Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] definitiva solo nel XVI secolo, se non all’inizio del XVII. In questo senso, il dizionario potrebbe essere visto come uno dei risultati della regolamentazione delle lingue nazionali, anzi l’espressione compiuta del raggiungimento del loro equilibrio ...
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Per comprendere il nesso tra storia della lingua e storia della Chiesa è sufficiente ricordare i caratteri cruciali delle cosiddette religioni abramitiche, le religioni, cioè, che vedono nelle vicende [...] dialetto molto più frequente doveva essere il ricorso alle varietà intermedie. È riduttivo osservare da un solo punto di vista le strategie molteplici della Chiesa postridentina: se è vero, per es., che soprattutto la predica barocca coincise con un ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] postverbale, come nei dialetti e nelle varietà meridionali, ma nelle dislocazioni a sinistra e a destra: a Maria non l’ha vista nessuno; mi vuoi sentire a me? La preposizione a compare anche in esclamative (beato a te!, povero a te!).
La ricordata ...
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L’acquisizione dell’italiano come lingua seconda (L2) è un processo graduale che si innesta sul processo di acquisizione, avviato in tenera età, di un’altra lingua (detta lingua prima o L1). L’italiano [...] permeabilità alle interferenze.
Andorno, Cecilia (2000), Focalizzatori fra connessione e messa a fuoco. Il punto di vista delle varietà di apprendimento, Milano, Franco Angeli.
Bernini, Giuliano (1988), Questioni di fonologia nell’italiano lingua ...
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Il testo narrativo è uno dei tipi fondamentali di testo riconosciuti dalle tipologie testuali (➔ testo, tipi di). Può essere definito come il risultato di un macroatto (➔ pragmatica) di narrazione, che [...] il pennello e in un istante, con un solo gesto, disegnò un granchio, il più perfetto granchio che si fosse mai visto (Italo Calvino, Lezioni americane, Torino, Einaudi, 1988, p. 53)
Nella sua brevità, questo è un testo narrativo completo. In esso le ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] cibo, bensì una persona: significa, metaforicamente, «non lo sopporto»; se digerire vuol dire accettare qualcosa da un punto di vista fisiologico, qui l’accettazione è sul piano psicologico.
Un esempio di ironia si ha invece nel gesto di battere le ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] di medusa dai tentacoli urticanti scoperta nel Mediterraneo.
• [tit.] Si chiama Pelagia benovici e appartiene a una specie mai vista prima nel Mediterraneo. Il merito della scoperta scientifica va ai lettori di Focus che l’hanno segnalata sul sito ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] quindi, risultare più iconica di una rappresentazione acustica. Da questa prospettiva, l’iconicità delle lingue dei segni può essere vista come un tratto di economia linguistica: la sostanza gestuale ne consente e favorisce l’uso e quindi non si vede ...
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Il linguaggio degli SMS
Giuseppe Antonelli
La scrittura del Duemila
La scrittura di messaggi attraverso il telefono cellulare (SMS, Short Message Service) ha iniziato a diffondersi di pari passo con [...] chi vi pare…»). Procedimenti molto dispendiosi dal punto di vista dello spazio, proprio come altre forme legate a una standard si riferisce a un codice – grafico, come si è visto, più che linguistico –, ma soprattutto a una lunghezza diventata ormai ...
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Malgrado il suo nome antico (che fu recuperato solo in età rinascimentale, riferito a una subarea della regione attuale, così chiamata dopo l’Unità), il Lazio è una regione dalla fisionomia piuttosto recente. [...] per regioni, rischiano di rivelarsi, nella loro formale ‘neutralità’, parziali o fuorvianti, per almeno due motivi:
(a) la già vista, notevole differenza fra Roma e il resto della regione, non solo a livello di dialetti ‘di base’, ma anche nella ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...