Il numero è la categoria grammaticale che serve a codificare la quantità dei referenti di diversi elementi linguistici. Le principali definizioni di numero presenti nelle grammatiche e nei dizionari tuttavia [...] numero è determinata dall’accordo con il soggetto. La questione non è però solo grammaticale: il numero del verbo interviene in modo rilevante nel regolare il rapporto tra gli interlocutori. Gli allocutivi (➔ allocutivi, pronomi) distinguono infatti ...
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In italiano l’➔accento grafico assolve a molteplici scopi e il suo impiego obbedisce a regole che sintetizzano esigenze tra loro distinte.
Mentre nella scrittura a mano l’accento ha spesso forma semicircolare, [...] termine ‘integro’ poco.
Hanno l’apostrofo e non l’accento anche le forme dell’imperativo presente di seconda persona singolare dei verbi fare, andare, dare, dire e stare: erronee sono quindi le forme, anch’esse assai diffuse, fà, và, dà (è presente ...
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VEPSI
Arthur HABERLANDT
Carlo TAGLIAVINI
Gruppo di Finni occidentali, che conta circa 26.000 individui, ed è un avanzo dei Ciudi stanziati sul Lago Onega. Non si distinguono quasi più per abitudini, [...] fonetico dei suoni f, z, è, č. Nella mrfologia osserviamo che i possessivi sono sempre indipendenti (e mai suffissi), nel verbo manca l'ottativo, ma esiste un modo speciale, che E. Lönnrot chiama "modus eventivus", per es., andneièin "forse darei ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] cfr. Mortara Garavelli 1985: 120 segg.).
Tra gli indici di natura cotestuale si segnalano in particolare la prossimità di verba dicendi, sentiendi, declarandi, ecc. e la presenza nelle immediate vicinanze del discorso indiretto libero di enunciati in ...
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Con modo di dire o, più tecnicamente, locuzione o espressione idiomatica si indica generalmente un’espressione convenzionale, caratterizzata dall’abbinamento di un significante fisso (poco o niente affatto [...] all’acqua di rose), e avverbiale (alla bell’e meglio).
Nella classe verbale, le strutture più frequenti sono verbo + nome (oggetto) e verbo + avverbio:
(31) battere la fiacca, capire l’antifona, tirare le cuoia, vuotare il sacco, prendere un granchio ...
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Il secondo termine di paragone (o di comparazione) è un costituente sintattico di varia natura, che esprime il secondo dei due termini che si confrontano in una relazione di comparazione (➔ comparativo, [...] -515). Nelle comparative di disuguaglianza è sistematico il ricorso alla negazione espletiva non ed è ammesso l’impiego di che seguito da un verbo di modo finito:
(25) per che io, quasi sbigottito de la bella difesa che m’era venuta meno, assai me ne ...
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CASASSAGIA, Bartolomeo
Renato Pastore
Nato probabilmente in Catalogna, come lo zio, il barcellonese Antonio Cariteo, in data imprecisata, il C. partecipò nel primo decennio del Cinquecento al revival [...] ) e innegabile rudezza, è dovuto - oltre che alla deliberata scelta del metodo interlineare e letterale, "de verbo ad verbo", con relativa esclusione di preoccupazioni metriche o stilistiche, alla frequente noncuranza per la riproduzione, nonché del ...
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IPOTASSI
L’ipotassi (o subordinazione; dal greco hypotàxis ‘dipendenza’) è il rapporto sintattico che si stabilisce tra due proposizioni collegate nel testo in maniera gerarchica, in modo che l’una – [...] grado
per andare a comprare il giornale = proposizione secondaria di IV grado
Inoltre, i modi e i tempi del verbo della proposizione dipendente sono regolati in base a quelli della reggente, secondo le leggi della cosiddetta ➔consecutio temporum.
In ...
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Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente i suoni delle vocali e delle consonanti di un alfabeto.
Comunicazione scritta che una persona indirizza a un’altra, oppure a un ufficio, a un ente [...] ., über o ueber). Può infine presentarsi il caso che una lettera non esprima alcun suono (per es., h nelle voci del verbo avere).
Nel computo del calendario, lettera domenicale, lettera lunare, lettera nundinale ecc., l. che, associate ciascuna a un ...
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Ottava lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio indicava la spirante kh, in quello greco primitivo la spirante laringale h, rappresentata in seguito dallo spirito aspro (‛); la [...] cominciò fin dal 16° e la regola della Crusca, di mantenere l’h etimologica solo nelle 4 voci ho, hai, ha, hanno del verbo avere, si impose definitivamente in Toscana nel 17° sec., nel resto d’Italia nel 18°.
Astronomia
Per le regioni HI, HII ➔ gas ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...