Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia [...] oscillante, anche la loro grafia tende a essere soggetta a variazione nel tempo e nello spazio. Premesso questo, va ricordato Migliorini 200712) mettono in evidenza la costante instabilità diacronica delle lettere doppie. Nel Seicento inoltrato, per ...
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Con speciale riferimento all’Europa medievale romanza, si indica con il nome di scripta il sistema, diverso da una zona all’altra, con cui si rende nella scrittura la lingua: tali forme di realizzazione [...] si chiariranno meglio nel § 5, si vedrà che una discreta variazione caratterizza anche la scripta toscana: un lemma come castagno risulta scritto, fenomeno: si può misurare così la successione diacronica e la distribuzione geografica di ogni singola ...
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In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] determina l’attesa dell’altro.
In una prospettiva diacronica, si suppone che la correlazione abbia avuto un tra i due contenuti proposizionali sussiste un rapporto di variazione proporzionale diretto o indiretto. Grazie al loro effetto intensivo ...
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In generale una struttura perifrastica è un’espressione composta da più costituenti, che nel loro insieme convogliano un significato unitario. In italiano esistono differenti tipi di perifrasi (➔ locuzioni), [...] + gerundio, lo spagnolo ir + gerundio, andar o venir + gerundio, llevar + gerundio.
Stare + gerundio ha avuto uno sviluppo diacronico sostanzialmente complementare a quello di andare o venire + gerundio, sia in termini di frequenza d’uso sia quanto a ...
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Esistono in linguistica concezioni differenti di registro. Un aspetto centrale condiviso è la correlazione tra situazione comunicativa e registro come appare formulata nella seguente definizione lessicografica: [...] riscontrano considerando, ad es. in prospettiva diacronica, la corrispondenza commerciale per quanto riguarda le fatto male? (cfr. Ferreri 1983: 54).
Una causa fondamentale di variazione è ovviamente l’età del bambino. Nell’interazione con neonati e ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] unificato dei media, contribuisce anche l’inevitabile variabilità diacronica cui è sottoposto ogni prodotto della comunicazione umana. che per il verbo semplice: apportare modifiche o variazioni per modificare, variare; dare avviso per avvisare; ...
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Per italiano di Svizzera si intende qui l’insieme delle varietà di lingua italiana presenti sul territorio della Confederazione Elvetica. Ne fanno parte sia l’italiano della Svizzera italiana, sia le varietà [...] un effetto che può essere di sfasatura sociolinguistica (diacronica, diastratica, di registro o di sottocodice). Per molti di questi tratti va comunque tenuta presente la forte variazione interna, che porta da pronunce molto marcate in diatopia a ...
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I verbi fraseologici sono verbi (come mettersi, stare, andare, cominciare, continuare, finire) che, combinati con un altro verbo di modo non finito (il verbo lessicale o nucleare) con l’interposizione [...] , pp. 59-89.
Amenta, Luisa & Strudsholm, Erling (2002), “Andare a + infinito” in italiano. Parametri di variazione sincronici e diacronici, «Cuadernos de filología italiana» 9, pp. 11-29.
Bertinetto, Pier Marco (1991), Le perifrasi verbali, in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La scoperta dell'origine comune delle lingue antiche dall'indoeuropeo
Giovanni Manetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Per quanto ci [...] spazio. In sintesi, si comincia a tener conto anche della variazione diatopica, oltre che di quella diacronica.
I neogrammatici
Lo studio della dimensione diacronica delle lingue prosegue nella seconda metà dell’Ottocento attraverso le ricerche ...
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L’italiano ha vissuto fin oltre la metà del Novecento in una condizione singolare, di lingua scritta e letta piuttosto che parlata, mentre le lingue vive e vere delle collettività erano i dialetti (➔ sociolinguistica; [...] unità linguistica in cui, nel rapporto tra tendenze unitarie e variazioni diatopiche, le prime sono in netto vantaggio in tutte le soprattutto fra Ottocento e Novecento: la stratificazione diacronica dei localismi lessicali nell’italiano attestata dal ...
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diastratia
diastratìa s. f. [comp. di dia- e lat. stratum «strato», coniato sul modello di diacronia]. – In sociolinguistica, il complesso delle variazioni del sistema di una lingua riconducibili all’estrazione e alla collocazione sociale...
dizionario
dizionàrio s. m. [dal lat. mediev. dictionarium, der. di dictio -onis «dizione»]. – 1. Raccolta delle parole di una determinata lingua, con esclusione (o con indicazione soltanto sommaria, relativamente ai casi anomali) delle variazioni...