L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] io il giornale) e sinistra (il giornale lo compro io) con riprese pronominali;
(d) l’uso di verbi pronominali (me ne vado; ➔ pronominali, verbi).
Il maggior numero di congiunzioni è attribuibile al fatto che il parlato preferisce una sintassi in cui ...
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L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] , altro, tutto, bello, nuovo, diverso, certo, stesso, vero, grande.
La vaghezza semantica è evidente non solo nell’uso dei nomi e dei verbi, ma anche nell’uso di modificatori; si noti ad es. l’uso di tipo in (10):
(10) questo non sarà un gran jazz ma ...
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CON
La preposizione semplice con introduce diversi tipi di complementi indiretti:
Inoltre, con precede l’indicazione di circostanze accessorie, azioni che si compiono in relazione al tempo, al clima, [...] ad andare in giro con questo sole
Mettersi in cammino con le prime luci del mattino
Usata prima di un verbo all’infinito, la preposizione con introduce una proposizione ➔modale
Con il lamentarsi, non si ottiene nulla.
Storia
Quando si trovava ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] infatti non lo è, nella proposizione cui ci si riferisce) e che comunque non è necessariamente uguale al soggetto del verbo «avere» (la terza persona plurale habent): insomma, chi detiene le ricchezze può non coincidere con chi le ha investite.
Tale ...
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La lingua italiana dei segni (o lingua dei segni italiana), spesso chiamata con la sigla LIS, è la lingua adottata nella comunicazione dalle persone italiane sorde che si riconoscono membri di una comunità [...] (fig. 2), il segno MOTORE, che viene collocato in un punto dello spazio a destra del segnante (fig. 3); per ultimo il verbo, nello stesso punto in cui era stato collocato il soggetto (figg. 4-5).
Nella traduzione in LIS della frase «l’uomo legge un ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] flesso, nelle varietà arbëreshe ha due forme (es. 7, Montecilfone; Solano 1988), di cui una, in (7) a., è introdotta dal verbo modale kam «avere», l’altra, in (7) b., da dua / do «volere»:
(7) a. ka t a bəɲ «lo farò» («lo ho da fare»)
b. do ...
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In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] si trova in combinazione. Firth nota, ad es., come in inglese il nome time ricorra spesso in collocazioni con i verbi saved, spent, fittered away, flies, presses, ecc. e con gli aggettivi long, same, good, ecc. Secondo Firth, infatti, il lessico ...
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Non è facile dare una definizione di analisi grammaticale. L’espressione potrebbe infatti riferirsi ed essere utilizzata a buon diritto per qualunque tipo di analisi, cioè di esame o osservazione minuziosa, [...] tra due tempi del passato come ho pranzato e pranzavo; sull’avverbio infine ricorda che «non tutti gli avverbi modificano un verbo (o un aggettivo) [...]; certi modificano l’intera frase» (1977: 37).
Sull’onda di queste suggestioni, e con alle spalle ...
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-LOGIA
-logìa è un ➔suffissoide che deriva dal greco logos ‘discorso’. Si trova in molte parole composte derivate dal greco o formate modernamente in cui significa ‘discorso, espressione’ o ‘studio, [...] parole, però, il suffissoide -logìa assume un significato diverso, quello di ‘raccolta, scelta’, che deriva dal verbo greco lèghein
antologia (‘scelta delle parti migliori’)
carfologia (‘movimento automatico e continuo delle mani come per afferrare ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] e punteggiata da video accesi come lumini nei cimiteri (Baricco 1995: 10)
Se la preposizione è preposta a un verbo di modo non finito (➔ modi del verbo), la relazione si instaura invece fra due o più frasi:
(2) A vederlo, non li dimostra tutti questi ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...