Batteriologo e igienista (Rouen 1866 - Tunisi 1936); direttore dell'Istituto Pasteur di Tunisi dal 1904; dal 1929 membro dell'Académie des sciences. Compì numerose ricerche sulle malattie da infezione [...] L. Manceaux descrisse il Toxoplasma gondii, che dopo qualche incertezza tassonomica definì genere a sé. Autore anche di fondamentali articoli sul tracoma, di cui ravvisò l'origine virale, e di interessanti anticipazioni sull'eziologia dell'influenza. ...
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Cirrosi
Livio Capocaccia
Cirrosi (dal greco κιρρός, "giallo chiaro") è nome generico che designa un'alterazione a carico di vari organi (fegato, polmone, rene ecc.), a carattere degenerativo e necrotico [...] centrale si colloca nel mezzo tra questi due estremi.Come si è detto, le due forme di cirrosi più frequenti sono l'alcolica e la virale. L'uso di alcol in quantità di oltre 70 g al giorno per la donna e di circa 100 g per l'uomo (rispettivamente ...
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laringofaringite
Infiammazione associata della faringe e della laringe. È di solito secondaria a una rinite, a una faringite o a una laringite. I germi responsabili sono virus delle alte vie repiratorie [...] , febbre, spesso linfoadenopatie laterocervicali. La terapia è sintomatica (aerosol, antinfiammatori) se si sospetta un’eziologia virale; si devono somministrare antibiotici per via generale solo se è presente secrezione purulenta e si può isolare il ...
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Lentivirus
Virus della famiglia dei Retrovirus, caratterizzato da un lungo periodo di incubazione negli organismi infettati e da meccanismi patogenetici diversi da tutti gli altri virus. I L., di cui [...] da RNA a singolo filamento contenente i tre geni essenziali gag, pol ed env. Il gene gag codifica per le proteine del core virale, il gene pol per l’enzima trascrittasi inversa e il gene env per le proteine del capside. I L. sono tra i virus ...
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In biologia, stadio evolutivo finale del linfocito B attivato, in cui la cellula si è specializzata a sintetizzare e secernere grandi quantità di un solo tipo di immunoglobulina. La cellula a questo stadio [...] , oltre che nel midollo, anche in circolo, evenienza frequente in alcune malattie infettive, soprattutto di natura virale (mononucleosi infettiva). Il plasmocitoma (o mieloma) consiste nella primitiva e abnorme proliferazione di un singolo clone ...
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Microbiologo francese (Ainay-le-Château, Allier, 1902 - Parigi 1994). Iniziò la sua attività di ricercatore presso l'Institut Pasteur di Parigi nel 1921, divenne assistente nel 1925 e capo del dipartimento [...] su varî argomenti: fattori di crescita dei flagellati e dei ciliati; lisogenia dei batterî; fattori che regolano l'infezione virale; inibitori specifici dello sviluppo dei virus. È autore di alcuni libri tra cui: L'évolution physiologique (1944 ...
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SUPERANTIGENE
Daniele Primi-Luisa Imberti
Il termine ''superantigene'' è stato proposto da J. White nel 1989 per descrivere un gruppo di molecole capaci d'interagire e di attivare i linfociti T tramite [...] del prodotto di certi loci genetici presenti nel topo, dei quali solo nel 1991 è stata definita l'origine virale e che per anni sono stati definiti Minor lymphocyte stimulating o Mls, ha successivamente contribuito ad approfondire le conoscenze ...
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Biologo, nato a New York il 7 marzo 1938. Conseguì il dottorato con una tesi in virologia, alla Rockefeller University di New York, nel 1964. Dal 1965 al 1968 fu ricercatore presso l'istituto Salk per [...] di Rous nei polli. Si tratta di un enzima che trasferisce l'informazione da un RNA virale al DNA, cioè costruisce una molecola di DNA che è copia dell'RNA virale ed è capace d'integrarsi nel sistema genetico della cellula dell'ospite.
Nelle indagini ...
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Riconoscimento dell'antigene da parte dei recettori del sistema immunitario
Roy A. Mariuzza
(Center for Advanced Research in Biotechnology, Biotechnology Institute, University of Maryland Rockville, [...] nella respirazione, legato alla molecola MHC di classe I H-2Kb (v. figura 3); il complesso tra il TCR A6 e un peptide virale (Tax), derivante dalla proteina HTLV-l, legato alla molecola MHC di classe I HLA-A2 (v. oltre figura 6b). Dal confronto di ...
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Prione
Maurizio Pocchiari
Il termine prione identifica un agente infettivo con dimensioni più piccole dei virus e resistente alle procedure impiegate per rimuovere o inattivare virus, batteri, funghi [...] componente principale, se non la sola, del p., è possibile supporre che l'agente infettivo sia costituito da una particella virale, quindi con un proprio acido nucleico, e che la PrPc funga da proteina recettoriale indispensabile al p. per entrare e ...
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virale
agg. [der. di virus]. – 1. In medicina, di virus, causato da virus: infezione v.; malattie v. (v. virosi); epatite v. (v. epatite). 2. Che è proprio di un virus informatico. 3. Per estens., che si diffonde in modo rapido e capillare...
viralita
viralità s. f. inv. Propagazione della conoscenza di un prodotto entro gruppi omogenei di consumatori, specialmente utenti della rete telematica. ◆ La parola chiave di questa strategia di comunicazione commerciale è «viralità». In...