Pittore e illustratore (Roma 1770 - Parigi 1837). A Parigi frequentò gli studî di A. Pajou e di N.-G. Brenet e, nel 1786, fu allievo di J.-L. David. Vincitore (1789) del Prix de Rome, nel 1794 fu nuovamente [...] a Parigi dove illustrò, per l'editore Didot, opere di Virgilio, Racine e La Fontaine. L'eleganza compositiva e la delicatezza cromatica caratterizzano tanto i quadri mitologici (Amore e Psiche, 1798, Parigi, Louvre) quanto le grandi composizioni ...
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Chierico inglese (m. 1210 circa). A lui si deve, a prescindere da altri scritti perduti, il De bello Troiano, grande poema in 6 libri, la cui materia deriva quasi interamente da Darete Frigio. È una delle [...] migliori composizioni latine del Medioevo, perché attraverso la conoscenza dei classici, quali Ovidio, Virgilio e Stazio, l'autore cerca di penetrare nello spirito dell'antichità. ...
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VEGIO, Maffeo
Angiolo Gambaro
Umanista, nato a Lodi nel 1407, morto a Roma nel 1458.
Compiuti gli studî di lettere a Milano, passò all'università di Pavia per attendere alla dialettica e alla giurisprudenza [...] e vi strinse grande familiarità con molti illustri personaggi. Ammiratore di Virgilio, compose (1427) un XIII libro da aggiungere all'Eneide, i poemetti Astyanax (1430), Velleris aurei libri IV, e la satira Regisol contro i maestri di teologia; cantò ...
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veltro
Antonietta Bufano
Charles T. Davis
Cane da caccia, di cui è peculiare la velocità (ogni bontade propria in alcuna cosa, è amabile in quella: sì come... nel bracco bene odorare, e sì come nel [...] una parte soltanto di esso, dopo di che qualcun altro (cioè Beatrice) lo sostituirà. A questo punto (vv. 131-135) D. chiede a Virgilio di portarlo là dove potrà vedere la porta di san Pietro (v. 134), vale a dire la porta del Purgatorio.
Per una di ...
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toro (tauro)
Andrea Mariani
Emmanuel Poulle
Il nome dell'animale ricorre tre volte nell'opera dantesca. In due casi si tratta di similitudini, derivate da fonti classiche o dall'osservazione della natura. [...] (Aen. II 223-224); il toro è paragonato al Minotauro che, udite le energiche parole di Virgilio, s'infuria, ma deve lasciar passare i due pellegrini. La somiglianza fra i due termini del paragone, ovvia dal punto di vista fisico, è molto espressiva ...
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vaneggiare
Guido Favati
Come denominale di ‛ vano ' (v.), ne conserva alcuni significati fondamentali.
Per sottolineare il vuoto di un baratro, in If XVIII 5 vaneggia un pozzo assai largo e profondo; [...] ivi ancora, per il vuoto che si apre sotto il ponte che D. e Virgilio stanno attraversando: noi fummo là dov'el vaneggia / di sotto per dar passo a li sferzati (v. 73); indica lo spingersi nel baratro dell'infinito, che non conosce limiti, in Rime ...
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Brenta
Adolfo Cecilia
. Il fiume, che trae le sue origini dai laghi di Caldonazzo e di Levico in Valsugana e svolge la gran parte del suo corso in territorio veneto, è citato in If XV 7, ove D. paragona [...] gli argini lungo i quali egli e Virgilio camminano muovendo verso il terzo girone del settimo cerchio a quelli costruiti dai Fiamminghi per difendersi dal mare e a quelli costruiti o rafforzati dai Padovani per difendersi dalle acque della B. che ...
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Deidamia
Clara Kraus
Personaggio mitico, le cui vicende sono narrate nell'Achilleide di Stazio. Figlia di Licomede, re dell'isola di Sciro, dove Teti aveva nascosto Achille vestito di abiti muliebri [...] loro virtù, in Pg XXII 114 e con le suore sue Deidamia.
Il nome di Deidamia compare ancora nella perifrasi allusiva cui Virgilio ricorre nell'ottava bolgia del cerchio VIII dell'Inferno per spiegare a D. che la fiamma a due punte posta loro dinanzi ...
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Ismene
Clara Kraus
Personaggio del mito tebano. Nata dalle nozze incestuose di Edipo e Giocasta, fu sorella di Antigone e assieme a lei condannata a morte per aver dato sepoltura al corpo di Polinice.
È [...] ricordata da D. tra i personaggi della Tebaide di Stazio dei quali Virgilio racconta che si trovano nel Limbo, in Pg XXII 111 Ismene sì trista come fue, dove con trista si allude all'infelice sorte della fanciulla, che aveva visto morire tutti i suoi ...
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Verso tradizionale dell’epopea greca e romana da Omero in poi, usato però anche nella poesia religiosa (oracoli e inni), nella didascalica e, unito con il cosiddetto pentametro elegiaco, nella poesia elegiaca [...] bucolica.
L’e. latino, introdotto da Ennio, ha prevalenza di spondei, rigetta la cesura trocaica, preferisce la pentemimera. Con Virgilio l’esametro di stile severo raggiunge la perfezione anche per la tecnica delle regole sulla fine del verso.
Nell ...
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virgiliano
(non com. vergiliano) agg. [dal lat. Vergilianus]. – Di Virgilio, poeta latino del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: l’opera v.; la poesia v.; il poema v., l’Eneide; l’esametro v.; la malinconia...
epanodo
epànodo s. m. [dal lat. tardo epanŏdus, gr. ἐπάνοδος «regressione»]. – Figura retorica, detta con termine lat. regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate;...