La capacità di esprimere la temporalità costituisce uno dei tratti principali della comunicazione umana. Tutte le lingue di cui siamo a conoscenza possiedono mezzi lessicali e/o grammaticali per collocare [...] , un’importante articolazione a livello testuale è data dai ruoli dell’imperfetto e del passato remoto: si tratta di due tempi verbali che si trovano non solo in italiano, ma anche in altre lingue romanze (come il francese), mentre, ad es., non si ...
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PREFISSI
I prefissi sono elementi che vengono messi prima delle ➔radici delle parole per formare parole ➔derivate.
Quando il prefisso è una parola a sé ed è quindi dotato di un significato autonomo facilmente [...] – nominali, se il derivato è un nome
sconforto
preallarme
– aggettivali, se il derivato è un aggettivo
intrattabile
sgarbata
– verbali, se il derivato è un verbo
disarmare
controbattere
Molti dei prefissi dell’italiano sono costituiti da elementi già ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, [...] (participio) ecc. Dalle formazioni primarie del v. si distinguono quelle secondarie, derivate cioè da un’altra forma verbale (deverbativi) o da una forma nominale (denominativi); si distinguono inoltre, dal punto di vista sintattico, verbi transitivi ...
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La storia del parlato filmico è intimamente legata, fin dai primordi del cinema sonoro, alla pratica del doppiaggio. La lingua doppiata, che è forse, indipendentemente dalla qualità dei risultati ottenuti, [...] la creazione più originale della storia linguistica del cinema, ha inciso profondamente sulle abitudini verbali degli italiani, per via dell’enorme esposizione del pubblico ai film americani adattati (ben più numerosi dei film italiani) e per la ...
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suffisso Elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, posposti alla radice o al tema: i s. diminutivi [...] etto, -ello. Il suffisso così definito è anche detto s. tematico, elemento di derivazione atto a fornire temi verbali (s. verbale) e temi nominali (s. nominale), per distinguerlo dal s. flessionale, elemento di flessione, che porta più comunemente il ...
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Alfabeto
A. Petrucci
G. Tamani
A.M. Piemontese
H. Gustavson
PARTE INTRODUTTIVA
di A. Petrucci
Ogni a. è un sistema di segni dotato, in quanto tale, di una forte valenza simbolico-figurativa, e quindi [...] in un fatto puramente figurativo, in cui colore e ornamentazione finiscono per prevalere, all'interno del discorso grafico, sul valore verbale dei segni.Il libro e l'epigrafia di età ottoniana seguirono e, in qualche misura, perfezionarono - ma anche ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] con una connotazione letteraria e colta per enigma e una scherzosa e infantile per indovinello.
L’enigma è una forma di sfida verbale nota in tutti i tempi e a tutti i popoli. Da linguaggio ostile usato dagli dei nei confronti dell’uomo (Colli 1975 ...
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In senso generico, realizzazione concreta di un’attività, di un comportamento, di una situazione determinata.
Antropologia
Genere di eventi, quali riti, feste, carnevali, cerimonie, preghiere collettive, [...] al mondo della vita ordinaria esperita quotidianamente. Nelle p. gli individui, avvalendosi di linguaggi verbali e non verbali, mettono in scena miti e avvenimenti del passato e generi culturalmente riconosciuti, non semplicemente riproponendoli ...
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sintagma Termine (dal gr. σύνταγμα «composizione, ordinamento») introdotto in linguistica da F. de Saussure per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito da una successione di unità lessicali e [...] la frase (es., a casa, di corsa); in particolare, con riferimento alla categoria grammaticale, si distinguono s. nominali, verbali, aggettivali, preposizionali. S. cristallizzato (o anche stereotipo) S. risultante non dalla libera unione di due o più ...
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Il valore iterativo (o frequentativo) esprime, in genere rispetto a un verbo (ma anche a nomi o aggettivi deverbali; ➔ deverbali, nomi), un’azione o un processo che si attua in modo ripetuto. Il valore [...] intransitiva, ma con soggetto agente:
(2) riabbaiare
ribussare
riemergere
Ci sono esempi sporadici di verbi iterativi formati da basi verbali intransitive senza soggetto agente (3 a.), da verbi pronominali (3 b.) o stativi (3 c.) (Iacobini 2004: 155 ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...