Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] ., ad es., 12 e 16), più complessa (cfr., ad es., 6 o 19) o molto complessa (come in 20):
(19) E il re via di corsa, radioso, con una piccola schiera dove naturalmente c’è lui Lanfranchi, verso Pavia (Maria Corti, in Mortara Garavelli 1971: 281)
(20 ...
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I pronomi personali, come tutti i ➔ pronomi, sono una sottoclasse della categoria più generale delle cosiddette pro-forme, parole semanticamente vuote (o quasi) che servono a sostituire altre unità linguistiche [...] dativo di terza persona plurale loro è scomparso nella lingua orale quotidiana, dove è sostituito da gli:
(5) abbiamo salutato
(25) «Ho pensato che questa frase potesse ispirarla, per via di quello che ha detto prima. Sul cambiamento. Non so se agli ...
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Aleramo, Sibilla & Campana, Dino (2000), Un viaggio chiamato amore. Lettere 1916-1918, a cura di B. Conti, Milano, Feltrinelli.
Asor Rosa, Alberto (2002), L’alba di un mondo nuovo, Torino, Einaudi.
Bachelard, [...] Bonn, Hanstein, 1921).
Starnone, Domenico (2000), Via Gemito, Milano, Feltrinelli.
Tondelli, Pier Vittorio , Roma, Carocci.
Telve, Stefano (2008b), Il modello linguistico orale/parlato nella canzone italiana contemporanea, «Annali on line di Ferrara. ...
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Carlo Emilio Gadda, primogenito di tre fratelli, nacque a Milano nel 1893 da famiglia borghese (padre imprenditore tessile, madre docente nelle scuole magistrali). Certe ristrettezze economiche, denunciate [...] de L’Adalgisa (1944) al romanzo Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957), da Novelle dal Ducato in fiamme (1953) delle differenti impostazioni che un testo comunicativo e di esecuzione orale deve avere rispetto a un testo creativo (➔ radio ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] . per Iulius Caesar, M. per Marcus, L. per Lucius e via dicendo); inoltre, erano spesso abbreviati con sigle termini e formule ricorrenti del da passare anche ad altre forme di comunicazione scritta e orale. Un esempio per tutti è il celebre TVB per « ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] da raggiungersi – in cui risuonano le latenti armoniche condivise da orale e scritto. In tal senso parlano gli effetti di musicalità raggiunti per via iterativa (strutture correlative, reduplicazione degli aggettivi, dittologie, coppie e terne ...
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Il termine appellativo è usato in grammatica e in linguistica con vari significati:
(a) come sinonimo di nome comune, in opposizione a nome proprio, all’interno della classe dei nomi (➔ nomi);
(b) come [...] proprio, antonomastico)
Alcuni appellativi sono assenti dall’uso orale e si sono invece specializzati per lo scritto: tali benigno (Dante, Inf. V, 88)
(39) O partigiano, portami via, che mi sento di morir (anonimo, Bella ciao)
Nella varietà romana di ...
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Per lingua franca (o lingua franca mediterranea) s’intende una lingua veicolare a base italiana, documentata a partire dal tardo Cinquecento lungo le coste del Mediterraneo, in particolare nelle capitali [...] fluidità semantica. Una lingua ausiliaria, dunque, che parlanti di lingue diverse, in mancanza di nativi, imparavano per via per lo più orale.
La definizione di Schuchardt corrisponde a ciò che in linguistica, a partire dalla metà del Novecento, si ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] 2000; Renzi 2007). Il loro affiorare nell’italiano corrente, orale e anche scritto, ha contribuito a ridisegnare, oltre che il uso scritto il ci proclitico stenta a diffondersi anche per via di difficoltà e incertezze nella sua resa grafica (si scrive ...
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L’introduzione della lingua nazionale nel repertorio veneto è stata più lenta che in altre regioni, per una diffusa persistenza nell’uso del dialetto, come attestano le statistiche Doxa e ISTAT. Oggi tuttavia [...] semantica specifica (dire su «insultare», saltar su «contraddire», perdersi via «distrarsi»). Altri usi particolari sono, per es.: per causa veneto, e il veneziano, contrastato nell’uso orale dalla lingua nazionale, si avvia ad acquisire una ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito e la circolazione delle persone e dei...
orale1
orale1 agg. [der. del lat. os oris «bocca»]. – 1. Della bocca, che ha attinenza con la bocca: cavo o cavità o. (o boccale); arco o. o mandibolare (v. questa voce); in zoologia, polo o estremità o., la parte del corpo in cui si apre...