Poeta tedesco (Lauffen am Neckar 1770 - Tubinga 1843). Ebbe vita infelice: aveva due anni quando gli morì il padre; qualche anno più tardi la madre sposò in seconde nozze il borgomastro della non lontana [...] di Klopstock, Kant, Schiller, Rousseau, infine dei greci. Da giovane, studente a Tubinga, sentì fortemente il richiamo del verbo rivoluzionario propagato dalla Francia; il richiamo all'azione che H. avvertì vigoroso e continuo, si trasformò in lui ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] linguaggi umani, e se da un lato in questi linguaggi si danno tracce dell'essenza spirituale dell'uomo, partecipe del verbo divino soprattutto per la sua caratteristica attività di conferire i nomi alle cose e alle persone, dall'altro l'anelito al ...
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CESAROTTI, Melchiorre
Giorgio Patrizi
Nacque a Padova il 15 maggio 1730, da una famiglia nobile di origine, ma oramai borghese (il padre era un funzionario statale) e non molto agiata. Fin da giovane [...] la pubblicazione nel 1717 del Nuovo Vocabolario della Crusca, in una cultura italiana che si stava allora aprendo al nuovo verbo illuministico e mostrava le prime esigenze di novità e modernità.
In questi anni, a margine e complemento dei suoi studi ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] » che si può trarre dall’esempio di Petrarca e Boccaccio (I, 15-20). In ciò sembra cogliersi una eco del verbo (divertere) usato nel De vulgari eloquentia per designare il distacco dal proprio volgare municipale da parte dei poeti che hanno optato ...
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FALLACARA, Luigi
Renato Bertacchini
Nacque a Bari il 13 apr. 1890 da Angelo e da Adelaide Bozzi, in una famiglia di tradizioni cattolico-liberali (il nonno, Giuseppe Bozzi, fu patriota cospiratore, [...] 177) - far parte dell'avanguardia letteraria; voleva dire aver letto tutti i libri, sapersi portatore di un nuovo verbo. Poi, venne la guerra, vennero le conversioni, venne il ripiegamento morale, e io, invece di stampare le illuminazioni lacerbiane ...
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barzellette
Margherita Zizi
Piccole storie per ridere
La barzelletta è una forma di comicità molto popolare, diffusa in tutto il mondo tra persone di ogni età e ceto sociale. Inventate da autori in [...] quelli ovvi. Nell'esempio "Cosa si fa con due indiani che avanzano? Si mettono in frigo" viene scelto un significato del verbo avanzare del tutto incongruente con la situazione descritta. In quest'altro: "Un puzzle dice a un altro: oggi sto a pezzi ...
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GIACOMO (Iacopo) da Lentini
Fabio De Propris
Detto il Notaro per antonomasia, nacque a Lentini, nella Sicilia orientale (cfr. Poesie, ed. Antonelli, II, v. 63; XII, v. 54; Dubbie, 1, v. 24), probabilmente [...] ". Inoltre nelle rime di G. si riscontra con relativa frequenza il verbo "cantare" e l'anonimo autore di "Amor non saccio a cui Ovviamente non si tratta di prove, perché tanto il verbo "cantare" quanto l'immagine dello spartito possono avere ...
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LEONZIO Pilato
Paolo Falzone
Calabrese, forse di Piana Calabra, nei pressi di Reggio, nacque intorno al 1310. Quanto della sua vicenda biografica è possibile ricostruire dipende, essenzialmente, da [...] poemi omerici, L. non si discostò dal metodo in uso durante il Medioevo, consistente nel trasferire verbum de verbo un'opera da un sistema linguistico all'altro privilegiando, sulle preoccupazioni di carattere estetico, la fedeltà al testo originale ...
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AVALOS, Costanza d', duchessa d'Amalfi
Claudio Mutini
Nacque a Napoli nella prima metà del secolo XVI da Iñigo (II), marchese del Vasto, e da Laura Sanseverino.
Educata secondo un ideale fastoso della [...] mistiche: "... sopratutto ti prego ti sforzi veder come la singularissima patrona e regina nostra Maria il mirabil misterio dell'altissimo Verbo [ha] incarnato in lei, et come si liquefa il divino ardore di veder la sua istessa carne fatta un vivo ...
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COLACIO (Colazio, Collazio, Colatius), Matteo
Nicola Longo
Nacque a Foroleto (Feroleto) nel circon. di Nicastro, in prov. di Catanzaro, agli inizi della seconda metà del sec. XV (il Kibre sostiene che [...] , Jacopo da Fivizzano, [1477], Responsio quibusdam contraddictionibus de fine oratoris, Patavii, B. Celeri, 1478; Libellus de verbo,civilitate et de genere artis rethoricae in magnos rethores Victorium et Quintilianum, Venetiis, Bernardino da Novara ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...