L’opera in volgare di Francesco Petrarca (Arezzo 1304 - Arquà 1374) si esaurisce nelle 366 liriche d’amore che compongono i Rerum vulgarium fragmenta (indicato più comunemente, a partire dal Quattrocento, [...] il complesso reticolo lessicale dei Fragmenta, attraversato in certi casi da traiettorie inaspettate: valga per tutti l’esempio del verbo smorsare «togliere il morso, liberare» (Canz. CLII, 5 e CXCV, 2), il cui precedente è soltanto in un sonetto ...
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Il friulano ha un ruolo peculiare tra le varietà dialettali dell’Italia. Si tratta di un idioma romanzo, che ha caratteri comuni con gli altri dialetti settentrionali, ma anche fenomeni originali che gli [...] e ti dativo, a indicare l’oggetto indiretto retto dalla preposizione a (a mi, a ti); me e te in dipendenza da un verbo (oggetto diretto) o da preposizioni diverse da a.
Nell’ambito del sistema dei pronomi clitici e atoni, il friulano si allinea con ...
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Fra i vari ➔ linguaggi settoriali, quello della medicina interessa da vicino l’esperienza di tutti i parlanti. D’altro canto, i suoi realia di riferimento sono pertinenti a molti altri ambiti più specifici: [...] taluni casi eufemistiche: evento (o processo o episodio) morboso, stato febbrile; uso di forme non pronominali dei verbi con valore intransitivo: ammalare, originare, diffondere, evolvere.
La composizione del lessico medico (su cui cfr. Mazzini 1989 ...
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In generale, un linguaggio settoriale è il modo di esprimersi (parole, espressioni, termini tecnici, ecc.) proprio di un ambito specialistico, in particolare (ma non soltanto) di natura tecnica o scientifica. [...] , in testi in cui azioni e processi costituiscono l’argomento centrale, la valenza e la distribuzione di verbi tecnici giocano invece un ruolo rilevante per la strutturazione degli enunciati.
Un contributo fondamentale allo studio della dimensione ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e [...] repentaglio «grave pericolo», che sopravvive solo nella locuzione verbale mettere a repentaglio; del nome guisa «maniera» in a guisa di; del verbo menare «condurre» in menare il can per l’aia; del plurale in -a di cuoia in tirare le cuoia. A questo ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] dell'A. di teorie della sua scuola di fronte ai neogrammatici, che si presentavano come portatori di un nuovo verbo soprattutto per quanto riguardava il principio dell'analogia. L'Archivio, che in ogni volume veniva sempre più raccogliendo, oltre ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] l’aggiunta di -ismo o -erìa o del suffissoide -(o)logìa, e ancora con l’anteposizione di non- o anti-; o ai verbi ottenibili coi suffissi -izzare o -eggiare.
Ma il passaggio dal conio d’occasione (ristretto all’oralità o alla scrittura individuale) a ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] presente anche in un giornale romano come «La Repubblica»).
Tra le parole-chiave della prima metà del XIX secolo, il verbo risorgere del Marzo 1821 (la «gente risorta») ritorna nei martiri «tutti risorti» dell’Inno di Garibaldi. Il termine è passato ...
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È difficile ricondurre la lingua dei mezzi di comunicazione di massa (o mass media) a un unico tipo, nonostante alcuni fenomeni comuni. Prendendo in prestito l’abitudine dell’Accademia della Crusca di [...] al servizio sanitario nazionale), ticket.
Tra i meccanismi di ➔ formazione delle parole, i più produttivi sono i verbi denominali in -are (posizionare, visionare); i suffissi -izzare, -izzazione (irizzare, irizzazione); i deverbali a suffisso zero ...
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Per la particolare situazione linguistica della Sicilia, in cui i dialetti sono vivi e numerosi, è importante distinguere l’italiano regionale parlato da chi ha per madrelingua il dialetto da quello di [...] dolci [= «comunque tu li faccia, ...»]
(12) chi viene viene, io ci vado [= «chiunque venga, ...»]
L’uso come transitivi di verbi intransitivi è diffuso e accettato presso tutti i parlanti a prescindere dal loro livello di istruzione:
(13) entra la ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...