Scrittore francese (Parigi 1871 - ivi 1922). Figlio di Adrien, prof. universitario di medicina, e di Jeanne Weil, di ricca famiglia ebrea, donna sensibile e colta alla quale restò morbosamente legato, [...] l'influsso degli studî della psicologia del tempo sulle "intermittenze" della memoria, si dispiega attraverso il punto di vista soggettivo di un narratore protagonista, a partire da un evento fortuito: un sapore "ritrovato" nel gustare una madeleine ...
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filosofia Si dice dell’attività di una funzione conoscitiva, in quanto si presenta del tutto indipendente dalle altre. In tal senso il termine era già usato nel 16° secolo. I. Kant diede al concetto un [...] normali, di modo che sacralità può equivalere a impurità, e desacralizzazione a purificazione.
Da un punto di vista più strettamente antropologico, si è cercato di comprendere perché in specifici contesti sociali, certe situazioni e certi oggetti ...
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Commediografo latino (Sarsina 250 a. C. circa - forse Roma 184 a. C.). Una tradizione vuole che il cognomen originario fosse Plotus, poi urbanizzato in Plautus; il prenome e il nome sono incerti: probabilmente [...] che per gli altri autori latini, si è posto il problema dell'originalità rispetto ai modelli greci. Da questo punto di vista, P. è uno degli scrittori antichi più studiati; la critica plautina, che presenta molte difficoltà e problemi, è stata una ...
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Scrittore e drammaturgo (Dublino 1856 - Ayot Saint Lawrence, Hertfordshire, 1950), di famiglia protestante di origine inglese. Visse poveramente a Dublino fino al 1876, quando raggiunse la madre a Londra. [...] più che opere di teatro: l'intreccio non ha importanza e i personaggi sono, di solito, portavoce di teorie e punti di vista sviluppati e ribaditi nelle prefazioni polemiche che S. vi aggiunse prima della pubblicazione in volume. Le idee di S., cui è ...
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VERGA, Giovanni
Attilio Momigliano
Novelliere e romanziere, nato il 31 agosto 1840 a Catania, ivi morto il 27 gennaio 1922. A Catania ebbe come maestro un verseggiatore byroniano e montiano, Antonino [...] in Mastro-don Gesualdo, nella notte di ricordi che il protagonista passa accanto a Diodata, nelle pagine in cui la vista dei campi conquistati e fertili fa dimenticare a Gesualdo la pena incessante della sua vita. Ma nei Malavoglia il senso del ...
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Letteratura e cinema
Irene Bignardi
Fin dalle origini dell'industria cinematografica i registi e gli sceneggiatori si sono ispirati alle fonti letterarie, anche perché la nuova arte nasceva mentre le [...] (I bostoniani), dal romanzo di H. James, e ha riscosso grande successo con A room with a view (1985; Camera con vista), tratto dal romanzo di E.M. Forster; sempre da Forster ha realizzato Maurice (1987), e ha tradotto con notevoli equilibrio e cura ...
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WILDE, Oscar (il nome di battesimo è: Oscar Fingal O' Flaherty Wills Wilde)
Mario Praz
Scrittore, nato a Dublino il 16 ottobre 1854, morto a Parigi il 30 novembre 1900. Il padre, sir William W., eminente [...] 1874 e il 1894 (pubblicato a Londra in questo ultimo anno). A Parigi il W. conobbe le personalità più in vista nel mondo letterario, come Paul Bourget, A. Daudet, Marcel Schwob, Rollinat, Verlaine, Edmond de Goncourt, Jean Lorrain; la sua brillante ...
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NEOAVANGUARDIA
Alessandra Briganti
. Il movimento definito complessivamente con il termine "neoavanguardia" ha le sue origini nella situazione sociale e culturale che caratterizza la seconda metà degli [...] come ricerca in chiave prevalentemente fenomenologica sulla natura della crisi intesa come crisi delle ideologie, e cioè della storia vista come "campo di azione dell'uomo" impegnato in un progetto. Sul Verri trova quindi ampio spazio quell'analisi ...
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TRIFONOV, Jurij Valentinovič
Nicoletta Marcialis
Scrittore russo, nato a Mosca il 28 agosto 1925, morto ivi il 28 marzo 1981. Figlio di un dirigente del partito epurato nel 1937, T. si formò nell'ambiente [...] dei romanzi di T., il giovane Igor', tornato a Mosca per lavorare in una fabbrica di aerei, è turbato alla vista della casa sul lungofiume dove ha abitato prima dell'arresto del padre, e il ricordo di quel periodo sposta continuamente la ...
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CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] discorso che ne emerge è molto più vasto, ricco e diversificato che in Petrarca. Cioè la Commedia, dal punto di vista "comunicativo",sembra trasmettere molte più informazioni del Canzoniere. Da questo ne consegue il giudizio che sui due poeti darà il ...
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vista
s. f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi (v. anche visione): il senso della v., l’organo della v.; non è cieco nato, ha perduto la...