Caso della declinazione latina, ma anche greca e di altre lingue, che occupa il terzo posto nella tradizione grammaticale classica, e perciò detto anche terzo caso. Indica la destinazione, il punto d’arrivo [...] «all’ultimo momento, eccoti arrivare lui»). Altri usi del d. latino sono il d. d’agente, che indica la persona cui viene attribuito il compimento di un’azione (hoc mihi est faciendum), e il d. d’appartenenza con il verbo essere (mihi est «io ho»). ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] mi fa paura è la nebbia
Nelle frasi scisse, il costituente focalizzato (sottolineato qui sopra) è quello che si trova tra il verbo essere e il che (oppure, per quelle implicite, a), e quindi si trova alla sinistra dell’enunciato. Nelle frasi pseudo ...
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I cosiddetti corpora (sing. corpus) linguistici sono collezioni, per lo più di grandi dimensioni, di testi orali o scritti prodotti in contesti comunicativi reali (per es., registrazioni di discorsi o [...] di consultazione molto avanzata. Tale interfaccia permette, tra l’altro, di estrarre i complementi oggetto tipici di un certo verbo, di confrontare gli aggettivi più caratteristici di un certo sostantivo rispetto a un altro, ecc. Il corpus itWaC ...
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Il più antico tra i testi italiani noti, redatto per finalità pratiche, è anche la prima delle testimonianze sul linguaggio marinaresco volgare. Si tratta del cosiddetto Conto navale pisano, elenco di [...] come l’it. arrivare «portare a riva» e il castigliano llegar < plicare «piegare le vele», o al verbo governare, antico grecismo marinaresco (da kybernân «pilotare»).
Il mutare delle tecniche nautiche e i numerosi episodi di ➔ contatto linguistico ...
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È detto presente storico il ➔ presente indicativo usato per fare riferimento a eventi anteriori al momento dell’enunciazione. Si tratta di un uso traslato, o metaforico, del presente (Bertinetto 1997), [...] Per un consuntivo degli studi recenti sul presente storico, «Studi di grammatica italiana» 12, pp. 307-319.
Squartini, Mario (2010), Il verbo, in Grammatica dell’italiano antico, a cura di G. Salvi & L. Renzi, Bologna, il Mulino, 2 voll., vol. 1 ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] oggi diffuso, ma meno sistematico di un tempo, è l’impiego dell’apostrofo con i pronomi personali atoni anteposti al verbo (➔ parole proclitiche): t’acchiappo!, l’ascolto, m’imbarazza, s’arrabbia, c’interessa. Si tratta di forme del tutto accettabili ...
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parolacce ed eufemismi
Giulia Lemma
Maurizio Trifone
Le cattive e le buone maniere verbali
Le parolacce possono provocare in chi le ascolta un senso di fastidio o di offesa. Per evitare queste reazioni, [...] strategia linguistica è chiamata eufemismo ed è molto diffusa. La parola sedere, per esempio, è un eufemismo che sostituisce la più diretta culo: deriva dal verbo sedere e designa appunto la parte del corpo con cui si compie l’azione descritta dal ...
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Il nesso grafico ‹-gl-› seguito da vocale diversa da ‹i› è sempre biconsonantico, cioè riproduce graficamente la successione dell’occlusiva velare sonora [g] + la laterale [l], e si pronuncia [gl]: glaciazione, [...] ]: negligente, negligenza e negligere, con il più raro negligentare; le forme sigli, sigliamo, sigliate e siglino del verbo siglare; i composti ipoglicemia, nitroglicerina, nitroglicol, trigliceride; i composti e i derivati di glifo: geroglifico e i ...
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Le parlate dei diversi gruppi zingari in Italia sono riconducibili al romanes (o lingua romani, romani čhib), una lingua ben definibile storicamente e strutturalmente, ma comprendente varietà dialettali [...] ) → vah «mano»; kerés → čeréh «tu fai»;
(b) prestiti di verbi coi suffissi -in- ~ -isar-: rom abruzz. pinsin- ← it. pensare; koda);
(d) la seconda persona singolare in -an- ~ -al (anche nel verbo «essere»: per «io sono, tu sei» si ha in sinto hom, hal ...
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Per descrivere la relazione di finalità occorre ignorare la sua forma di espressione più nota, cioè la frase finale (➔ finali, frasi), per concentrarsi sulla sua struttura concettuale. In termini generali, [...] tramite una frase indipendente che contiene una forma del verbo accadere e, come soggetto, una ripresa anaforica del finale solo se la frase che esprime il motivo contiene un verbo o una locuzione che si riferisce all’intenzione del soggetto o a ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...