Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Leonardo Bruni
Concetta Bianca
La traduzione latina degli Oeconomica attribuiti ad Aristotele, compiuta da Leonardo Bruni nel 1420-21, ha avuto una larghissima diffusione e fortuna, tanto da costituire [...] di Plutarco e Omelie di san Basilio: suo, del resto, è il neologismo traducere che si sostituisce ai verbi vertere e interpretari.
Al vasto progetto di traduzioni affiancò innovativi ed emblematici scritti come la Laudatio florentinae urbis (1403 ...
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Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] , nomi di). Tali derivati hanno suscitato molte discussioni in letteratura per la definizione della base (è il participio passato del verbo o il tema del presente? Su questa e altre questioni vedi Lo Duca 2004a: 351-356, Patrono 2005 e Scalise ...
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L’ipallage (gr. hypallagē´ «scambio, commutazione»), o enallage (vedi più avanti) dell’aggettivo, nella retorica classica è una figura che consiste nella diversione dell’orientamento sintattico dell’aggettivo, [...] della comunicazione pubblica e della pubblicità. Da Beccaria (1989) desumiamo esempi relativi all’uso di un nome come verbo (27), di un verbo intransitivo come transitivo (28), di un nome femminile al maschile (29):
(27) chi vespa mangia le mele
(28 ...
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notare [note, in rima, indic. pres. n singol.; come partic. pass., anche l'aggettivo verbale noto]
Antonietta Bufano
Pur nelle sue non numerosissime occorrenze, praticamente esclusive del Convivio e [...] , Pd XVIII 89; la buona sembianza / ch'io veggio e noto in tutti li ardor vostri, XXII 54.
Si noti l'accostamento dei due verbi, che ritorna in un altro passo, ma con diverso valore: Pg XXIV 11 dimmi s'io veggio da notar persona (per cui il Mattalia ...
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omai
Bruno Bernabei-Mario Medici
1. L'avverbio ricorre con una certa frequenza in tutte le opere di D., a esclusione del Fiore e del Detto; nella Vita Nuova tuttavia due sole sono le occorrenze, e in [...] (om[ai]) e 15, IV Le dolci rime 140, VIII 4, IX 17, XI 1, XXII 11, XXIII 1, XXX 4; e anche nella Commedia, con i verbi ‛ sapere ', ‛ vedere ' e simili, o altrimenti: If III 129, XXI 87 e 90, XXIX 11, XXXII 66, Pg IV 124, VI 51, IX 49, XIII 122, XIV ...
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massimamente
Antonietta Bufano
L'avverbio è adoperato soltanto nella prosa del Convivio, dove ricorre con notevole frequenza. Il significato prevalente è quello di " soprattutto ", " in particolare [...] da quelli, che massimamente giri. Per il valore dell'avverbio in I XIII 4 (" principalmente "), v. MASSIMO.
Unito a verbi come ‛ desiderare ', ‛ amare ' e simili: nobilitade d'animo... massimamente desidera questo cibo, I IX 2; III VI 7; vedemo ...
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Gruppo di popolazioni europee stanziate nell’Europa centrale e orientale. Secondo una delle numerose etimologie proposte, il termine S., che ricorre anche negli etnonimi Slováky «Slovacchi» e Slovenci [...] è espresso al genitivo dopo la negazione. Le lingue slave distinguono infine nettamente l’aspetto verbale: l’azione dei verbi composti è perfettiva, e per renderla imperfettiva si deve far loro assumere la forma iterativa.
Il gruppo linguistico ...
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(o neerlandese) Lingua sovraregionale, denominata ufficialmente Algemeen Beschaafd Nederlands («nederlandese colto comune») o, in forma abbreviata, ABN. È lingua ufficiale dei Paesi Bassi (in n. Nederland), [...] la riduzione dei generi del sostantivo, l’assenza pressoché totale di declinazioni e una minore differenziazione nella flessione dei verbi forti. Il sistema ortografico, con 35 fonemi e 26 grafemi, ha tendenza fonologica ed è regolato da criteri di ...
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Teologo (n. Laodicea 310 circa - m. 390 circa), fu uno dei massimi oppositori dell'arianesimo, ma le sue posizioni cristologiche vennero condannate in vari sinodi. Proprio con lui ha inizio una nuova fase [...] umanità una propria anima razionale e rendendo tra l'altro difficile spiegare come questa si redima se non assunta dal Verbo (anche per lui solo ciò che è assunto è redento). A. intendeva dunque l'Incarnazione come semplice assunzione della "carne ...
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Nell'unirsi dei suoni in sillabe, delle sillabe in parole e delle parole in proposizioni, si produce una gradazione ritmica dipendente dalla varia forza e durata della corrente espiratoria, e una gradazione [...] omer. Ζεὺς ἐ???ων δοτήρ ἐστι o un'altra come *Dëáum ëagoëmai ùesêsüm-dütòrəm = omer. Ζῆν ἅζομαι ἐ???ων-δώτορα. Il verbo era, come nell'ant. indiano, enclitico nel corpo o alla fine della proposizione; era ortotono solo a principio di essa. Di questa ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...