Kosuth, Joseph
Alexandra Andresen
Artista concettuale statunitense, nato a Toledo (Ohio) il 31 gennaio 1945. Si è formato alla Toledo Museum School of Design, al Cleveland Arts Institute e, a New York, [...] Documenta di Kassel (1977, 1982, 1992) alla Biennale di Venezia (1993). Nel 1995 ha tenuto il Corso superiore di arti visive presso la Fondazione A. Ratti di Como (pubbl. nel 1997).
Con un complesso approccio teorico nel quale interagiscono filosofia ...
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Regista rumeno (n. Bucarest 1950). Direttore del Teatro Bulandra di Bucarest (1992-94) e del Centre dramatique national di Limoges (1996-99), le sue regie teatrali, oltre a essere state premiate e ospitate [...] suoi attori, sorta di folli e stralunate marionette, in grandiosi quadri scenografici, con contaminazioni temporali e invenzioni visive: Legendele Atrizilor («La leggenda degli Atridi», 1978, una contaminazione delle tragedie di Eschilo, Sofocle ed ...
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PARESCE, Renato (René)
Davide Lacagnina
– Nacque a Carouge, sobborgo di Ginevra, il 5 gennaio 1886, da Francesco, letterato e militante socialista di famiglia palermitana, e da Lidia Ignatieff, discendente [...] una tesi sull'influenza degli elettroni sullo spettro, dopo mesi di esperimenti al buio in laboratorio. Delle sollecitazioni visive di queste esperienze rimane traccia nell’ispirazione dei suoi più tardi dipinti astratti su fondo nero, come La via ...
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Anderson, Lindsay
Emanuela Martini
Regista cinematografico e teatrale, critico e teorico inglese, nato il 17 aprile 1923 a Bangalore (India) e morto ad Angoulême (Francia) il 30 agosto 1994. Alternò [...] e rabbia, che prende forma il cinema di A., sospeso tra una costante ricerca di forme non ovvie, di ellissi puramente visive e di ritmi inconsueti, e un bisogno etico di scavare nelle contraddizioni della realtà. Due tra i suoi documentari ottennero ...
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Forst, Willi
Simone Emiliani
Nome d'arte di Wilhelm Frohs, regista e attore cinematografico austriaco, nato a Vienna il 7 aprile 1903 e morto ivi l'11 agosto 1980. Negli anni Trenta e Quaranta fu una [...] realtà concepite come disincantati melodrammi nostalgici, nell'attenzione al dettaglio scenografico, F. sembra rifarsi a certe soluzioni visive proprie del cinema di Max Ophuls.
Cominciò la sua carriera artistica come attore teatrale già dalla fine ...
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Storico della letteratura, dell'arte e filologo francese (Marsiglia 1932 - Parigi 2020). Dopo aver insegnato (1965-74) all'Univ. di Lilla e (1974-85) alla Sorbona (Paris IV), dal 1986 al 2002 [...] de La Fontaine en son siècle (1997). Incoraggiato da A. Chastel, F. ha approfondito il suo interesse per le arti visive pubblicando alcuni saggi esemplari sul rapporto tra linguaggio scritto e figurato e sulla storia dell'arte anche oltre il XVII ...
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Jordan, Neil
Bruno Roberti
Regista, sceneggiatore e scrittore irlandese, nato a Sligo il 25 febbraio 1950. Caratterizza il suo cinema lo slittamento progressivo da una situazione realistica a dimensioni [...] Venezia.
Grazie al padre professore di letteratura e alla madre pittrice, la fantasia narrativa e il mondo delle suggestioni visive hanno segnato l'infanzia di J., così come i colori emozionali del paesaggio e dell'atmosfera culturale irlandese, tra ...
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Carpenter, John
Lorenzo Esposito
Regista statunitense, nato a Bowling Green (Kentucky) il 16 gennaio 1948. È uno dei registi americani che meglio hanno perseguito una linea di confronto con i classici [...] , o a un'opera di loro decostruzione, il tentativo di C. è quello di riprenderne i codici di base in quanto fonti visive di inesauribile vitalità. Da qui la sua capacità di rinnovare l'immaginario collettivo e influenzare altri autori. Con Assault on ...
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Russell, Ken (propr. Henry Kenneth Alfred)
Daniele Dottorini
Regista cinematografico inglese, nato a Southampton il 3 luglio 1927. Uno degli autori più visionari del panorama inglese, capace di creare [...] cinema, R. si è poi dedicato alla regia di opere liriche, portando in scena riletture personali (e legate alle proprie ossessioni visive) di opere di I.F. Stravinskij e di G. Puccini. L'eccesso della lirica diventa per R. l'equivalente teatrale dell ...
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Pittore svizzero (Südernlinden, Berna, 1888 - Zurigo 1967). Allievo di A. Hölzel, fu successivamente influenzato dal cubismo e dall'arte di R. Delaunay, che lo aprì alla sperimentazione di forme astratte [...] corso preliminare: accanto allo studio dei diversi materiali (carta, gesso, legno, vetro, ecc.) per sviluppare le capacità tattili e visive degli allievi e applicarle alla creazione artistica, vi era un'analisi accurata dell'arte del passato. Ma il ...
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visivita
viṡività s. f. [der. di visivo]. – Il fatto, la caratteristica di essere visivo, di fornire o di suggerire un’impressione visiva: la v. nella poesia contemporanea; la v. come fonte dell’esperienza intellettuale nella fenomenologia...
vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...