La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] normative è stata invece l’interpunzione, che mostra ancora oscillazioni, specie per quanto riguarda la virgola che separa dal verbo il soggetto, se seguito da una espansione (il vicino che aveva visto tutto, ritenne opportuno non intervenire).
Sul ...
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Nelle frasi consecutive si esprime l’effetto dell’evento o dello stato di cose espresso nella principale o in una frase precedente:
(1) ha piovuto talmente tanto che il fiume è straripato
In quest’esempio [...] numero di tratti semantici: in particolare alcuni caratteri del verbo, come l’agentività, la dinamicità e l’aspetto sviluppi successivi, è l’uso di sì o tanto come intensificatori del verbo:
(37) ‘Beati pauperes spiritu!’ voci
cantaron sì, che nol ...
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La Corsica, seconda isola del Tirreno per estensione (8569 kmq), è situata a nord della Sardegna a una distanza di sole 7 miglia (Bocche di Bonifacio). Dista dalla costa toscana circa 50 miglia, e le isole [...] «dammelo»: Durand 2003: 208); in area urbana, segnatamente Ajaccio, ti la dicu, dimmila (Dalbera-Stefanaggi 2002: 44). L’impersonale del verbo si realizza col pronome indefinito omu nell’area settentrionale (omu po dì «si può dire»; omu sa chi «si sa ...
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Per variazione diatopica (dal gr. diá «attraverso» e tópos «luogo») si intende la ➔ variazione linguistica su base geografica. L’espressione è stata, se non creata, certo diffusa negli studi linguistici [...] ), però, appare esteso anche al Centro (Giuseppe l’ho chiamato, ma anche a Giuseppe l’ho chiamato), mentre con determinati verbi (Lorenzetti 2002: 86-88) è in espansione anche al Nord (a Giuseppe nessuno lo ha invitato oltre che Giuseppe nessuno lo ...
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Nell’accezione moderna, con soprannome s’intende un elemento onomastico aggiunto al nome personale (➔ antroponimi; ➔ cognomi). Può essere riferito a un individuo o a una famiglia intera; in determinati [...] Cicchi-cicchi, Dalì-dalì, Pezza-pezza), modi di dire (locuzioni tipiche, per es. Curri-ca-chiovi «corri perché piove»), verbo composto con sostantivo, nomi licenziosi e osceni.
Ruffino (1988) distingue tra due tipi, uno basato sui processi creativi e ...
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Lionardo Salviati (1539-1589) fu uno dei protagonisti della ➔ questione della lingua del Cinquecento. Appartenente a un’illustre famiglia fiorentina le cui vicende si intrecciano con quelle dei Medici [...] si occupano di tutte le «parti del favellare» (che per Salviati sono dieci) e dedicano particolare attenzione e spazio al verbo. Vale la pena notare che Salviati, seguendo in parte l’insegnamento del suo maestro Benedetto Varchi, rompe gli schemi ...
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Pietro Bembo nacque a Venezia il 20 maggio 1470 da una grande famiglia patrizia. Studiò greco dal 1492 al 1494 a Messina alla scuola di Costantino Lascaris, quindi filosofia a Padova e a Ferrara. A Ferrara [...] » che si può trarre dall’esempio di Petrarca e Boccaccio (I, 15-20). In ciò sembra cogliersi una eco del verbo (divertere) usato nel De vulgari eloquentia per designare il distacco dal proprio volgare municipale da parte dei poeti che hanno optato ...
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LESSI, Giovanni
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 4 ag. 1743, primo dei tre figli di Agostino di Giovanni, computista, e Teresa Guelfi. Un fratello, Bernardo, fu auditore di Consulta e avvocato regio; [...] del vocabolario. Vari furono i suoi interventi sulla questione della lingua, come il Parere intorno alla significazione del verbo "dettare", disteso con gli accademici Ferroni, Fontani e Sarchiani (letto alla Crusca il 20 sett. 1812). Degno di ...
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Si dicono mobili i dittonghi (➔ dittongo) ie e uo per la possibile alternanza, nell’ambito di una stessa famiglia lessicale o di uno stesso paradigma verbale, di forme con dittongo ie [ˈjɛ] e uo [ˈwɔ] [...] derivazione e alterazione cuò-re → ac-co-rà-re, ruò-ta → ro-tà-ia, uò-mo → o-mì-no, uò-vo → o-vét-to e le voci dei verbi tenere e potere: tu tiè-ni, voi te-né-te, loro tèn-go-no; tu può-i, voi po-té-te, loro pòs-so-no.
Sono interessati dal dittongo ...
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LATINISMI
I latinismi (o cultismi o parole dotte) sono vocaboli della lingua latina rimasti esclusi dall’uso parlato nel processo di formazione dell’italiano e delle altre lingue neolatine. Solo in un [...] nel significato di ‘interesse’. Ricalcano il latino anche l’uso di ivi (dal latino ibi) per lì e l’uso del verbo fieri in fia possibile. Il respiro stesso della complessa sintassi dell’autore ricalca quello dei classici latini assunti a modello della ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...