessa gruppi consonantici quali:
[ld] > [lː] in it ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] fono (nonché dalle diverse varietà di italiano; ma le variazioni regionali saranno trattate nel § 6). Dal punto di vista L’origine del raddoppiamento fonosintattico. Saggio di fonologia diacronica romanza, Basel - Tübingen, Francke.
Loporcaro, ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] una grammatica sincronica (o descrittiva), nel secondo caso una grammatica diacronica (o storica). Sebbene ci si sia accorti (Meillet 19262: è che s’aspiri.
Tolomei descrive con accuratezza la variazione combinatoria dei fonemi /k/, /ʧ/ e /ʤ/, cioè ...
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Per secoli l’italiano, fuori di Toscana, è stato imparato sui libri: per questo si è sottratto ai processi di trasformazione caratteristici delle lingue che si sono sviluppate dall’alto medioevo a oggi [...] da ricordare il cosiddetto ➔ betacismo, cioè il regime di variazione dell’unico fonema in cui sono originariamente confluiti i due Carocci, pp. 11-88.
Loporcaro, Michele (2006), Fonologia diacronica e sociolinguistica: gli esiti toscani di -sj- e di - ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] cfr. Berruto 1986; Ferrari 1999; per un’interpretazione diacronica, Simone 1997), che da tema (come invece accade parlato filmico e sottotitoli per non udenti: una finestra sulla variazione diamesica in italiano, in Lingua, cultura e intercultura: l ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] il significato delle parole (§ 3.2), in altre tale variazione distingue significati solo a livello post-lessicale (ossia rispetto L’origine del raddoppiamento fonosintattico. Saggio di fonologia diacronica romanza, Basel - Tübingen, Francke.
Nespor, ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] oscillante, anche la loro grafia tende a essere soggetta a variazione nel tempo e nello spazio. Premesso questo, va ricordato Migliorini 200712) mettono in evidenza la costante instabilità diacronica delle lettere doppie. Nel Seicento inoltrato, per ...
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In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] determina l’attesa dell’altro.
In una prospettiva diacronica, si suppone che la correlazione abbia avuto un tra i due contenuti proposizionali sussiste un rapporto di variazione proporzionale diretto o indiretto. Grazie al loro effetto intensivo ...
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In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] + gerundio, lo spagnolo ir + gerundio, andar o venir + gerundio, llevar + gerundio.
Stare + gerundio ha avuto uno sviluppo diacronico sostanzialmente complementare a quello di andare o venire + gerundio, sia in termini di frequenza d’uso sia quanto a ...
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diastratia
diastratìa s. f. [comp. di dia- e lat. stratum «strato», coniato sul modello di diacronia]. – In sociolinguistica, il complesso delle variazioni del sistema di una lingua riconducibili all’estrazione e alla collocazione sociale...
dizionario
dizionàrio s. m. [dal lat. mediev. dictionarium, der. di dictio -onis «dizione»]. – 1. Raccolta delle parole di una determinata lingua, con esclusione (o con indicazione soltanto sommaria, relativamente ai casi anomali) delle variazioni...