MANCINI, Francesco
Angela Romagnoli
Figlio di Nicola e di Ippolita Squillace, nacque a Napoli il 16 genn. 1672. Forse ricevette i primi rudimenti musicali dal padre, un buon organista scomparso precocemente [...] che promuovevano un'intensa attività devozionale e celebrativa accompagnata da musica liturgica o paraliturgica e da oratori. I vertici della Real Cappella erano normalmente chiamati a comporre per le confraternite; in più, della Congregazione dei ...
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BERBERIAN, Cathy (Catherine) Anahid
Angela Ida De Benedictis
Nicola Scaldaferri
Primogenita di Yervant e Louise Sudbeazian, nacque il 4 luglio 1925 ad Attleboro, nel Massachusetts.
Gli esordi
I genitori, [...] folk, popolari e tradizionali, Questo vuol dire che…, del 1968-69). Sequenza III, del 1965-66, per voce sola, uno dei vertici della musica vocale del secolo, può infine essere considerato il punto d’arrivo di questo processo; qui, oltre che all ...
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CONTI, Francesco Bartolomeo
Raoul Meloncelli
Nacque a Firenze il 20 genn. 1682 e presumibilmente compì gli studi musicali nella sua città divenendo rapidamente un valente suonatore di tiorba; la sua [...] opere di carattere celebrativo dedicate alla famiglia imperiale in cui, secondo quanto sostenuto da H. Williams, esso tocca dei vertici mai prima raggiunti; nella Galatea vendicata in particolare il coro ha funzione dì prologo, epilogo, commen o e ...
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INGEGNERI, Marc'Antonio
Antonio Delfino
Nacque a Verona nel 1536 da Innocenzo e da Giulia Foscari; la data di nascita e la composizione della famiglia si ricavano dal censimento per la contrada di S. [...] e raggiungendo nella struttura canonica del mottetto Noe, noe (Sacrarum cantionum… quatuor vocibus, Liber primus, 1586) uno dei vertici degli artifici contrappuntistici, lodato e descritto anche da Cerone (pp. 1086 s.).
Anche nelle due raccolte di ...
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CARUSO, Enrico
Luciano Alberti
Nacque a Napoli il 27 febbraio 1873 da Marcello, meccanico, e da Anna Baldini. Determinante per la formazione del giovane fu l'assiduità all'oratorio di don Giuseppe Bronzetti: [...] sterminata Plaza de toros, anche sotto la pioggia). L'inaugurazione del Metropolitan, il 22 novembre, fu segnata da uno dei vertici interpretativi: l'Ebrea di Halévy. "Fu questa l'ultima e più grande creazione" del C., è la testimonianza di Titta ...
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CLEMENTI, Muzio
Alberto Iesuè
Figlio di Niccolò, orafo e cesellatore di argenti, e di Maddalena Kaiser, nacque a Roma il 23 genn. 1752: fu battezzato in S. Lorenzo in Damaso il giorno successivo con [...] di irrequietezza modulante; in una soprattutto, la cosiddetta Didone abbandonata, raggiunse, degno canto del cigno, i più alti vertici della sua arte.
Profondo conoscitore della meccanica del nuovo strumento, costruttore egli stesso, il C. fu il ...
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vertice
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... (Manzoni); il...
verticismo
s. m. [der. di vertice]. – Tendenza, nell’ambito di un’organizzazione politica, economica o sindacale, a conferire il potere decisionale a pochi alti dirigenti, cioè al vertice, lasciando estranei l’apparato e la base: accusare...