Agnello
F. Nikolasch
G. G. Pani
F. Panvini Rosati
SIMBOLOGIA E ICONOGRAFIA
di F. Nikolasch
L'a., al pari della pecora e dell'ariete, è tra i simboli principali dell'arte cristiana, soprattutto come [...] analoga interpretazione danno anche Esichio di Gerusalemme (In Lev., V), Severo diAntiochia (Ep. 65) e Teodoreto di Cirro (Eranistes III Dial., di S. Vittore, mensa del vescovo Fulgenzio, metà del sec. 6°; Narni, S. Giovenale, sarcofago del vescovo ...
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BOLLA
R.H. Bautier
Termine che designa il sigillo di metallo usato in alcune aree culturali o in alcune cancellerie per sigillare gli atti e in tal modo autenticarli, funzione assolta in altre aree [...] corso dei secc. 11° e 12° gli atti degli arcivescovi di Bari (dal 1031), di Trani, di Napoli, di Calabria e di Messina, così come quelli del vescovodi Cefalù e delle chiese di Palermo, di Agrigento e di Mazara, fino alla fine del sec. 12°; anche i ...
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GEORGIA
T. Velmans
(georgiano Sa-Kartvel)
Regione storica del Caucaso meridionale, cui corrispondono quelle che nell'Antichità erano denominate Colchide e Iberia. I limiti territoriali sono cambiati [...] la sua organizzazione interna con a capo un vescovo con l'appellativo di katholikós. Il monachesimo si sviluppò con l' anche un centro di studio, si costituì in Siria, nei pressi diAntiochia e del sito in cui si trovava la colonna di s. Simeone ...
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ARPADI
M. Tóth
Dinastia che regnò in Ungheria per quattro secoli, fino al 1000 con il titolo ducale e dal 1001 al 1301 con quello reale. La dinastia prende il nome da 〈P5>Arpád - figlio del primo [...] 10°, al gruppo dei primi missionari subentrò s. Adalberto, vescovodi Praga; alla sua opera e a quella dei suoi collaboratori diAntiochia, conteneva una serie di oggetti sapientemente composti, probabili sostituti di quelle che furono le insegne di ...
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CANOSA
M. Falla Castelfranchi
(gr. Κανύσιον; lat. Canusium; od. Canosa di Puglia)
Cittadina della Puglia, posta al limite settentrionale della Terra di Bari. Antica città dauna, C. acquistò importanza [...] , ormai vacante, nel 591 venne affidata a Felice, vescovodi Siponto.Dalla Historia vitae, inventionis, translationis S. Sabini, proveniente da Antiochia (Aquisgrana, Domschatzkammer; fine sec. 10°-inizi 11°) e con una chiesa di Laodicea (Siria ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] la testa colossale di Giulia Domna della Rotonda Vaticana (n. 554) e le celebri sculture della Tyche diAntiochia e del Ganimede rapito muro S della basilica sorgeva un mausoleo tricoro del vescovo Leone, disegnato dal Vespignani nel XIX sec. e ...
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Vedi ROMANA, Arte dell'anno: 1965 - 1997
ROMANA, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Red.
H. J. Eggers
F. Coarelli
I. I problemi dell'arte romana. La sua importanza storica. - II. Dalle origini a circa il [...] a questo proposito, un famoso passo di un opuscolo polemico di Cipriano, vescovodi Cartagine, databile attorno al 250 (ad diverse da quella antica, dai centri di Costantinopoli e diAntiochia, di Tessalonica e di Alessandria e, per taluni aspetti, ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] che ebbe vita, ad esempio, in Antiochia. All'introduzione del cristianesimo, tradizionalmente ascritta alla predicazione di Marco, fece poi seguito l'istituzione, sempre in Alessandria e per opera del vescovo Demetrio, di una scuola catechetica, il ...
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Vedi MOSAICO dell'anno: 1963 - 1973 - 1995
MOSAICO (v. vol. v, pp, 209-240)
M. L. Morricone
1) il mosaico ornamentale nell'ultimo secolo della repubblica. - Le origini del m. ornamentale e del tessallato [...] dai pavimenti della basilica aquileiese del vescovo Teodoro datati con una certa precisione diAntiochia); nelle campate ii e ix è ripreso un motivo puramente ornamentale, anzi delineato, di file ortogonali di losanghe che lasciano spazî a forma di ...
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MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] di M. e la sua verginità (Ignazio diAntiochia, Ep. ad Ephesios, 18, 2; Giustino, Apologia, 1, 33; Ireneo di Nel sec. 13° l'immagine di M. compare con il busto coronato, senza velo, sui denari e oboli dei vescovidi Clermont-Ferrand (Poey d'Avant ...
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ignaziano
agg. – Relativo a un santo di nome Ignazio: l’epistolario i., quello di s. Ignazio di Antiochia, vescovo e martire a Roma all’epoca dell’imperatore Traiano. Più comunem., di s. Ignazio di Loyola (1491-1556), anche con riferimento...