Teologo e filosofo inglese (m. Norwich 1303 circa); francescano, studiò a Parigi (forse 1269-72) ove fu discepolo di Giovanni Peckham. Lettore a Cambridge nello studio dell'ordine (1275-79), maestro a [...] agostiniana dell'illuminazione: la lux increata irraggia direttamente l'intelletto umano e lo rende capace di conoscere le "verità eterne", sicché Dio stesso è l'intelletto agente della tradizione aristotelica (in via subordinata si può parlare di ...
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Filosofo greco (214-129 a. C.). Scolarco dell'Accademia, fu uno dei maggiori filosofi del suo tempo. Con Critolao e con Diogene di Seleucia partecipò nel 156 all'ambasceria inviata da Atene a Roma. Essendosi [...] giungeva però a conclusioni assolutamente scettiche: il fenomeno non ci è "ignoto", ma è fornito di una sua "verità apparente" (ϕαινόμενον ἀληϑές) tanto più probabile quanto più capace di produrre in noi persuasione (πιϑανότης: probabilitas, nella ...
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Studioso di filosofia (Torino 1907 - Milano 1992); prof. universitario dal 1939, ha insegnato filosofia del diritto nell'univ. di Milano. È stato uno dei maggiori promotori degli studî di sociologia giuridica [...] dell'esperienza giuridica e la filosofia dell'immanenza di G. Schuppe (1938); Diritto e cultura (1947); Libertà politica e verità. Saggi vari (1962); Giustizia e giudici nella società italiana (1973); Diritto e cultura (1989); Sociologia e socialismo ...
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IDEE, Storia delle
Jacques Le Goff
*La voce enciclopedica Storia delle idee è stata ripubblicata da Treccani Libri, arricchita e aggiornata da un contributo di Francesco Mores.
I fondamenti della storia [...] ), e di quella di J. Ehrard, L'idée de nature en France dans la première moitié du XVIIIe siècle (1963). Per la verità, con la dizione "l'idea di" il concetto ha, comunque, conosciuto una discreta fortuna, anche in questo caso presso gli Anglosassoni ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] questa, si deve dedurre questa da quello; in tal caso si ha una dimostrazione del 'che', cioè si dimostra una verità come necessaria, ma non a partire dalla sua causa. L'esempio addotto da Aristotele è quello della dimostrazione della vicinanza dei ...
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Esistenzialismo
NNicola Abbagnano
di Nicola Abbagnano
Esistenzialismo
sommario: 1. I caratteri generali. 2. Precedenti storici. 3. Possibilità, trascendenza, progetto. 4. Finitudine: angoscia, colpa, [...] una possibilità è autenticamente tale se, una volta assunta, si presenta ancora come possibile; e che perciò una scelta è veramente libera se, una volta effettuata, si può ancora ripetere (v. Abbagnano, 1956, pp. 55 ss.).
Non si può allora affermare ...
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La teoria di Haller: fibra, irritabilità e sensibilità
Il meccanicismo, com'è noto, si definì in modo compiuto e si pose di diritto come la nuova struttura di base per ogni scienza all'incirca nel corso [...] e medicina pratica. Più tardi de Haen (Ratio medendi, XIV, 1770) confermò l'accordo, né mai rimarcò quanto in verità l'espediente di Haller illustrasse l'aperta contrapposizione tra la fisiologia sperimentale e una clinica ferma alle apparenze della ...
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modalità
Claudio Pizzi
Le quattro modalità fondamentali – necessario, possibile, impossibile, contingente – e le loro interrelazioni hanno ricevuto una prima trattazione sistematica nell’Organon di [...] . Ma solo con la cosiddetta semantica relazionale che, ispirandosi a Gottfried W. Leibniz, introduce la nozione di necessità come verità in tutti i mondi possibili relativi a un mondo dato, viene offerto uno schema generale in cui rientra un numero ...
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QUINE, Willard Van Orman
Eugenio Lecaldano
Filosofo americano, nato ad Akron (Ohio) il 25 giugno 1928. Dopo avere studiato ad Harvard con C.I. Lewis e A.N. Whitehead, v'insegna dal 1936. Partito dalla [...] fondamentali dei neopositivisti, cioè che tutte le asserzioni empiriche fossero riducibili a dati osservativi e che esistessero verità puramente analitiche. Q. ha sostituito a queste tesi una concezione del linguaggio in generale e della scienza ...
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Poeta e filosofo (sec. 12º), legato all'ambiente di Chartres, del quale rispecchia la cultura platonica, ma con forti suggestioni dalla scienza araba, soprattutto astrologica, e larghi echeggiamenti di [...] . Nel commento ai primi sei libri dell'Eneide, B. interpreta secondo l'uso della moralisatio la poesia di Virgilio, intesa come involucrum che nasconde verità filosofiche e morali (i primi sei libri corrispondono alle sei tappe della vita dell'uomo). ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
ver
vèr (o vèr’) prep. – Forma tronca, poet., della prep. verso: la nova gente alzò la fronte Ver’ noi (Dante); Là ver’ l’aurora, che [=quando] sì dolce l’aura Al tempo novo suol movere i fiori (Petrarca); L’un ver l’altro i montoni armon...