PALADINI, Virgilio
Filologo classico, nato a Mantova il 2 giugno 1912 e morto a Roma il 3 marzo 1971; professore di letteratura latina nelle università dal 1952 (magistero Maria SS. Assunta di Roma, [...] 1952-55; Bari, 1955-67; Roma, 1967-71), presidente del Comitato Scienze storiche, filosofiche e filologiche del CNR. Gli autori cui rivolse in modo particolare la sua attenzione e su cui acquistò eccellente ...
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Filologo classico italiano (Trento 1835 - Milano 1912), prof. all'Accademia scientifico-letteraria di Milano (dal 1863). Compose, fra l'altro, una Grammatica greca per le scuole (1869-70) e un manualetto di Letteratura greca (1880); e ancora: Filologia classica greca e latina (1894); Antichità greche pubbliche, sacre e private (1905), ecc ...
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Grammatico latino (4º-5º sec. d. C.); maestro di grammatica a Roma, famoso interprete di Virgilio, di cui scrisse un prezioso commento giuntoci in varî mss. dal 9º sec. Questo contiene una Vita di Virgilio [...] " per eccellenza. S. scrisse anche un commento all'Ars maior e all'Ars minor di Donato; commento, come quello a Virgilio, molto sfruttato nelle età seguenti. Sono attribuiti a S., ma non in modo certo, anche altri scritti: De finalibus, De centum ...
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Umanista (Brozas, Cáceres, 1523 - Salamanca 1601), pubblicò edizioni commentate di Ovidio (1546), Orazio (1591), Virgilio (1591), delle Sylvae del Poliziano (1596). Per quanto concerne la letteratura spagnola [...] sono importanti il commento a J. de Mena (1582) e l'edizione annotata di G. de la Vega (1574). Scrisse inoltre Commentaria in A. Alciati Emblemata (1573), Grammaticae Latinae institutiones (1562), Paradoxa ...
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Filologo (Groninga 1786 - Hilversum, Utrecht, 1865), prof. nell'univ. di Leida; autore di edizioni critiche di Tacito, Orazio, Virgilio. ...
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Grammatico latino (sec. 5º-6º d. C.), autore di un glossario condotto sui principali autori latini, da Plauto a Virgilio fino a Gellio e Macrobio, e poi spesso citato. Non è da confondersi con Lattanzio [...] Placido, lo scoliasta di Stazio, come alcuni fecero in base a dei codici dove è chiamato Luctatius Placidus ...
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Filologo classico (Chemnitz 1729 - Gottinga 1812); prof. di eloquenza all'univ. di Gottinga (dal 1763), curò edizioni di poeti latini (Virgilio, Tibullo) e greci (Omero, Pindaro) e tradusse in tedesco [...] il romanzo di Caritone d'Afrodisiade. Negli studî del mito egli tese a combinare l'esegesi allegoristica allora in voga con i criterî evoluzionistici degli etnologi. Si interessò anche di storia politica ...
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Poeta lituano (Lelaiciai, Šiauliai, 1765 circa - Bardžiai, Kaũnas, 1830). Impegnato presso la corte distrettuale di Raiseiniai, tradusse dal polacco e dal latino (Virgilio, Orazio) e si occupò di lessicografia. [...] Acquisì fama letteraria con il poema Mužikas Žemaičiu̧ ir Lietuvos ("Il contadino samogizio e lituano", 1886), opera considerata tra le più significative della letteratura lituana del sec. 19º, composta ...
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Filologo inglese (Londra 1864 - ivi 1933); professore nelle università di Cardiff (dal 1893) e di Manchester (1903-29). Ha studiato specialmente Livio e Virgilio e i dialetti italici. La sua opera The [...] Italic dialects (1897) resta fondamentale. Ha anche collaborato a The Prae-Italic dialects (1933). Combatté la pronuncia inglese del latino ...
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virgiliano
(non com. vergiliano) agg. [dal lat. Vergilianus]. – Di Virgilio, poeta latino del I sec. a. C., o che è proprio, tipico del suo metodo, del suo stile: l’opera v.; la poesia v.; il poema v., l’Eneide; l’esametro v.; la malinconia...
epanodo
epànodo s. m. [dal lat. tardo epanŏdus, gr. ἐπάνοδος «regressione»]. – Figura retorica, detta con termine lat. regressio, consistente nella ripresa, ampliata con particolari, di una o più parole prima soltanto elencate o accennate;...