Niccolò Machiavelli nacque a Firenze il 3 maggio 1469. Sulla sua formazione dà notizie il Libro dei Ricordi del padre Bernardo, dottore in legge. Il 19 giugno 1498 divenne segretario della seconda cancelleria [...] , Machiavelli reagì alla disgrazia politica con la scrittura. Sino ad allora, infatti, aveva scritto lettere, verbali di riunioni (Consulte e pratiche), resoconti di missioni diplomatiche (Legazioni e commissarie), opuscoli politici (Discorso sopra ...
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Stato dell’Africa nord-orientale, che si estende anche in territorio tradizionalmente considerato asiatico, a E dell’istmo di Suez (penisola del Sinai). Il nome deriva da quello dell’antica città di Menfi, [...] ausiliari vengono usati come particelle premesse per caratterizzare tempo e qualità di sostantivi verbali invariati. La sintassi presenta la distinzione in frasi verbali e nominali.
Sulle origini dell’egiziano e sulle sue relazioni con altre lingue ...
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Scrittore irlandese, nato a Foxrock, sobborgo di Dublino, il 13 aprile 1906, da un'agiata famiglia borghese che nell'Irlanda cattolica era di tradizione protestante e perciò rigorosamente puritana. Nel [...] i possibili usi del linguaggio. Già fin dalla prima poesia, Whoroscope (1930), il titolo richiama le concrezioni e contaminazioni verbali di Joyce. Argomento della poesia è Descartes, e sembra che il dualismo cartesiano tra res cogitans e res extensa ...
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Poeta e critico svizzero di lingua italiana (Airolo 1921 - Bellinzona 2013), cugino di Giovanni. Laureatosi all'università di Friburgo, dove ebbe tra i suoi maestri G. Contini, e stabilitosi (1945) a Bellinzona, [...] di racconti (Un giorno della vita, 1960), ha tradotto poesie di J. W. Goethe e pubblicato saggi letterari (Accertamenti verbali, 1978; Quel ramo del lago di Como e altri accertamenti manzoniani, 1982, nuova ed. 1990; Accertamenti montaliani, 1984; Il ...
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Pittore e poeta italiano (Roma 1914 - ivi 1998). Interrotti gli studî giuridici, dal 1937 si dedicò alla pittura: dopo una prima esperienza espressionista, legata alla scuola romana, giunse dal 1955 all'astrattismo [...] raffinata vocazione poetica si espresse in numerose raccolte di versi (alcune da lui stesso illustrate), ricche di umorismo, giochi verbali e nonsense (Amato topino caro, 1971; Scarse serpi, 1983; Le sillabe della Sibilla, 1988; I violini del diluvio ...
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Galileo Galilei nacque nel 1564 a Pisa, dove trascorse l’infanzia fino al 1574 e dove tornò dopo sette anni di studio nel monastero di Santa Maria di Vallombrosa, per i corsi universitari (1581-1585) e [...] del nome. In effetti la scrittura di Galileo è fittissima di nomi, in particolare di nomi che esprimono un concetto verbale. Quando scrive: «E per più facile intelligenza, piglieremo carta e penna» (VIII, 36), evita una frase finale; quando dice che ...
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(V, p. 780; App. II, I, p. 348; IV, I, p. 219)
Scrittore, morto a Monza l'8 ottobre 1985. Nelle sue ultime opere riaffiora l'ispirazione moralistico-fantastica che aveva improntato tanta parte della produzione [...] antropologico, con una dominante tonalità moralistica e satirica che di volta in volta si riveste di preziosi arabeschi verbali o si condensa in fulminanti aforismi.
La trama ricostruisce il corso della storia a partire dal mitico stato originario ...
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WERNICKE (Warnecke), Christian
Giuseppe Zamboni
Poeta, nato nel gennaio 1661 a Elbing, morto a Copenaghen il 5 settembre 1725. Compiuti gli studî a Rostock sotto la guida di Morhof, tornato ad Amburgo [...] all'ultima edizione si osserva una notevole evoluzione, una graduale liberazione da spiriti e forme barocchi (concettismi, spiritosaggini verbali) per volgersi verso uno stile sobrio, conciso (sotto l'influsso dei classici e di Boileau) e verso temi ...
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MANGANELLI, Giorgio
Alessandra Briganti
Scrittore, nato il 15 novembre 1922 a Milano, dove ha compiuto gli studi fino alla laurea. Trasferitosi a Roma, dopo un periodo d'insegnamento universitario si [...] e certe, si trasformano in veicoli di accumulazione, di dilatazione, di mostruosa e incontrollata proliferazione di materiali verbali in folle accelerazione. Il paradosso dell'operazione compiuta da M. sta proprio nella capacità di recuperare la ...
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VOZNESENSKIJ, Andrej Andreevič
Cesare G. De Michelis
Poeta russo sovietico, nato a Mosca il 12 maggio 1933. Cresciuto nella zona più colta della capitale sovietica (suo padre era uno scienziato), si [...] un senso spiccato per la versificazione dinamica, l'imagerie complessa e paradossale, il gioco instancabile delle associazioni verbali, V. ha confermato il suo primato nella poesia sovietica contemporanea con le raccolte Achillesovo serdce (1966, "Il ...
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verbale1
verbale1 agg. [dal lat. tardo verbalis, der. di verbum (v. verbo) «che riguarda la parola, il verbo»]. – 1. a. Di parole, che consiste di parole: offese v., in contrapp. a offese che si possono recare con atti, gesti, ecc.; con sign....
verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica funzione, allo scopo di attestare e ricordare,...