Vescovodi Tortona (4º-5º sec.), è forse da identificare con l'I. presente al concilio romano del 372 contro Aussenzio, vescovo ariano usurpatore diMilano. Molto venerato nella città di Tortona fin dai [...] tempi antichi. Festa, 17 aprile ...
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DI CAPUA, Pietro Antonio
Andrea Gardi
Nacque nel 1513 da una grande famiglia feudale napoletana, secondo figlio di Annibale e Lucrezia Arcamone; il fratello maggiore Vincenzo ottenne per matrimonio [...] rifiuto del vescovo suffraganeo di Lecce di riconoscerlo, nel 1538-1540 fece compiere all'ausiliare vescovodi Scutari una renaissance, XXVII (1965), p. 141; R. De Maio, Bonsignore Cacciaguerra..., Milano-Napoli 1965, pp. 24, 35-36, 89-90; A. Stella, ...
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DI MARCO, Giulia
Jean-Michel Sallmann
Nacque verso il 1574-1575 a Sepino nella contea del Molise (ora prov. di Campobasso). La sua estrazione sociale era molto modesta: il padre era un bracciante, la [...] che il suo culto suscitava a Napoli, il vescovodi Caserta e commissario del S. Offizio, Deodato Gentile Seicento. Studi su Bruno, Campanella ed altri, Milano-Roma-Napoli 1926, pp. 211 s.; B. Croce, Aneddoti di varia letter., Bari 1953, II, pp. 134 ...
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DI MEO, Alessandro
Silvio De Majo-Errico Cuozzo
Nacque a Volturara Irpina (Avellino) il 3 nov. 1726 da Marco e Giovanna Pennetti. Perduto il padre all'età di nove anni, fu posto sotto la tutela dello [...] dalle cariche pubbliche e rifiutò le nomine divescovo, di direttore del Collegio dei cadetti, di teologo di casa reale, di direttore della Biblioteca reale, accettando soltanto, nel 1783, quella di consultore generale dell'Ordine del Ss. Redentore ...
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DI SOMMA, Agazio
Simona Foà
Nacque nel 1591 a Simeri, presso Catanzaro, da Antonio e Camilla Ferrari. Dopo aver intrapreso i primi studi in un collegio di gesuiti del luogo, si laureò a Roma, dove iniziò [...] di Catanzaro, nel 1659 fu consacrato vescovodi Cerenzia e Cariati, e nel 1664 vescovodi Catanzaro, dove morì nel 1671.
Dei D. ci restano alcuni scritti di storia e della ragione d'ogni poesia, VI, Milano 1749, p. 684; A. Zavarroni, Bibliotheca ...
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Il termine ἐκκλησία, che nel greco classico denota un’assemblea politica, è usato nelle parti più recenti della versione greca dell’Antico Testamento detta dei Settanta come equivalente dei termini ebraici [...] quel che è di Cesare»), si sottomettesse alle esigenze del culto ufficiale dello Stato. Con l’editto diMilanodi Costantino e Licinio Per edificare una chiesa occorre il consenso scritto del vescovo diocesano, il quale, per concederlo, deve accertare ...
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La religione rivelata da Gesù Cristo, che è in pari tempo fondatore del c. e oggetto di adorazione. Alcuni caratteri del c. (religione divinamente rivelata, dogmatica, missionaria, universalistica, soteriologica [...] l'editto diMilano del 313, non si contentava di non perseguitare né ambiva ad attrarre il c. nell’ambito di un vasto
Anche a causa delle vicende politiche, nel Medioevo il vescovo della Chiesa di Roma acquistò maggior forza in Italia e nell’Europa ...
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Cardinale (Ferrara 1479 - ivi 1520). Terzogenito di Ercole I duca di Ferrara e di Eleonora d'Aragona, fu destinato alla carriera ecclesiastica, nella quale raggiunse rapidamente le più alte cariche: a [...] Esztergom e primate d'Ungheria, nel 1493 cardinale e tre anni dopo arcivescovo diMilano, e vescovodi altre diocesi, tra cui Ferrara. Nel 1497, essendo morto Mattia Corvino e non volendo risiedere in Ungheria, Ippolito rinunciò alla sede primaziale ...
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Anselmo da Baggio presso Milano (m. Roma 21 apr. 1073), vescovodi Lucca nel 1057, legato pontificio a Milano con Ildebrando (futuro Gregorio VII) e s. Pier Damiani per promuovere la riforma della Chiesa; [...] II del 1059, senza l'assenso preventivo dell'impero, fu contrastata da Cadalo, vescovodi Parma, creatura imperiale, antipapa col nome di Onorio II. Dopo una serie di scontri armati presso Roma tra i seguaci dei due avversarî, si ebbe un tentativo ...
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Ecclesiastico (Milano 1474 - Roma 1539); prof. di diritto a Bologna, dopo la morte della moglie (1509), entrò nella Chiesa, che servì utilmente con la sua opera accorta di diplomatico e di riformatore. [...] riforme della Curia (divieto del cumulo dei benefici, soppressione delle indulgenze, ecc.). Vescovodi Bologna (1523), fu in Germania nel 1524 e tentò di sedare il moto riformatore, ma nel nov. la rivolta dei contadini fece naufragare i suoi sforzi ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...
tonache rosse
loc. s.le f. pl. Membri del clero che manifestano propensione per la politica della sinistra. ◆ Nel bastione lariano, che Alessandro Maggiolini vescovo editorialista del «Giornale» berlusconiano e membro della Commissione che...