CAPECE GALEOTA, Giacomo
Aurelio Musi
Nacque a Napoli il 7 dic. 1617. Di famiglia nobile iscritta al sedile di Capua, era figlio secondogenito del ministro e giuspubblicista Fabio duca della Regina. [...] fertile, produceva annualmente notevoli quantità di olio di ottima qualità. La proprietà terriera, le fortune accumulate al vertice di una brillante carriera prima nel foro poi nell'apparato burocratico del Regno, permisero al C. di acquistare ...
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L'evolversi della d. nel tempo - e in particolare nel corso di un quindicennio (1960-1975) - può considerarsi in un quadruplice aspetto: innanzitutto, intendendo la d. come metodo di condotta delle relazioni [...] di ministri degli Affari esteri, offrono caratteristici esempi al riguardo. La d. diretta si chiama, poi, d. "al vertice", se gli organi centrali che s'incontrano immediatamente sono quelli stessi costituzionalmente chiamati a prendere, per i propri ...
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Novità in tema di giudizio abbreviato nel rito minorile
Antonella Marandola
Tra le questioni affrontate dalle Sezioni Unite merita attenzione quella riguardante l’organo – g.i.p. o g.u.p. nella composizione [...] prevalente, assegnando la competenza a statuire al giudice nella sua composizione collegiale (art. 50 bis, co. 2, ord. giud.). Secondo il vertice di legittimità, la soluzione va rinvenuta nella seconda parte dell’art. 1, co. 1, d.P.R. n. 448/1988, a ...
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Magister camerarius
BBeatrice Pasciuta
L'ufficio di magister camerarius, dotato di competenze finanziarie e giudiziarie, costituiva uno dei cardini dell'amministrazione provinciale della parte continentale [...] si articolavano essenzialmente su due ambiti, uno propriamente giudiziario e uno amministrativo e fiscale. Come ufficiali al vertice delle aree regionali, gestivano direttamente gli ufficiali locali. Di loro competenza era l'appalto delle baglive, la ...
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Storia
Presso gli antichi Romani, ciascuno dei membri del collegio a carattere giuridico-sacerdotale presieduto da un p. massimo. Il termine pontifex (da pons «ponte» e tema di facere «fare») inizialmente [...] , piena, immediata e universale su tutta la Chiesa, potestà che può sempre esercitare liberamente in quanto egli è al vertice di tutta la gerarchia ecclesiastica. Ha diritto a speciali titoli onorifici, insegne speciali e segni di riverenza; in ...
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RICORSO
Enzo Capaccioli
. La parola r., nel linguaggio giuridico, significa in genere l'atto con cui il cittadino o altro soggetto (privato, ma anche pubblico) si rivolge a un'autorità per chiedere [...] (da impugnare); b) che questo atto amministrativo non sia definitivo, cioè non sia emanato né da un organo di vertice (in specie, il ministro), sopra il quale non esistano superiori gerarchici, né da organi collegiali (che non sono inquadrati ...
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URBANO V, beato
Michel Hayez
Guillaume Grimoard nacque a Grizac (Francia, Lozère) intorno al 1310 da Guillaume, signore locale - il papa accolse il padre ad Avignone, dove morì quasi centenario il 13 [...] di ricostruzione sia materiale che spirituale, resistendo anche agli arbitri dell'arcivescovo di Sens, finché Innocenzo VI lo pose al vertice di St-Victor di Marsiglia (2 agosto 1361). Divenuto papa, fece riedificare il coro dell'abbaziale (1363-1365 ...
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Giustiziere
AAndrea Romano
Un noto passo dell'arcivescovo e cronista salernitano Romualdo Guarna (m. 1181) c'informa che "Rogerio in regno suo perfecte pacis tranquillitate potitus, pro conservanda [...] non territoriali, incaricati di risolvere specifiche questioni. Comunque, è da ritenere che, almeno a partire dal 1240, al vertice del sistema giudiziario del Regnum stesse un solo Magister Iustitiarius Magnae Regiae Curiae (Cuozzo, 1995, pp. 31 ss ...
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Giustizia
MMario Caravale
"Principes gentium sunt creati, per quos posset licentia scelerum coherceri". Con queste parole Federico II nel Proemio del Liber Constitutionum Regni Siciliae indicava la [...] i tenentes in servitio, coloro che dai tenentes in capite derivavano il loro beneficio. E in qualità di vertice dell'ordinamento vassallatico, il sovrano svevo amministrava parte della giustizia feudale. In particolare, la Magna Curia Regis aveva ...
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Per b. s'intende l'estendersi nella società delle forme organizzative, delle procedure, dei comportamenti e della mentalità propri della burocrazia, originariamente tipica dell'organizzazione statale. [...] vuoti, assumono un ruolo sociale dominante, contribuendo a mantenere in posizione secondaria o subordinata gli organismi istituzionali di vertice, come parlamenti e governi". Così la b. investe ambiti ancor più ampi.
In tal modo il potere burocratico ...
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vertice
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... (Manzoni); il...
verticismo
s. m. [der. di vertice]. – Tendenza, nell’ambito di un’organizzazione politica, economica o sindacale, a conferire il potere decisionale a pochi alti dirigenti, cioè al vertice, lasciando estranei l’apparato e la base: accusare...