apparire
Lars Vissing
Tra i due sensi principali – ‘emergere, comparire’ e ‘sembrare, parere’ – solo il secondo riveste una funzione concettuale. Né il concetto né il suo lessico subiscono mutamenti [...] Principe xxi 1).
Le tre varianti rinviano a lessici specifici. La gestione dell’a. dell’autorità politica (1) utilizza i verbi riputare, convincere, e i sintagmi far credere, disporre le menti. Quando riesce a convincere, il risultato del suo operato ...
Leggi Tutto
Sennuccio, la tua poca personuzza
Eugenio Ragni
L'attribuzione a D. di questo sonetto (Rime dubbie VI; schema abba abba; aba aba, rime in -uzza e -uzzo) si basa sostanzialmente sulla rubrica (" S[one]tto [...] anche essere pesante (Rime LXXIII, LXXV, LXXVII). E si diletta a forgiare vocaboli nuovi - anche se qui non si tratta di verbi come inventrarsi o inmillarsi ". Né il passo del Convivio ci sembra infatti richiamato a proposito (E che è ridere se non ...
Leggi Tutto
concordanze
Enzo Esposito
. L'esigenza di disporre di repertori alfabetici delle opere di D. ha promosso fin dal secolo scorso la pubblicazione di parecchie concordanze. Per quanto riguarda la Commedia, [...] , Oxford 1897 e 1904): le forme vi sono ordinate secondo l'uso generale dei dizionari; vi sono omesse alcune parole (ad esempio, i verbi avere ed essere, ci, che, ché, chi, cui, e, ma, ne, né, non, questo, quello, colei, colui, coloro, se, sé, si, vi ...
Leggi Tutto
Sofista
(Σοφιστής) Dialogo di Platone. Vi si discute lo statuto dell’essere a partire dalle relazioni fra uno e molteplice, identico e diverso, riprendendo i temi trattati nel Parmenide (➔) e nel Teeteto [...] » ha comunque una certa grandezza e non è mero non-essere (258 c). L’analisi dei modi in cui nomi e verbi si uniscono nel discorso, derivata dall’analisi dei generi dell’‘essere’, consente di spiegare il discorso falso come discorso non circa ciò ...
Leggi Tutto
Le ➔ preposizioni formano un gruppo di nove elementi invariabili (► variabili e invariabili, parole). Sono: a, con, da, di, in, per, su, tra e la sua variante fra.
A queste preposizioni proprie si aggiunge [...] affidarsi a qualcuno e fare affidamento su qualcosa, oltre a diffidare qualcuno dal fare qualcosa e aver fiducia in qualcuno.
I verbi e le locuzioni verbali con reggenza sono numerosi e si contano a centinaia i casi in cui si possono creare dubbi ...
Leggi Tutto
Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] composizione lessicale, i contrassegni morfologici dei collegamenti di parole, i valori sintattici dei casi, le reggenze dei verbi, il significato dei tempi verbali, la sequenza stessa del discorso, oltre all’organizzazione delle parole nella frase ...
Leggi Tutto
sillogismo Termine filosofico con cui Aristotele designò la forma fondamentale di argomentazione logica (s. categorico), costituita da tre proposizioni dichiarative connesse in modo tale che dalle prime [...] forme I e O, la parola ‘qualche’ e, nelle altre due forme, ‘ogni’; le vocali che indicano le quattro forme sono prese dai verbi latini affirmo e nego). Un’inferenza sillogistica sarà valida se e solo se non si dà che le premesse siano entrambe vere e ...
Leggi Tutto
SAMOA (A. T., 162-163)
Giuseppe GENTILLI
Iliehard DANGEL
Richard DANGEL
Carlo TAGLIAVINI
*
Arcipelago dell'Oceania, appartenente alla Polinesia, compreso tra 168° e 173° O. e 13°31′ e 14°30′ S., [...] e un altro, ma non tu a cui parlo"). Il sistema verbale è relativamente semplice; con la ripetizione si formano i verbi frequentativi e intensivi, p. es.: sa-'ili, frequ. sa-'ili-ili "cercare"; col raddoppiamento i simultanei, p. es.: a-lofa "amare ...
Leggi Tutto
Fu nipote del patriarca Teofilo e suo successore nel trono episcopale (dal 412 al 444), come pure continuatore della sua politica ecclesiastica per la supremazia in Oriente della chiesa alessandrina. Fin [...] riconoscere però che la formula da lui adoperata nei suoi Anatematismi (μία ϕύσις τοῦ ϑεοῦ λόγου σεσαρκομένη: una natura Verbi Dei incarnata), che egli in buona fede credette derivare da S. Atanasio, mentre in realtà proveniva da Apollinare, non ...
Leggi Tutto
JAHVÈ
Alberto Vaccari
. Nome proprio della divinità nel monoteismo ebraico. Si legge più di 6000 volte nella Bibbia e una volta nell'iscrizione di Mesha, re di Moab (sec. IX a. C.). Nell'originale scrittura [...] la più consona alla filologia, alla storia, e alla Bibbia stessa (Esodo, III, 14) è quella che lo deriva dal verbo sostantivo hāyah, arcaico hāwāh = essere, nella forma verbale che esprime l'azione duratura, continuata. Può rimaner dubbio però se sia ...
Leggi Tutto
verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...