Pittore (Varsavia 1814 - Cracovia 1884). Studiò a Varsavia, Dresda e Monaco. Si dedicò alla pittura storica, preoccupandosi della rigorosa verità della ricostruzione, tanto da condurre studî archeologici [...] a tale scopo. L'opera sua più nota è Funerali dei caduti a Varsavia nel 1861 (Cracovia, Museo Nazionale) ...
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Nella logica aristotelica, il processo di prova della validità di una proposizione mediante la sua deduzione da un’altra verità più generale. Tale deduzione è compiuta dal pensiero dianoetico e ha per [...] fondamentale strumento il sillogismo. L’inizio dell’a. non può essere fatto risalire all’infinito, nell’esigenza di provare le premesse di ogni singola deduzione: Aristotele pone quindi all’origine le ...
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SESTINI, Benedetto Maria Giuseppe
Ileana Chinnici
– Nacque a Firenze il 20 marzo 1816, da Gaetano e da Anna Verità.
Entrato il 30 ottobre 1836 nella Compagnia di Gesù, studiò al Collegio romano, dove [...] fu allievo del matematico Andrea Caraffa (1789-1845) e dell’astronomo Francesco De Vico (1805-1848). De Vico era anche direttore dell’osservatorio del Collegio e Sestini, attento osservatore, abile in ...
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Disciplina che studia i processi dell’educazione e della formazione umana.
Con il termine pedagogo si intende il precettore, l’istitutore, la persona a cui è affidata l’educazione di un fanciullo. In origine [...] della soggettività e immanenza del vero: «Non uscire fuori di te, ritorna in te stesso, nell’interno dell’uomo abita la verità». Da qui l’impostazione del problema educativo nel De magistro: c’è un unico vero maestro, il Christus docens; egli non ...
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ab absurdo
Locuz. lat. («dall’assurdo»). Nella logica classica, l’argomentazione ab a. è quella volta a dimostrare la verità di una proposizione, attraverso l’assurdo che deriva ammettendone la contraria. [...] Il procedimento viene usato anche per le dimostrazioni matematiche (dimostrazioni per assurdo) ...
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adaequatio rei et intellectus
Locuz. lat. («adeguazione dell’intelletto alla cosa») con cui la filosofia aristotelico-scolastica definisce la verità: tale definizione si basa sul dualismo di realtà e [...] pensiero, e caratterizza perciò la gnoseologia propria del realismo (➔ anche adeguazione) ...
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Bilancio d’impresa
Documento contabile redatto obbligatoriamente dagli imprenditori commerciali non piccoli, dal quale deve risultare con chiarezza e verità la situazione patrimoniale dell’impresa al termine [...] di ciascun esercizio, nonché l’ammontare delle perdite o degli utili prodotti nello stesso periodo.
Una disciplina particolarmente dettagliata è prevista per la redazione del bilancio delle società di ...
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Relativismo e nuovi paradigmi filosofici
Aldo Giorgio Gargani
Premessa
Il relativismo si è originato nella cultura del continente europeo, ma oggi, all’inizio del 21° sec., esso costituisce uno dei [...] discorso.
La disputa fra razionalismo e relativismo è stata fino al 20° sec. anche una contesa sulla questione se vi sia una verità oppure ve ne siano molte, se vi sia un solo metodo oppure più metodi filosofici e scientifici, anche se vi sia una ...
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In genere, ciò che si enuncia, si dichiara, si afferma, e la frase stessa che contiene l’enunciato.
Filosofia
P. ed enunciato
Nella logica e nella filosofia del linguaggio contemporanee si distingue p. [...] che sono vere o false (e una p. vera è per Frege, come per Meinong e Russell, un fatto), non degli enunciati: la verità o la falsità di una p. (per es., che 2+2=4 o che Colombo scoprì l’America) è indipendente dall’essere formulata linguisticamente ...
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equivalenza logica
equivalenza logica relazione che lega due enunciati (o, formalmente, due forme enunciative) se questi sono veri o falsi in corrispondenza degli stessi valori di verità delle lettere [...] primo è vero solo nel caso in cui sia vero anche il secondo e viceversa, come è evidente dalla loro rispettive tavole di verità:
Le rispettive ultime colonne delle due tabelle hanno gli stessi valori: i due enunciati composti sono veri o falsi in ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
ver
vèr (o vèr’) prep. – Forma tronca, poet., della prep. verso: la nova gente alzò la fronte Ver’ noi (Dante); Là ver’ l’aurora, che [=quando] sì dolce l’aura Al tempo novo suol movere i fiori (Petrarca); L’un ver l’altro i montoni armon...