capitoli
Francesco Bausi
Datazione e circostanze di composizione
Dei cinque C. in terza rima composti da M., solo i tre di maggiore ampiezza e importanza (“Di Fortuna”, “Dell’Ingratitudine” e “Dell’Ambizione”, [...] machiavelliano: per es., nella raffigurazione allegorica dell’Ingratitudine, che ha tra le sue compagne l’Avarizia; nel suo «velenoso dente» (v. 39), da confrontare con l’«arrabbiato dente» che M. gli attribuisce (v. 33); nella sconsolata chiusa ...
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Labriola tra Croce e Gentile
Alberto Burgio
In Italia il primo dibattito su Karl Marx attraversa la crisi fin de siècle, tra Otto e Novecento. A differenza di quanto avviene in altri Paesi europei, [...] logiche perché dotati della «pienezza del fatto concreto» (pp. 72-73). Vi è tuttavia, negli elogi al maestro, anche del veleno, giacché Croce non manca di esplicitare ora la distinzione che già sottendeva il suo primo saggio: di contro al Labriola ...
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COLONNA, Prospero
Franca Petrucci
Nacque a Lavinio (Roma) da Antonio principe di Salerno ed Imperiale di Stefano Colonna, più probabilmente che da Antonella Cantelmo, figlia del conte di Pepoli.
Sulla [...] a Milano il 31 dic. 1523, forse di apoplessia, benché ci sia stato - come molto spesso accadeva - "sospetto di veleno o di medicamento amatorio" (Guicciardini, Storia d'Italia, IV, p. 212).
Fu con Bartolomeo d'Alviano il maggior capitano italiano ...
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Cacciaguida
Fiorenzo Forti
. Antenato di D. (Pd XV 28, 88-89), padre di Alighiero bisavo del poeta (vv. 91-97), appare nel cielo di Marte (vv. 19-21). Battezzato in S. Giovanni, nella Firenze della [...] arma fieramente all'impresa innanzi all'avo, e trova qui " la fonte dalla quale si diffonde per tutta la Commedia il veleno della satira ", il Casella preferisce sottolineare l'affetto domestico per cui la città stessa è sentita come famiglia, e " la ...
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povertà (poverta; povertade; povertate)
Dabney G. Park
Raoul Manselli
Il termine p. e i suoi affini sono usati da D. con valori molteplici.
1. Come figura allegorica designa madonna Povertà (Pd XI 74), [...] si riprende la tradizione largamente diffusa della dolente voce che si sarebbe udita in Roma, proclamando che la donazione avrebbe immesso veleno nella Chiesa di Dio (Pg XXXII 124-129): D. consacra così un motivo che era stato elaborato in seno alle ...
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FRANCESCO I de' Medici, granduca di Toscana
Gino Benzoni
Primo dei cinque figli maschi di Cosimo I, allora duca di Firenze, e d'Eleonora di Toledo, nasce a Firenze il 25 marzo 1541. "Cavalca ogni giorno [...] . E fiero F. d'un antidoto - sorta d'unguento oleoso a uso esterno - di sua confezione valido contro i veleni, adoperabile, ne è convinto, contro le epidemie. Di gran diletto, altresì, l'invenzione di mirabolanti fuochi artificiali. Incoraggiante l ...
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GUARDI, Giovanni Antonio (Antonio)
Michele Di Monte
Figlio di Domenico e Maria Claudia Pichler, nacque il 27 maggio 1699 a Vienna, dove, nella Schottenkirche, venne battezzato. Il padre, originario della [...] ai loro altrettanto famosi vincitori: Muzio Scevola davanti a Porsenna e La continenza di Scipione, Sofonisba che accetta il veleno di Massinissa e Il trionfo di un condottiero. Quanto al soggetto di quest'ultimo dipinto, giova forse precisare che ...
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Vitamine
Anna Maria Paolucci
Le vitamine (dall'inglese vitamine) sono sostanze di natura organica, contenute negli alimenti, indispensabili per il buon funzionamento, l'accrescimento e il mantenimento [...] all'elaborazione di un suo antagonista sintetico, la warfarina, usato clinicamente come anticoagulante e, commercialmente, come veleno per ratti e topi.
Bibliografia
LARN: Livelli di assunzione raccomandati di energia e nutrienti per la popolazione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giuseppina Brunetti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il costante e inflessibile corpo a corpo di Alessandro Manzoni con le difficoltà [...] dire: si credeva all’unzioni, e c’era la tortura? Crediam pure anche noi alla possibilità d’uccider gli uomini col veleno; e cosa si direbbe d’un giudice che adducesse questo per argomento d’aver giustamente condannato un uomo come avvelenatore? C’è ...
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(A. T., 22-23, 24-25-26, 24-25-26 bis, 27-28-29, 29 bis).
Il nome. - Secondo Antioco di Siracusa (Dion. Halic., I, 35), il nome d' Italia derivava da quello di un potente principe di stirpe enotrica, Italo, [...] che sono dei satirici classicheggianti da dozzina, senza le censure e i vituperî personali che sono delle pasquinate e di certi velenosi sonetti caudati del Berni, dell'Aretino, del Giovio, del Lasca e d'altri molti.
Ovidio e in minor misura Teocrito ...
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veleno
veléno (poet. venéno) s. m. [lat. venēnum, prob. affine a Venus «Venere», e quindi con il senso originario di «filtro amoroso»]. – 1. a. Sostanza di origine esogena che, introdotta per qualsiasi via, anche in dosi relativamente piccole,...
velenoso
velenóso (letter. ant. venenóso) agg. [dal lat. tardo venenosus, der. di venenum «veleno», rifatto su veleno]. – 1. Che agisce come veleno, che contiene o elabora o inietta sostanze tossiche: sostanza v.; un liquido v., una pozione...